Cala il sipario sulla Milano Fashion Week: la nuova Elisabetta Franchi, la tecno-femminilità di Ermanno Scervino e l’eleganza del futuro secondo Ferrari

  • Postato il 22 settembre 2024
  • Moda E Stile
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Dopo cinque giorni intensi e frenetici trascorsi a correre da una sfilata all’altra come palline impazzite di un flipper, cala il sipario sulla Milano Fashion Week. Tra gli addetti ai lavori la stanchezza si fa sentire, eccome. È tempo di bilanci, le editor sussurrano commenti nei minuti d’attesa che precedono gli ultimi show. Ma ancora è presto per tirare davvero le somme. E mentre la mente corre già a Parigi e alle collezioni che da domani vedremo nella capitale francese – una fra tutte, quella attesissima di Alessandro Michele per Valentino -, passiamo qui in rassegna le sfilate viste nelle scorse ore. A partire da quella di Elisabetta Franchi, che ha celebrato il suo primo decennio di sfilate con una collezione che esplora la complessità e la forza della donna contemporanea e porta chiaro il segno di un cambio di passo nello stile del brand. Il tocco magico di Carine Roitfeld nello styling e l’imprinting manageriale del nuovo socio e presidente Marco Bizzarri (ex Gucci) si vedono e danno i loro frutti. Il risultato è una linea in cui l’estetica sensuale e sfrontata, caratteristica del marchio, evolve in un equilibrio raffinato e seducente. “The Femme Paradox” è il titolo della collezione Primavera/Estate 2025 della stilista bolognese, un viaggio tra le molteplici sfumature della femminilità, capace di coniugare forza e dolcezza, potenza e delicatezza, in un racconto sartoriale che incarna perfettamente l’evoluzione del brand. “Ho pensato a una donna determinata e sicura di sé, che non ha paura di rivelare i diversi lati della sua personalità. Per me complessità è da sempre sinonimo di forza e bellezza”, ha spiegato Elisabetta Franchi nel backstage. E la collezione riflette esattamente questo concetto, esplorando l’energia del contrasto tra bianco e nero, simbolo della coesistenza misteriosa tra romanticismo e una sensualità più esplicita ma mai eccessiva.

La giacca, protagonista assoluta della collezione, si trasforma in simbolo di empowerment, capace di adattarsi a qualsiasi contesto: abbinata a pantaloni dal taglio maschile, oppure indossata sopra abiti iper-femminili, definiti da dettagli che richiamano la corsetteria e la lingerie. Scompaiono i lustrini, sostituiti da elementi più sobri ma altrettanto potenti. Fiori e fiocchi decorano abiti e giacche, richiamando le iconiche fotografie di Helmut Newton, che esaltano la sensualità femminile senza mai cadere nel lezioso. Il pizzo, il tulle e l’organza di seta si mescolano a tessuti maschili, in un abbraccio stilistico che gioca con i contrasti. Le borse, dalle linee pulite e moderne, rappresentano l’accessorio ideale per una collezione che guarda al futuro senza mai dimenticare il passato. Insomma, nel lavoro come nella vita privata, Elisabetta Franchi ha lavorato duro in questi mesi ed è riuscita a riscattarsi, offrendo un nuovo sguardo su cosa significhi oggi essere donna.

È una femminilità contemporanea anche quella vista sulla passerella di Ermanno Scervino: “Non puoi essere solo bella, ma devi anche essere moderna”, ci dice lo stilista nel backstage, pochi minuti prima dell’inizio della sfilata. Ed è proprio questa la sua visione per la nuova collezione Primavera/Estate 2025, una linea che guarda al futuro con spirito innovativo e una forte impronta sartoriale. “La donna che racconto oggi è proiettata verso il futuro – spiega Ermanno Daelli – indossa la modernità, non solo la bellezza”. E così ecco che il pizzo, simbolo del brand, assume nuove forme grazie a tecniche innovative come il laser cut, trasformandosi in capi che uniscono artigianalità e avanguardia. Il raso viene lavorato per ricreare l’effetto denim, così come il neoprene con cui ha modellato i giacconi chiave della collezione. Nulla è ciò che sembra, perché dietro c’è un attenta ricerca tecnologica sui materiali che dà vita ad un trompe-l’oeil che imita la texture di tessuti diversi. Anche nelle suggestioni c’è un gioco di contrasti: il mondo boho degli anni ’70 si mescola con linee sartoriali rigorose, in un viaggio che celebra la libertà e l’emancipazione femminile. “Mi piace il futuro – dice lo stilista – mi piace sperimentare la bellezza assoluta ma moderna“. La palette cromatica evolve dai toni vivaci del verde menta, giallo citrino e rosa pesca, fino ai classici blu denim, bianco e nero, per una femminilità che non conosce stagioni. La maglieria, protagonista in cardigan di cachemire, shorts e bralette coordinate, aggiunge un tocco di morbidezza e calore, perfetto per una donna che vuole sentirsi elegante ma a proprio agio.

