Cahill: “L’opinione è davvero la forma più bassa di conoscenza umana”. Così il coach di Sinner risponde a Djokovic

  • Postato il 14 novembre 2025
  • Tennis
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Da quando è scoppiato il caso Clostebol, la scelta di Jannik Sinner è sempre stata chiara: non rispondere ad accuse e critiche. Questa volta però, dopo le nuove dichiarazioni strampalate di Novak Djokovic al controverso giornalistico britannico Piers Morgan, il coach Darren Cahill non ha resistito. Sulle sue storie Instagram è apparsa una citazione di Bill Bullard: “L’opinione è davvero la forma più bassa di conoscenza umana. Non richiede né responsabilità né comprensione. La forma più elevata di conoscenza è l’empatia, perché ci impone di mettere da parte il nostro ego e metterci nei panni di un altro essere umano”.

Il coach di Sinner non ha aggiunto altro, ma il riferimento a Djokovic è evidente, sia per tempistica, sia perché nella già citata intervista il serbo ex numero 1 al mondo aveva usato anche la parola “empatia“. Anche se le sue dichiarazioni più discusse sono state altre: “Quando è successo, sono rimasto sinceramente scioccato. Credo che non l’abbia fatto di proposito. Ma il modo in cui è stato gestito l’intero caso è pieno di campanelli d’allarme”, ha detto Djokovic nel podcast Piers Morgan Uncensored. E ancora: “C’è stata mancanza di trasparenza, incoerenza. E anche la comodità di una squalifica tra gli Slam, così da non perdersi nulla: è stato molto, molto strano”.

La ricostruzione di Djokovic è piena di falsità. Il caso è stato gestito seguendo i protocolli previsti dall’Itia e la squalifica – che in realtà tecnicamente è una sospensione è stata il frutto di un patteggiamento tra la Wada e Sinner. È stata la stessa agenzia anti-doping a proporla al tennista altoatesino, perché l’esito del ricorso al Tas sarebbe stato tutt’altro che scontato. Sinner è stato fermo per tre mesi nonostante fosse stato scagionato da tutte le accuse da Itia. E la Wada ha giustificato la sospensione spiegando che il tennista, anche se non ha colpe, è responsabile per le azioni del suo staff.

Dopo lo stop, Sinner ha cercato di mettersi tutto alle spalle. Ma ora Djokovic ha deciso di attaccarlo nuovamente. E Cahill, che proprio a Torino durante le Atp Finals ha rivelato che sarà al fianco dell’altoatesino anche nel 2026, questa volta non ha resistito e ha risposto al serbo. Chissà che Sinner non ricordi al coach australiano quello che gli aveva già spiegato un po’ di tempo fa: “Non preoccuparti delle critiche di persone da cui non accetteresti dei consigli”.

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Il Fatto Quotidiano

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