Caos politico in Francia, Bayrou verso la sfiducia: Macron ha ordinato alla coalizione di governo di lavorare con i Socialisti

  • Postato il 2 settembre 2025
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La Francia è di nuovo in preda al caos politico. A meno di una settimana del voto di fiducia chiesto dal primo ministro François Bayrou, è sceso in campo lo stesso Emmanuel Macron per cercare di ricomporre una maggioranza che, al momento, sembra impossibile da trovare. Incontrando i leader della coalizione di governo, riuniti a pranzo all’Eliseo, il presidente francese ha ordinato di “lavorare con i socialisti” e con altri partiti: tutti tranne la France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon e il Rassemblement National. Il tenativo disperato è quello di “allargare” la base e trovare altri supporti in Aula. Macron, ai presenti, ha ricordato “il dovere di responsabilità e di stabilità”. Il tutto mentre i titoli di Stato della Francia sono finiti nel mirino degli investitori internazionali, spinti da una combinazione esplosiva di incertezza politica e problemi di bilancio strutturali.

Tentativi di asse in extremis che, però, si scontrano con la realtà: non solo la sinistra degli Insoumis o l’estrema destra di Le Pen, ma anche i Socialisti hanno già dichiarato che la decisione di non votare la fiducia è “irrevocabile”. E non solo, il premier ha bocciato la loro proposta di ridurre il deficit di 21,7 miliardi di euro nel 2026, circa la metà dei 44 miliardi di euro messi sul tavolo dal governo. Il confronto tra le due parti è previsto per giovedì 4 settembre. Intanto, nessuna sponda, questa volta, arriva dal Rassemblement National. Oggi, durante le consultazioni, Bayrou ha incontrato il presidente Jordan Bardella, e la leader parlamentare Marine le Pen: “Siamo in totale disaccordo con le soluzioni presentate dal signor Bayrou”, ha dichiarato la deputata.” O perché sono aneddotiche o perché sono molto pericolose. Ora, se questo porta alla domanda se abbiamo fiducia nel governo, ovviamente, per noi la risposta è semplice: non abbiamo fiducia”. E Bardella ha aggiunto: “Il miracolo non c’è stato. Questo incontro non farà cambiare idea al Rassemblement National”.

Un quadro che sembra quindi senza soluzione, se non quella della caduta dell’esecutivo. “Non ci sarà altra soluzione se non lo scioglimento del Parlamento”, ha dichiarato oggi l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy in un’intervista a Le Figaro. Sarkozy, contrario alle dimissioni di Emmanuel Macron, non esclude una possibile maggioranza del Rassemblement National (RN) in caso di elezioni anticipate e ritiene che Les Républicains (LR) possa ancora astenersi dal votare la fiducia al governo Bayrou. “Il disastroso scioglimento (del Parlamento ndr.) dello scorso anno ha avuto l’effetto di una bomba a frammentazione”, ha detto. “Dopo lunghi mesi di instabilità, oggi ci troviamo di fronte a uno degli ultimi strascichi di questa decisione funesta. Ho avuto modo di dirlo al Presidente della Repubblica quest’estate: sono convinto che non ci sarà altra soluzione se non lo scioglimento del Parlamento. Sarebbe strano aver scelto di sciogliere ieri quando non ce n’era bisogno e rifiutarsi di farlo oggi quando la decisione è inevitabile. La politica deve rispettare il buon senso e obbedire a regole a cui bisogna sottostare. Tra poche settimane si terranno quindi senza dubbio elezioni legislative anticipate. È l’unica chiarificazione possibile”.

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