Caldo record in Europa, in Francia vietato lavare l’auto per risparmiare acqua
- Postato il 13 agosto 2025
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- Di Virgilio.it
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In queste ore l’Italia brucia di nuovo sotto il grande caldo. Una scena che conosciamo fin troppo bene, ma che quest’estate ha superato la soglia critica: il mercurio corre verso l’alto senza tregua e il calore accumulato durante il giorno resta intrappolato nelle strade, trasformando le città in caldaie a cielo aperto anche di notte. Lo stesso copione si sta recitando in mezza Europa, dalla Spagna alla Germania, in Francia, però, la fiammata è talmente violenta da costringere il governo a scelte drastiche.
Caldo estremo e allerta in tutta la Francia
La chiamano canicule e quest’anno, con una forza inarrestabile, sta rendendo l’acqua un bene da proteggere come oro. I numeri raccontano il quadro: sedici dipartimenti francesi sono già in allerta rossa, il livello più alto, mentre altri sessantatré si trovano in allerta arancione e i meteorologi non vedono segnali di tregua, tanto che nei giorni precedenti Ferragosto il muro dei 40 gradi rischia di crollare in più di una zona del Paese.
Nelle zone in allerta rossa è vietato usare acqua per lavare facciate, terrazze, muri, scale, tetti e, particolare emblematico, nessun veicolo può essere pulito, qualunque esso sia, e persino i natanti dovranno rimanere impolverati finché l’ondata non passerà. Alle stesse restrizioni si aggiungono lo stop al riempimento e allo svuotamento delle piscine private e il divieto di irrigare giardini o campi sportivi, in modo da salvare ogni litro possibile per le necessità essenziali, dall’acqua potabile alle coltivazioni.
Misure così severe hanno anche valore simbolico, in una nazione legata all’auto e alla cura della casa. La crisi climatica e la siccità non sono più temi astratti da dibattito pubblico, quanto piuttosto fenomeni in grado di cambiare le nostre abitudini, incluse quelle che sembravano intoccabili, e la rinuncia a certi gesti quotidiani rappresenta un segnale forte, spingendo verso un altro tipo di soluzioni, come l’ombrello parasole.
Italia: ordinanze locali e possibili divieti
Anche in Italia, negli ultimi anni, le ondate di calore e i periodi di siccità hanno costretto diversi enti locali a limitare l’uso dell’acqua, determinando un mosaico di ordinanze, spesso diverse a seconda del territorio. Per maggiori delucidazioni, l’unico riferimento affidabile è il sito web del vostro Comune o della Regione, in alternativa, una telefonata all’ufficio tecnico o alla polizia locale può chiarire ogni dubbio. Ignorare le disposizioni rischia di costare caro: le sanzioni amministrative variano, ma vanno facilmente da qualche decina a diverse centinaia di euro, a seconda della gravità dell’infrazione e della zona.
Mentre in Italia si discute su come reggere all’ondata di calore, l’esperienza francese è un avvertimento diretto: con il termometro destinato a restare alto ancora per giorni, il divieto di lavare auto e abitazioni nasce da una necessità concreta, ossia salvaguardare la salute delle persone e preservare le riserve idriche. In fondo, che si viva a Parigi o a Palermo, da eccezione estiva il caldo estremo è diventato una componente stabile del nostro presente, e se in Francia i parabrezza restano impolverati per decreto, pure in Italia potremmo dover un giorno lasciare l’auto sporca in nome di qualcosa di più importante: l’acqua che beviamo.