Campi Flegrei, scoperta cruciale per monitorare l’attività vulcanica
- Postato il 21 febbraio 2025
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- Di Quotidiano del Sud
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Il Quotidiano del Sud
Campi Flegrei, scoperta cruciale per monitorare l’attività vulcanica
Campi Flegrei, svelata la chimica delle acque sotterranee: una scoperta cruciale per monitorare l’attività vulcanica.
NAPOLI – Un’importante svolta nella comprensione della caldera dei Campi Flegrei: un nuovo studio scientifico ha svelato la complessa chimica delle acque sotterranee, rivelando dettagli fondamentali per il monitoraggio dell’attività vulcanica. La ricerca, pubblicata sul “Journal of Volcanology and Geothermal Research”, è il risultato del lavoro congiunto dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), dell’Università di Milano-Bicocca, dell’Università di Palermo e dell’Università Federico II di Napoli.
Campi Flegrei, scoperta cruciale per monitorare l’attività vulcanica
Guidati dal ricercatore Stefano Caliro, gli scienziati hanno analizzato 114 campioni di acqua prelevati tra il 2013 e il 2014. «Il lavoro rappresenta il primo studio esaustivo sulla geochimica della falda flegrea a partire dal 2005, data di inizio dell’attuale crisi bradisismica. Ha permesso di riconoscere i complessi processi che controllano le differenti caratteristiche delle acque», afferma Caliro.
Campi Flegrei: svelata la chimica delle acque sotterranee
I risultati evidenziano una notevole diversità nella composizione chimica delle acque all’interno della caldera. Nei Campi Flegrei coesistono diverse tipologie di acque sotterranee:
- acque fredde di origine meteorica, provenienti dalle precipitazioni;
- acque termali, il cui riscaldamento avviene per interazione con gas vulcanici;
- soluzioni saline ad alta temperatura, che si formano in profondità;
- acque dell’area Solfatara-Pisciarelli, influenzate dalla condensazione di vapore ricco di zolfo.
Questa variabilità geochimica rappresenta una preziosa chiave di lettura per monitorare i cambiamenti nel sistema vulcanico e rilevare segnali precoci di un’eventuale ripresa dell’attività.
Un monitoraggio costante per la sicurezza
La ricerca ha inoltre contribuito alla realizzazione di una rete permanente di monitoraggio delle acque nella caldera, attiva dal 2018 e in continua evoluzione. «I risultati di questo studio hanno permesso di progettare e realizzare una rete permanente di monitoraggio delle acque nella caldera attiva dal 2018 e in continua evoluzione», sottolinea Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano e co-autore dello studio.
Grazie a questi progressi scientifici, il controllo dell’attività vulcanica dei Campi Flegrei si fa sempre più preciso, offrendo strumenti fondamentali per la prevenzione e la gestione del rischio vulcanico in una delle aree più monitorate al mondo.
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Campi Flegrei, scoperta cruciale per monitorare l’attività vulcanica