Candidato alla Regione cercasi: il centrosinistra si interroga

  • Postato il 14 agosto 2025
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Candidato alla Regione cercasi: il centrosinistra si interroga

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È SLITTATO a oggi l’incontro tra i segretari regionali del centrosinistra, chiamati a indicare il candidato che dovrà sfidare il presidente dimissionario Occhiuto i prossimi 5 e 6 ottobre. Un rinvio dettato da ragioni logistiche: la riunione prevista in origine ieri si sarebbe dovuta tenere da remoto, ma il Movimento 5 Stelle ha chiesto che l’incontro si tenesse in presenza. Appuntamento quindi oggi a Lamezia per un tavolo che i più non s’azzardano a definire conclusivo. La coalizione di centrosinistra per ora non esce dall’impasse e i più pessimisti ipotizzano che il nodo sarà sciolto solo dopo Ferragosto.

C’è un’ipotesi che sta bene a tutti, ed è la candidatura di Pasquale Tridico. L’europarlamentare del M5s, però, non è mai stato propenso. Sin dall’inizio, quando il suo nome è stato avanzato e la scadenza della legislatura calabrese era ancora lontana, lui ha chiarito di essere intenzionato a portare avanti il suo mandato in Europa. In campagna elettorale aveva detto di non essere tra quelli che considerano l’europarlamento come un taxi o un parcheggio in attesa di altre postazioni, ma che avrebbe vissuto le istituzioni europee in pieno. A chi gli è vicino e agli alleati ha ripetuto più volte che non se la sente di tradire il mandato che gli è stato affidato da 117mila elettori di tutto il Sud Italia (oltre 50mila dalla solo Campania) e abbandonare il lavoro avviato. Al tempo stesso, riceve da giorni sollecitazioni e pressioni dal Movimento e dagli alleati, per scendere in campo.

CANDIDATO CERCASI: L’IMPASSE DEL CENTROSINISTRA

La coalizione di centrosinistra da giorni è in questa situazione di stallo, né si fanno passi avanti sul piano B per un candidato alla Regione. La discussione (quella informale, ché ai tavoli ufficiali «nomi non ne sono stati fatti») si avvita attorno a un gioco di ipotesi e di veti incrociati, che non approda a una decisione che possa essere alternativa a Tridico. Nel momento in cui il nome dell’ex presidente Inps dovesse sparire dal tavolo, non c’è allo stato un altro nome che in partenza abbia già la condivisione di tutti. Il M5s la casella la rivendica per sé e al posto di Tridico è pronto a indicare Baldino o Orrico. Il Pd non considera invece la Calabria ‘assegnata’: se non è Tridico, allora sono i dem che vogliono la guida della coalizione. Nicola Irto, il segretario regionale, è in pole. In alternativa a Irto – anche lui descritto come poco propenso – si sta scaldando il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà.

UN AUDIO DI PIGNATARO SUI «VETI» DEL PD

E poi naturalmente c’è Avs, che anche al tavolo romano ha rivendicato per sé l’indicazione del candidato presidente alla Regione Calabria (ha pronto Flavio Stasi, sindaco di Corigliano Rossano) e che non ci sta a farsi porre veti sui suoi nomi, visto che non lo ha fatto su quelli proposti dagli alleati altrove. Di «veti» proprio parla il segretario regionale Fernando Pignataro in un audio girato ai dirigenti di Sinistra italiana e che è diventato un piccolo caso, non appena è rimbalzato fuori di chat in chat. Pignataro, parlando con i suoi, ha condiviso le sue sensazioni: ovvero che Pd e M5s siano impegnati in un gioco delle parti, in cui entrambi userebbero la candidatura di Tridico, pur sapendo che nei fatti non esiste più, per sbarrare la strada ad altri. In particolare a Stasi, sul quale, dice Pignataro, ci sarebbe proprio un veto di Irto. Sul giovane sindaco – assicura però il segretario di Si – è pronta a convergere almeno la metà del tavolo (cita Italia Viva, Demos, Rifondazione, +Europa). E non si escludono, davanti a posizioni definite ostruzionistiche del Pd, strappi e rotture, che ricordano l’epilogo di altre stagioni.

Questo audio – secondo il racconto di Open – è rimbalzato di chat in chat fino a raggiungere Elly Schlein che sarebbe «imbufalita». Insomma una vigilia non proprio serena quella che precede il tavolo odierno. Nel frattempo il centrodestra, che pure ha i suoi grattacapi tra le rogne di una campagna elettorale anticipata e agostana e lo stillicidio di indiscrezioni sull’inchiesta in corso che coinvolge la Cittadella, coglie l’occasione per sfottere gli avversari.

«Assistiamo da oltre dieci giorni a uno spettacolo indecoroso, la solita messa in scena in cui i presunti leader non ne vogliono sapere di candidarsi e le seconde file non sono reputate reciprocamente dalle varie forze all’altezza del compito arduo che li attende – scrive l’azzurra Pasqualina Straface – La verità è che i calabresi non meritano questa classe politica di sinistra: repentini e mai domi a infangare, a invocare fuoco e fiamme contro gli avversari ma perennemente amorfi, ignavi, senza qualità e il minimo di decoro. Il presidente Occhiuto li ha nuovamente smascherati».

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