Calabria ancora agli ultimi posti: La sanità ha la performance peggiore

  • Postato il 19 ottobre 2025
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Calabria ancora agli ultimi posti: La sanità ha la performance peggiore

I dati del Crea sanità, la regione Calabria resta ancora in coda, ha la performance peggiore in Italia (performance 23%), crolla l’assistenza domiciliare.


COSENZA – Ultima ancora una volta, e con qualche dato in peggioramento. Il rapporto Crea sul sistema sanitario nazionale non fa sconti neanche quest’anno alla Calabria. Con una performance complessiva del 23%, al di sotto della media nazionale, la Regione viaggia insieme a tutte le altre del Sud e chiude la colonna in rosso con un livello di soddisfazione dei cittadini molto basso. Gli unici dati positivi indicati sono la facilità nel reperire i farmaci e la quantità di medici di medicina generale e guardie mediche, dato quest’ultimo che lascia perplessi non pochi addetti ai lavori visto la crisi in atto sulle strutture territoriali.

Stando al rapporto, per esempio, nonostante i milioni affidati ai privati accreditati peggiora il tasso di disabili e anziani che ricevono assistenza domiciliare. Aumenta invece quello degli over 75 non autosufficienti in trattamento residenziale. Rispetto al 2019 peggiora anche la quota di famiglie in disagio economico per spese sanitarie e i tassi di adesione ai vaccini per bambini e anziani così come gli screening.

SANITà IN CALABRIA, TRA LA PEGGIORE PERFORMACE NELL’ASSISTENZA OSPEDALIERA E PER LA NON AUTOSUFFICIENZA

Sottosoglia ma in miglioramento c’è la spesa sociale dei comuni per integrazione e assistenza domiciliare, l’implementazione della rete oncologica, il tasso delle persone a rischio che ricevono interventi di integrazione sociale. Migliore della media il numero di prestazioni con priorità breve eseguite nei tempi previsti e anche, secondo il rapporto, il tasso di mobilità passiva per interventi a bassa e media complessità. In peggioramento anche la cosiddetta mortalità “evitabile” mentre sull’ospedalizzazione per patologie croniche e accessi al Pronto soccorso con codici bianchi e verdi sembra esserci qualche miglioramento. Questo però si scontra anche con la percezione della cittadinanza e degli addetti ai lavori.

Sotto la media la performance dell’assistenza ospedaliera non programmata, che fa rientrare nello stesso spazio il Pronto soccorso e il sistema 118. Nella media le performance sui ricoveri programmati e le prestazioni ambulatoriali per prevenzione (non gli screening, quelli ancora all’anno zero). Dove si va malissimo: ricoveri in residenze, assistenza domiciliare e assistenza a persone non autosufficienti. In linea generale la performance dei manager è al di sotto del 30%, il 28% è la percezione delle professioni sanitarie e il drammatico 13% dell’utenza finale.

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