Calcio, Serie D. Il Comune prende posizione sull’Albenga e sul Riva: senza piano sicurezza niente deroghe, ipotesi porche chiuse”
- Postato il 14 gennaio 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Albenga. Come riportato nei giorni scorsi, oltre alle brutte figure in campo della giovane Albenga di Massa e Gaido, è soprattutto il lato societario a preoccupare i tifosi ingauni ancora una volta. Il clima surreale di domenica scorsa ne è l’ennesima prova. Gradinata Sud chiusa e tifosi tutti schierati nella gradinata opposta dello stadio, a partita in corso si scopre che questa decisione è arrivata direttamente dal comune.
Al Riva presenti solamente in 243 tifosi ad assistere al match contro il Città di Varese ma, secondo le regole, sarebbero dovuto essere massimo 99. In breve, la società bianconera firmata Candela-Bisazza non si è mai presentata al Comune e non ha mai presentato il documento richiesto dal Sindaco sul piano sicurezza, oltre a disertare diversi incontri. Con questo scenario, Tomatis ha dovuto prendere una decisione ferrea, niente più deroghe senza documento della società sulla sicurezza.
Ovviamente la risposta del primo cittadino di Albenga sull’argomento non si è fatta attendere: “Fin da quando ero solo vice sindaco ed assessore allo sport, sono sempre stato aperto al dialogo con le realtà sportive della nostra cittadina. Con la fine dei lavori dello stadio comunale, a tutte le società di calcio locali ho chiesto un piano sicurezza per permettere ad un numero maggiore di persone di recarsi allo stadio. L’Albenga non ha mai presentato questo documento e, a questo punto, ho dovuto prendere una decisione”.
Domenica erano presenti però più tifosi del previsto: “È compito della società contare il numero di tifosi che entrano allo stadio. In caso contrario, le forze dell’ordine potrebbero redigere un verbale per constatare l’infrazione di tale norma. Porte chiuse? È solamente una ipotesi”.