Calcio in TV: in Italia per vederlo si spendono 960 euro all’anno (e solo per Serie A e Champions)
- Postato il 4 settembre 2025
- Di Panorama
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Prezzi più salati (del 10%) quest’anno per essere tifosi di calcio da casa propria. Per guardare le partite dalla Tv si arriva a 960 euro l’anno, secondo un’indagine Facile.it. I supporter spagnoli sborsano anche il doppio, mentre i francesi il 40% in meno, grazie a una lunga e tormentata “guerra” sui diritti televisivi.
Quanto costa il calcio in TV in Italia per la stagione 2025-2026
Quest’anno i tifosi italiani dovranno spendere almeno 710 euro se scelgono un abbonamento annuale che consenta di seguire Serie A e Champions League. Per chi invece preferisce la formula mensile, si sale fino a 960 euro nei dodici mesi. In entrambi i casi, i rincari sono evidenti: +10% sugli abbonamenti annuali, +7% su quelli mensili. Guardare soltanto la Serie A costa meno, ma resta comunque impegnativo: 420 euro per l’annuale e 540 euro per il mensile. Il conto cresce per chi vuole aggiungere le coppe europee. Un tifoso di Roma, Bologna o Fiorentina, impegnate in Europa e Conference League, spende fino a 900 euro con il pacchetto mensile, mentre i supporter di Inter, Juventus, Napoli e Atalanta, protagoniste in Champions, arrivano al massimo (960 euro).
Calcio in Tv: quanto costa nel resto d’Europa e il “caso Francia”
E nel resto d’Europa quanto si spende? In Spagna, per seguire LaLiga e le coppe, servono quasi 1.400 euro l’anno, poco meno del doppio rispetto al nostro Paese. Anche in Inghilterra il calcio in Tv è caro: circa 900 euro per Premier League ed Europa. In Germania il conto si ferma a 864 euro, comunque sopra la spesa italiana. La vera eccezione è la Francia, dove bastano circa 600 euro per guardare Ligue 1 ed Europa. Una cifra che non viene dal nulla, ma è la conseguenza di anni di battaglie e fallimenti nella gestione dei diritti.
Tutto comincia nel 2020 con il tracollo di Mediapro, il gruppo spagnolo-cinese che aveva promesso oltre un miliardo di euro per la trasmissione del campionato. Dopo pochi mesi invece si ritirò, lasciando un buco enorme nelle casse della Ligue de football professionnel. Canal+ e, poco dopo, Amazon corsero ai ripari, ma i prezzi scesero drasticamente: dai 700 milioni che la lega sperava, a meno di 250 milioni l’anno. Il risultato? Un abbassamento della spesa anche per gli utenti finali. Prime Video, ad esempio, proponeva pacchetti da 29,99 euro al mese, meno della metà di quelli italiani. Poi l’anno scorso un nuovo scossone, con il ritiro improvviso di DAZN, che lontana dagli obiettivi di abbonati preferì a pagare 85 milioni per uscire da un contratto pluriennale. Un altro terremoto e così la Ligue de football professionnel quest’anno ha scelto la strada dell’autonomia, trasmettendo direttamente su una piattaforma gestita dalla Lega stessa, a 14,99 euro al mese. Canal+ e beIN Sports mantengono alcuni pacchetti (la partita del sabato e le coppe europee), ma il cuore dell’offerta resta nelle mani della Lega. Una novità assoluta tra i grandi campionati in Europa e una riduzione ovvia dei costi per i tifosi, francesi. Il prezzo così basso è un esperimento per attirare un numero elevato di abbonati (almeno 1,1 milioni entro fine stagione) e fidelizzare un pubblico che per anni è stato alle prese con cambi di piattaforme e rincari improvvisi.