Campi Flegrei e alluvioni, ok definitivo al decreto: scoppia la polemica

  • Postato il 3 luglio 2025
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Campi Flegrei e alluvioni, ok definitivo al decreto: scoppia la polemica

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La Camera approva il decreto per alluvioni e Campi Flegrei: scontro politico sulla gestione dell’emergenza.


Con 139 voti favorevoli, 105 contrari e 4 astenuti, la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva la conversione in legge del decreto che introduce misure urgenti per fronteggiare i danni delle alluvioni in Emilia-Romagna, Toscana e Marche e gli effetti del bradisismo nell’area dei Campi Flegrei. Il provvedimento, che punta a rafforzare la competenza territoriale del Commissario straordinario, introduce un Piano speciale di ricostruzione, accelera interventi prioritari e stanzia risorse per mettere in sicurezza un territorio che da mesi convive con scosse continue e crescente paura. Ma il decreto, presentato dal governo come “risposta concreta alle emergenze”, si trasforma in un nuovo terreno di scontro politico.

Campi Flegrei e alluvioni, ok definitivo al decreto: scoppia la polemica

Al centro del dibattito, l’area dei Campi Flegrei — uno dei vulcani più sorvegliati d’Europa, da mesi interessato da un’intensa crisi bradisismica che scuote abitazioni, scuole, attività economiche. Il decreto prevede misure di sospensione fiscale per i residenti, un piano speciale di ricostruzione e un incremento di 200 milioni di euro per il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. Un segnale di attenzione, secondo la maggioranza; un intervento tardivo, frammentario e insufficiente, secondo le opposizioni.

Sarracino (Pd): «Scelta miope, i Comuni restano soli»

Durissimo il commento, riportato dall’Ansa, di Marco Sarracino (responsabile Sud del Pd): «Tutti i nostri emendamenti sono stati respinti. La destra sottovaluta la portata di una vicenda che meriterebbe di essere affrontata come una vera emergenza nazionale. Avevamo chiesto risorse concrete, proroghe per i contratti dei dipendenti pubblici, strumenti per mettere in sicurezza il territorio e per dare certezze a chi vive quotidianamente paura e instabilità. Dal governo solo silenzio e chiusura ideologica». E aggiunge: «I Campi Flegrei non dimenticano: continueremo a stare al fianco di queste comunità, mentre il governo si volta dall’altra parte».

L’Abbate (M5S): «Occasione mancata, serviva una regia unitaria»

Sulla stessa linea il Movimento 5 Stelle, che ha votato contro. La deputata Patty L’Abbate parla di «un decreto-collage di misure tampone, senza visione né strategie», criticando il mancato accoglimento di proposte come un Super Sisma Bonus, una rete di monitoraggio rafforzata e un osservatorio permanente. «Il governo rincorre l’emergenza, promette e non mantiene. Ridicole anche le misure previste, come il miliardo di euro spalmato in oltre un decennio a fronte di danni per oltre 20 miliardi in Emilia-Romagna. In pratica come affrontare un incendio con un secchiello d’acqua. O la concessione di appena quattro mesi di sospensione fiscale, da restituire in una maxi-rata a fine anno, una beffa per i cittadini, che esclude persino gli evacuati», attacca L’Abbate.

La maggioranza difende: «Misure concrete e continuità di intervento»

Di segno opposto la lettura dei partiti di governo. Pino Bicchielli (Noi Moderati) evidenzia «un incremento di 200 milioni per la sicurezza e la prevenzione del rischio idrogeologico», sottolineando come il decreto «non sia solo risposta all’emergenza, ma un investimento sul futuro». Dello stesso avviso Gianpiero Zinzi (Lega): «Abbiamo stanziato oltre 700 milioni per la riqualificazione sismica, sospeso adempimenti fiscali, garantito contributi alle famiglie sfollate. Dire che non facciamo abbastanza è il solito copione della sinistra». A chiudere il cerchio è Beatrix Colombo (FdI), che bolla come «vergognoso» il voto contrario di Pd e M5S: «Questo è un decreto di straordinaria importanza per prevenzione e ricostruzione. Hanno preferito l’opposizione ideologica alle reali esigenze delle comunità colpite».

Il decreto Campi Flegrei

Il voto finale consegna quindi al Paese una legge, ma anche un segnale: l’emergenza bradisismica dei Campi Flegrei continua a essere terreno di scontro più che di coesione. L’allarme sismico non aspetta, le scosse continuano e la tensione sociale cresce. Intanto, tra promesse di nuove risorse e accuse di immobilismo, resta un’unica certezza: il territorio non può più permettersi rinvii. La vera sfida ora è una sola: tradurre le norme in cantieri attivi, la burocrazia in azioni di prevenzione, le parole in sicurezza concreta. Prima della prossima scossa.

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