BYD Dolphin Surf, è già tempo di festeggiare il milionesimo esemplare

Una piccola elettrica sta sovvertendo le regole non scritte delle quattro ruote. Si chiama BYD Dolphin Surf — o Seagull in Cina, o ancora Dolphin Mini in America Latina — e in meno di tre anni ha fatto qualcosa che per molti marchi resta solo un sogno: toccare quota un milione di unità prodotte.

Prova che l’elettrico compatto, se fatto bene, piace, convince e vende. BYD, il colosso cinese delle auto a nuova energia, ha tirato giù dal nastro di montaggio la milionesima Dolphin Surf nella sua fabbrica di Xi’an, mettendoci solo 27 mesi complessivi. A fine indicativo, può tornare utile un confronto: modelli storici di city car impiegavano il doppio del tempo per arrivare a numeri simili.

Tre nomi, un’unica ricetta

La ricetta del successo è in realtà semplice, di buon senso. Una vettura a zero emissioni di dimensioni contenute, che però non ti obbliga a rinunciare a nulla e, soprattutto, vanta prezzi di listino accessibili. In Cina la conoscono come Seagull, in America Latina come Dolphin Mini. In Europa e altri mercati è Dolphin Surf. Cambia il nome, il cuore resta immutato: un mezzo poco ingombrante fuori, generoso all’interno, e intelligente in ogni scelta tecnica.

La Dolphin Surf misura poco meno di 4 metri in lunghezza (3.990 mm a voler essere precisi), è larga 1.720 mm e alta 1.590 mm. Dimensioni ideali nelle strade strette, nei parcheggi sacrificati e nel traffico da giungla urbana. Eppure, la magia è dentro: grazie alla piattaforma modulare e-Platform 3.0, sviluppata in casa BYD, l’abitacolo sfrutta lo spazio tanto quanto una vettura di classe superiore. E pure il bagagliaio tiene fede alle attese se cerchi un’unica opzione in grado di soddisfare una famiglia.

Anima flessibile

In Europa la Dolphin Surf, “madrina” anche del nuovo game show di Amadeus, arriva in tre versioni: Active, Boost e Comfort. La prima, Active, costituisce la porta d’ingresso: 30 kWh di batteria e motore da 65 kW. Senza far gridare al miracolo in pista, ti porta dove devi andare. L’autonomia ha la priorità? Ecco la Boost: stesso motore da 65 kW, batteria di dimensioni maggiori (43,2 kWh), capaci di tradursi in 322 km di autonomia WLTP, oltre 500 km in città. Alla faccia della compatta.

Il top di gamma è la Comfort: prende la batteria grande e la sposa al motore più potente della categoria (115 kW, 220 Nm), così da coprire lo “0-100” in 9,1 secondi. Abbastanza per sorpassare con disinvoltura quando serve.

Dotazioni vere, anche sulle versioni base

Un altro motivo dei consensi riscossi consiste nell’equipaggiamento. Non serve puntare alla versione di punta per avere accesso a dotazioni disponibili su certe rivali sotto forma di optional. Di serie, ogni Dolphin Surf porta in dote un touchscreen da 10,1 pollici girevole, sensori di parcheggio posteriori, retrocamera, fari diurni a LED, chiave NFC, Vehicle-to-Load per ricaricare dispositivi esterni, cruise control adattivo, aria condizionata e specchietti regolabili elettricamente.

La Boost aggiunge sedili anteriori regolabili elettricamente, tergicristalli con sensore pioggia e specchietti richiudibili elettricamente. La Comfort, poi, completa il pacchetto con telecamera a 360 gradi, fari LED completi, vetri posteriori oscurati, luci di cortesia sugli specchietti, sedili anteriori riscaldati e ricarica wireless per lo smartphone. Qualcuno non crede ancora nel full electric?

Autore
Virgilio.it

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