Carcere di Prato, doppia inchiesta: agenti corrotti e detenuti non protetti sotto accusa

  • Postato il 28 giugno 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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Una vasta operazione di polizia ha colpito duramente il carcere di Prato, portando alla luce un preoccupante sistema di corruzione interna e traffici illeciti. L’inchiesta, coordinata dalla procura, ha fatto emergere un quadro inquietante all’interno dei reparti di Alta e Media Sicurezza, dove sono detenuti anche criminali condannati per reati mafiosi. Nonostante le rigide restrizioni previste per l’Alta Sicurezza, è stato accertato che alcuni detenuti godevano di privilegi fuori norma, tra cui una sorprendente libertà di movimento.

Durante le operazioni sono stati perquisiti 127 detenuti, di cui 27 risultano indagati. Coinvolti anche otto agenti penitenziari: quattro sotto inchiesta per forme corruttive, e altri quattro sospettati di contatti anomali con addetti alle pulizie. Per garantire la sicurezza dell’operazione, sono stati impiegati 60 agenti in assetto antisommossa. L’inchiesta mette in discussione l’efficacia dei controlli e solleva interrogativi sulla gestione del carcere.

Il caso Frumuzache e le falle nella sicurezza

Parallelamente, un altro grave episodio scuote il carcere di Prato: tre agenti sono indagati per lesioni colpose e rifiuto di atti d’ufficio, dopo l’aggressione subita da Vasile Frumuzache, reo confesso del duplice omicidio di Ana Maria Andrei e Denisa Maria Adas. Nonostante le indicazioni della procura e le rassicurazioni sulla protezione del detenuto, il 6 giugno Frumuzache è stato aggredito da un altro detenuto che gli ha versato sul volto e sugli arti un pentolino di olio bollente con zucchero, provocandogli gravi ustioni.

I tre agenti coinvolti – originari di Caserta, Belvedere Marittimo e Napoli – saranno ascoltati dalla procura per chiarire le responsabilità. Il procuratore Luca Tescaroli ha sottolineato le gravi carenze nella gestione della sicurezza passiva all’interno dell’istituto. “È un dato di fatto – ha dichiarato – che non si è riusciti ad assicurare la protezione del detenuto poche ore dopo il suo ingresso in carcere.” Il caso Frumuzache, insieme all’inchiesta sui traffici illeciti, rivela un sistema penitenziario profondamente compromesso, dove sicurezza, legalità e diritti sembrano essere stati gravemente trascurati.

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Autore
Blitz

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