Cantiere del Pardo: Pardo 43, l’evoluzione della specie

  • Postato il 30 ottobre 2025
  • Di Panorama
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Era il 2017. Cantiere del Pardo presentava al mondo il primo Pardo 43. Il successo? Immediato, strabiliante: 300 unità vendute in poco tempo. Sulla scia di questo trionfo, a sette anni di distanza, è scesa in acqua un’evoluzione di questo walkaround coerente con gli stilemi del cantiere, ma ovviamente rivista. Ecco le parole di Marcello Veronesi, Ceo del brand di Forlì: «Il nuovo Pardo 43 rimane fedele alle sue linee iconiche, ma affina innumerevoli dettagli e introduce soluzioni di design inedite. Un passo strategico che rafforza il nostro Dna e anticipa le aspettative degli armatori di domani». «Non è né una rivoluzione, né un semplice restyling, ma un’evoluzione naturale, il perfezionamento continuo di un modello che ha già lasciato un segno nella storia» precisa il presidente Gigi Servidati. 

Cantiere del Pardo: Pardo 43, l’evoluzione della specie
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Cantiere del Pardo: Pardo 43, l’evoluzione della specie

La prima novità riguarda la firma degli interni: è quella di Nauta Design. Il rinomato studio milanese, punto di rifermento dello yachting internazionale, ha lavorato al progetto in sincrono con Zuccheri Yacht Design che ha curato anche l’architettura navale. Colpiscono subito le nuove finestrature a scafo che permettono alla luce naturale di illuminare a giorno il sottocoperta, il prendisole e T-top ampliato e aggiornato e la cucina esterna più generosa e ottimizzata. Seduce la sheer line discendente che conferisce allo scafo una silhouette più dinamica e sportiva, mentre la geometria di carena, ulteriormente migliorata, garantisce un profilo idrodinamico più fluido ed elegante. Del resto il nuovo Pardo 43 è proprio questo: un mirabile e riuscitissimo esempio di come lusso, comfort e prestazioni possano andare di pari passo. Un’altra importante innovazione riguarda le propulsioni: l’armatore infatti può optare per le più tradizionali trasmissioni Volvo Penta IPS (IPS 500, 600 e 650) oppure può far montare tre potenti fuoribordo, ovvero Mercury V10 nella versione standard, o Mercury V12 in quella optional. Naturalmente ogni configurazione dispone di una carena dedicata, in linea con la scelta della motorizzazione. 

Questo 14 metri può ospitare fino a 12 passeggeri che a loro volta possono contare su una libertà di movimento davvero senza precedenti.

Gli interni, come nella migliore tradizione del cantiere, sono personalizzabili a seconda dei desiderata. Due le soluzioni: o una cabina doppia a poppa e una cabina armatoriale a prua e bagno ensuite, oppure una dinette prodiera con divani contrapposti trasformabile in letto matrimoniale. È perfino superfluo specificare come ogni dettaglio, dalla scelta dei tessuti alla gestione delle luci, sia in nome di una bellezza senza tempo, destinata ancora una volta a scrivere un’altra bellissima pagina della storia del brand. 

Autore
Panorama

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