Capodimonte, il Museo in evoluzione tra arte e restauro
- Postato il 12 novembre 2024
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Il Quotidiano del Sud
Capodimonte, il Museo in evoluzione tra arte e restauro
«A Capodimonte è tempo di grandi restauri». Così Eike Schmidt, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, annuncia un ambizioso progetto.
CAPODIMONTE (NAPOLI) – «A Capodimonte è tempo di grandi restauri». Così Eike Schmidt, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, annuncia un ambizioso progetto di conservazione che non solo restituirà nuova vita a capolavori inestimabili, ma trasformerà il museo in un vero e proprio “laboratorio trasparente”.
Dopo il recente restauro della “Madonna con Bambino e San Pietro Martire” (1503) di Lorenzo Lotto, considerata la prima opera nota del maestro veneziano, due sale del secondo piano del museo, le 102 e 104, saranno destinate a ospitare un cantiere di restauro visibile al pubblico. L’iniziativa coinvolgerà venti grandi tavole dell’antica Collezione Borbonica e una della Collezione Farnese, capolavori che attraversano oltre due secoli di storia dell’arte e della città di Napoli.
CAPODIMONTE, AL MUSEO CAPOLAVORI IN RESTAURO
Le opere in fase di restauro includono dipinti trecenteschi di Giovanni da Taranto e Niccolò di Tommaso, così come tavole del XV secolo firmate da Cristoforo Scacco e Matteo di Giovanni. Si aggiungono tele del Cinquecento di artisti del calibro di Andrea da Salerno, Pedro Machuca, Marco Cardisco, e Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma. Tra le meraviglie spicca un’opera di Pordenone della Collezione Farnese.
Le tavole, facilmente riconoscibili in esposizione per le caratteristiche velinature protettive applicate dai restauratori, saranno trasferite a gruppi di cinque nelle nuove sale-laboratorio. Ogni fase del restauro sarà illustrata con pannelli esplicativi, consentendo ai visitatori di seguire il lavoro dall’esterno, in un’esperienza immersiva e didattica.
Questo progetto non è solo un’opportunità per la tutela e la conservazione delle opere, ma anche un’occasione per creare un ponte tra il pubblico e il mondo del restauro. Le sale “laboratorio” permetteranno infatti di vedere dal vivo il lavoro dei restauratori e comprendere il complesso processo che permette a questi tesori artistici di risplendere ancora oggi. Concluderanno il ciclo di interventi e mostre anche una parte delle opere, che torneranno alle loro postazioni in museo, arricchendo ulteriormente l’esperienza dei visitatori.
IL RESTAURO DELLA “MADONNA CON BAMBINO E SAN PIETRO MARTIRE” DI LORENZO LOTTO
Il restauro della “Madonna con Bambino e San Pietro Martire” di Lorenzo Lotto rappresenta già un modello d’eccellenza. Realizzato grazie al sostegno della Staatsgalerie di Stoccarda, ha restituito al pubblico una straordinaria ricchezza cromatica, simbolo del Rinascimento veneto.
«Uno splendido lavoro eseguito con grande competenza a Capodimonte nei laboratori del Palazzotto Borbonico. Con il restauro – sottolinea il direttore Schmidt -è riemersa una ricchezza di toni cromatici che rimanda alla grande stagione rinascimentale della pittura veneta, con uno strepitoso paesaggio visto a volo d’uccello. Quando dipinse la Sacra Conversazione, Lotto era appena ventitreenne, e si era trasferito a Treviso da Venezia. Il committente era il Vescovo Bernardo de’ Rossi, di cui vediamo il ritratto, sempre del Lotto, nella Sala dei Capolavori di Capodimonte appena inaugurata». L’opera mostra un paesaggio mozzafiato e dettagli raffinati, come il panno verde con risvolto rosso che incornicia la Madonna e il Bambino svelando il paesaggio montano con rocche e viandanti.
Dietro la sacra immagine, il restauro ha portato alla luce un enigmatico profilo maschile, forse quello del committente, il Vescovo Bernardo de’ Rossi, di cui un celebre ritratto, sempre del Lotto, è già esposto nella Sala dei Capolavori a Capodimonte.
RESTAURI E MOSTRA
I restauri delle tavole trecentesche e cinquecentesche si concluderanno in circa due anni, al termine dei quali le opere torneranno nelle rispettive sale espositive. Intanto, la Madonna con Bambino e San Pietro Martire viaggerà in Germania per essere protagonista della mostra “Carpaccio, Bellini e il primo Rinascimento a Venezia” (15 novembre – 2 marzo) presso la Staatsgalerie di Stoccarda.
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