Capello demolisce Guardiola: “Quante Champions perse per la sua arroganza”
- Postato il 11 marzo 2025
- Di Virgilio.it
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Pep Guardiola ha cambiato il calcio, ma avrebbe vinto di più se non fosse stato tanto arrogante: questa la tesi di Fabio Capello, che El Mundo dice la sua sul tecnico catalano, accusandolo di aver perso molte Champions League per la smania di dimostrare la sua importanza rispetto ai calciatori.
- Capello e il retroscena con Guardiola alla Roma
- Capello e la rivoluzione di Guardiola
- Capello e le Champions perse da Guardiola
- Capello e i danni fatti da Guardiola al calcio
Capello e il retroscena con Guardiola alla Roma
Fabio Capello ha allenato Pep Guardiola quando era alla Roma: a quell’epoca risale il primo scontro tra i due, che l’ormai ex allenatore ha raccontato in un’intervista a El Mundo, deciso a indagare sulla crisi del Manchester City. “Un giorno venne a spiegarmi come avrei dovuto svolgere il mio lavoro e io gli risposi: ‘vai a correre, ne parliamo più tardi’”, ha svelato Capello al quotidiano spagnolo, precisando però di aver preso quella scelta solo per questioni di natura tecnica. “Il fatto è che lui camminava in campo e non potevo certo schierarlo quando c’erano giocatori che meritavano di più. Fine del dibattito”.
Capello e la rivoluzione di Guardiola
Capello, però, pare raccontare quell’episodio per descrivere la personalità di Guardiola, che già da calciatore era interessato a far conoscere la sua opinione, a mostrare di saper fare la differenza con la sua interpretazione del calcio. Un difetto, secondo Capello, che poi è costato qualche successo al catalano, quando questi è diventato un allenatore di grido. Non prima, però, di aver cambiato il calcio. “Non ho alcun problema a dire che ha fatto cose meravigliose, quella col Barcellona è stata la terza rivoluzione nel calcio dopo l’Ajax di Cruijff e il Milan di Sacchi”, ha ammesso Capello, prima di sferrare l’accusa più dura a Guardiola.
Capello e le Champions perse da Guardiola
“Però una cosa non mi è andata giù di lui: la sua arroganza – l’attacco del tecnico italiano -. Sia al Manchester City che col Bayern Monaco cambiava qualcosa nelle partite chiave, per poter dire: ‘vinco io, non i giocatori’. Questa arroganza gli è costata diverse Champions League. Nel 2023, quando l’ha vinta col City, è stata l’unica in cui non ha fatto nulla di strano nelle partite decisive”.
Capello non le ha citate esplicitamente, ma nel mirino ci sono alcune scelte del passato di Guardiola, come quella di affrontare il Barcellona con la difesa a 3 quando era al Bayern nella semifinale di andata del 2015 (persa per 3-0 dai bavaresi); oppure l’idea di giocare la finale del 2021 col City, con De Bruyne “falso nueve” e Aguero e Gabriel Jesus in panchina, assistendo poi alla sconfitta di misura dei Citizens da parte del Chelsea (1-0, gol di Havertz).
Capello e i danni fatti da Guardiola al calcio
Capello, inoltre, ha rinfacciato a Guardiola anche una colpa non sua che molti amanti del calcio verticale sono soliti affibbiare al catalano: l’aver creato una scuola di amanti del tiki-taka che hanno ucciso il calcio verticale. “Non è direttamente colpa sua ma ha causato danni enormi al calcio perché tutti hanno passato dieci anni a cercare di imitarlo”, l’ultima accusa di Capello .”Tutti passaggi orizzontali, una tale noia che ha allontanato tanti tifosi dal calcio, che ora guardano gli highlights: perché guardare 90 minuti di passaggi orizzontali?”.