Proprio come quella che Nicoletta Spagnoli ha ideato per Luisa Spagnoli, lo storico brand fondato nel 1928 a Perugia dalla sua bisnonna Luisa. La stilista propone un viaggio nell’universo femminile, dove ogni abito diventa simbolo di indipendenza e creatività. L’eleganza si trasforma in un atto di auto-espressione: camicie over si combinano con gonne in raffia e cardigan maschili, evocando la sartorialità degli anni ’70. La palette cromatica, che spazia dal nero al giallo, verde acqua e rosa baby, è dominata dal marrone, presente in abiti impreziositi da gioielli di corno che aggiungono un tocco etnico e sofisticato. La collezione non si limita a vestire, ma diventa un percorso di riscoperta interiore, un’esplorazione degli spazi di libertà che ogni donna merita. Lo styling porta la firma inconfondibile di Viviana Volpicella e ogni look è subito desiderabile, evocativo, affascinante. “Sei tu a decidere la donna che sei, quello che vuoi esprimere attraverso il modo in cui ti vesti, e il modo in cui vivi”, dice Nicoletta nel backstage. E questa collezione è la perfetta trasposizione della sua filosofia.

Dulcis in fundo, una menzione speciale per Rocco Iannone, il giovane designer da sette anni alla guida di Ferrari Style, la linea di abbigliamento del Cavallino Rampante. A lui spetta, collezione dopo collezione, l’arduo compito di dover tradurre in abiti l’heritage e l’allure di Ferrari e riesce ogni volta a portarlo a termine magistralmente. Per la collezione Primavera/Estate 2025 si è lasciato ispirare dagli interni delle macchine iconiche degli anni ’70, esplorando un linguaggio stilistico che unisce l’eleganza sartoriale alla grinta sportiva. La sfilata è stata un gioco di contrasti cromatici e materiali, dove la seta leggerissima faceva da contrappunto alla pelle più morbida e il classico rosso Ferrari si alternava a nuove sfumature come il tabacco e il terracotta ma anche a un energico giallo Modena. Blazer strutturati, pantaloni sartoriali e gonne a matita si alternano a capi che richiamano il mondo delle corse, come tute ispirate a quelle dei piloti. I tessuti pregiati, dal denim lavorato con tecniche innovative alla pelle radica, ispirata ai volanti vintage delle auto d’epoca, dimostrano una cura artigianale che reinterpreta il classico in chiave contemporanea. Ogni capo diventa così un simbolo del dualismo Ferrari: potenza e sensualità, tradizione e innovazione. Anche gli accessori giocano un ruolo chiave: dalle borse in pelle che richiamano le cassette degli attrezzi degli operai di Maranello, ai sandali e décolleté dalle linee audaci. La collezione di Iannone non è solo un omaggio al passato, ma una vera e propria dichiarazione di intenti per il futuro della moda targata Ferrari, capace di fondere autenticità, eleganza e avanguardia in un’unica visione coerente e potente. Ogni pezzo racconta una storia di innovazione e artigianalità, dal denim workwear arricchito di effetti spazzolati, alle giacche ricamate con il Cavallino Rampante. La vera chicca? La cassetta degli attrezzi di Maranello che si trasforma in un bauletto di pelle, simbolo di una tradizione che guarda al futuro.

Proprio gli accessori, l’abbiamo detto, sono la chiave di volta su cui stanno puntando i maschi del lusso per uscire dalla crisi degli acquisti e sono stati i protagonisti di questa Fashion Week. Ecco allora che Rodo, la storica pelletteria fiorentina, ha inaugurato sabato il suo nuovo showroom milanese al primo piano di un palazzo storico di via Sigeri con la presenza speciale del fotografo Aldo Fallai, che ha firmato per il brand degli scatti d’autore. Le immagini ritraggono alcuni dei modelli iconici di scarpe e borse del marchio in un’atmosfera caravaggesca, in contrasto con quella chiara e luminosa che regna negli spazi dove trovano posto non solo la nuova collezione, ma anche alcuni pezzi d’archivio di Rodo.

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