“Camalli senza memoria storica”, l’ex presidente della comunità ebraica fa scoppiare la polemica. Salis: “Inopportuno”
- Postato il 3 novembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Scoppia una nuova polemica sul tema della guerra tra Israele e popolo palestinese dopo il discorso pronunciato da Riccardo Pacifici, già presidente della Comunità ebraica di Roma e oggi vicepresidente della European Jewish Association, durante della cerimonia di inaugurazione del progetto “Il Civico Giusto” presso l’Arcivescovado.
Pacifici, infatti, ha preso di mira i camalli genovesi, protagonisti di recenti manifestazioni pro-Palestina, mettendo in discussione la loro consapevolezza storica. L’ex presidente ha affermato: “Credo che i ‘camalli’ siano sprovvisti di memoria storica”. Ha poi rievocato il ruolo storico dei portuali, ricordando che nel dopoguerra stavano “dalla parte giusta della storia” e aiutavano gli ebrei a emigrare “in quella che era l’allora Palestina e che poi diventò lo Stato di Israele”. Pacifici ha concluso la sua riflessione invitando al dialogo: “Penso che che sia corretto capirsi, incontrarsi, parlare insieme, per capire quello che noi possiamo fare nel presente per combattere le ingiustizie che ci circondano”.
Pacifici è intervenuto anche sul tema della risoluzione dei conflitti, esprimendo una posizione netta sul ruolo del pacifismo: “Io penso che non è con il pacifismo che si risolvono i problemi, ma è combattendo il male. E purtroppo a volte bisogna farlo con la guerra”.
Ha respinto l’idea di un “mondo dell’utopia” dove manifestazioni contro la guerra possano risolvere le controversie internazionali, portando l’esempio della Seconda Guerra Mondiale: “Se gli americani e tutte le truppe alleate avessero scelto questa strada, l’Europa sarebbe stata dominata dal nazismo. Allora c’è un momento in cui, come ci ha insegnato anche Roosevelt, bisogna usare la guerra per riportare la pace. E questo è purtroppo la storia dell’umanità”.
Pacifici ha chiarito che il suo bersaglio non è la gioventù, che si dimostra “molto bella che si mobilita”, ma chi la indirizza: “Li comprendo perché sono imbottiti di fake news, sono alimentati da gente che li strumentalizza”. Il vicepresidente della European Jewish Association ha puntato il dito contro i manipolatori, sottolineando la loro responsabilità: “Io prima di condannare i giovani, voglio condannare coloro che li hanno strumentalizzati: loro hanno la colpa, perché loro la storia la conoscono, non possono non conoscerla”. Ha poi invocato una maggiore comprensione del termine “Sionismo”, richiamando il ruolo storico della Liguria nella Conferenza di Sanremo del 1920.
Le reazioni
Le dichiarazioni hanno immediatamente suscitato reazioni critiche. Paolo Masini, ideatore de “Il Civico Giusto”, si è dissociato, dichiarando che “un evento di questo valore sia stato macchiato da argomenti che appartengono a un’altra storia e a un’altra epoca”.
Sulla stessa linea, la sindaca di Genova, Silvia Salis, ha auspicato una tregua dalle polemiche: “Oggi non era il caso di fare parallelismi con quanto sta accadendo nel mondo. Si è persa un’occasione per non fare polemica”.