Calessi: Meloni e Ursula, si rinsalda l'asse sull'auto
- Postato il 21 dicembre 2024
- Di Libero Quotidiano
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Calessi: Meloni e Ursula, si rinsalda l'asse sull'auto
È stato il primo bilaterale di Ursula von der Leyen da quando è stata rieletta alla guida della Commissione Ue, facevano notare ieri da Palazzo Chigi. Segno, se ce ne fosse bisogno, della particolare attenzione che la presidente della Commissione europea riserva alla premier del governo italiano, Giorgia Meloni. Peraltro, a causa di un errore, non ne era stata data notizia nel sito ufficiale dell'organismo europeo, dove in genere vengono annunciati gli incontri della presidente.
Paradossalmente l'incidente, di cui lo staff della presidente ha subito dato spiegazione e chiesto scusa, ha contribuito ad accendere, invece, l'attenzione sull'incontro, durato circa un'ora, che si è svolto al tredicesimo piano di Palazzo Berlaymont, sede della Commissione.
Al centro del colloquio, come hanno riferito fonti governative italiane, le priorità di azione del nuovo ciclo istituzionale Ue, a partire dal rilancio del ruolo e della competitività dell'Unione Europea nel mondo. A questo proposito, Meloni sì è soffermata in particolare sulle prospettive del settore automobilistico nel contesto del percorso di transizione ambientale e sulle forti preoccupazioni del settore agricolo nazionale nell'ambito dell'Accordo Ue-Mercosur.
La crisi dell'auto e i possibili danni che potrebbe causare il Mercosur al settore dell'agricoltura sono stati, dunque, il cuore dell'incontro, essendo le due questioni che in questo momento preoccupano di più la premier per le ricadute economiche. Soprattutto il dossier automotive è l'urgenza numero uno. Fra poco, infatti, scatteranno le multe per le case produttrici che non rispettano le regole di emissione decise in passato dalla Ue. E Meloni sta spingendo perché ci sia un rinvio. Del resto, a essere in ginocchio non è solo l'Italia, ma anche la Germania e la stessa Francia.
La von der Leyen capisce le preoccupazioni e in parte le condivide. Ma dovrà vedersela con la maggioranza che la sostiene, a cominciare dai Socialisti che non intendono mettere in discussione le scadenze.
Nel corso del colloquio, particolare attenzione è stata riservata alla politica migratoria europea. Si è fatto il punto sui risultati raggiunti, ma anche su quanto resta ancora da fare per disporre di strumenti efficaci di gestione del fenomeno migratorio. Il protocollo sull'Albania resta, per Meloni, la via da seguire. Ed è tornata a parlarne con von der Leyen. Come ha detto in Senato pochi giorni fa, «i centri in Albania funzioneranno, dovessi lavorarci giorno e notte». Da una parte è ormai diventata una questione di principio, dall'altra effettivamente la strada proposta dall'Italia sta riscontrando l'interesse di tanti Paesi e della stessa von der Leyen.
Pone l'accento, infatti, sul tema delle frontiere europee, tante volte oggetto di dibattito, ma fin qui mai messo al centro di soluzioni concrete. Le due leader hanno poi concordato di rafforzare ulteriormente la collaborazione e la complementarietà tra il Piano Mattei italiano per l'Africa e la Strategia europea Global Gateway, un progetto dell'Unione europea che punta a sviluppare nuove infrastrutture nei Paesi in via di sviluppo, nei settori del digitale, dell'energia, della salute e dell'istruzione.
Al termine dell'incontro, von der Leyen ha riferito, sui social, che con Meloni «ho discusso della necessità di dare nuova vitalità al ruolo dell'Europa sulla scena globale. Creiamo più partenariati e alleanze che contribuiscano alla nostra prosperità. Abbiamo discusso anche della necessità di intensificare la lotta al traffico di migranti insieme ai partner».
Quindi, Meloni è volata in Finlandia, per la precisione in Lapponia, per partecipare al primo vertice Nord-Sud. Obiettivo del summit, che durerà fino a domenica e a cui partecipano anche il primo ministro finlandese, Petteri Orpo, il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, il primo ministro svedese, Ulf Kristersson, e l'Alto Rappresentante dell'Unione Europeo per gli Affari Esteri e la politica di sicurezza, Kaja Kallas, è quello di discutere - in un formato nuovo - le principali sfide di sicurezza con cui si confronta l'Unione Europea nell'attuale quadro internazionale. Si guarda a un possibile Consiglio Europeo straordinario dedicato ai temi della sicurezza e della difesa che si potrebbe tenere nella prima metà del 2025.
Del resto il tema della sicurezza e della difesa europea rischia di diventare urgente, soprattutto se si dovesse arrivare a una tregua tra Russia e Ucraina. Già si parla, infatti, della possibile creazione di una forza militare di interposizione europea.
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