Business e successo: come Eterna Capital individua il fattore X

  • Postato il 17 aprile 2025
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  • Di Forbes Italia
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Non sono i numeri a determinare la scelta di investimento dei fondatori di Eterna Capital, società di venture capital nata nel 2018 sulla scia del progresso delle tecnologie Web3. Mattia Mrvosevic e Nassim Olive, ex associati di BlackRock, ora co-founders e general partners di Eterna Capital, cercano i loro simili, e quando li trovano non hanno dubbi: vale la pena scommettere sull’idea imprenditoriale, lavorando con testa e cuore.

“Non esiste una formula magica. Abbiamo investito in oltre 40 società, e tutte hanno un punto in comune: sono guidate da persone business-oriented, affamate di successo, intraprendenti”, racconta Mattia Mrvosevic.

Il metodo

Il metodo Mrvosevic – Olive si basa su tre elementi chiave: intuizioni precoci, talento internazionale e, soprattutto, coraggio. “Sosteniamo imprenditori eccezionali che sfruttano le tecnologie Web3 per risolvere problemi reali, strutturali, globali. Sono professionisti che conoscono il proprio prodotto in profondità, anche a livello tecnico”, continua Mrvosevic.

La competenza tecnica è imprescindibile ma non basta. Serve una mentalità imprenditoriale acuminata, una visione chiara del mercato, una rete attiva. “Un prodotto brillante senza capacità di business è destinato a restare confinato in un laboratorio”. Eterna Capital cerca quindi uomini e donne capaci di attivare il proprio network, di costruire partnership chiave e attrarre risorse in modo efficiente, rapido, sostenibile. “E soprattutto: che sappiano ascoltare, adattarsi, rimettersi in discussione”.

La grinta non si improvvisa. “Facciamo sempre uno stress test. Su di noi, ogni giorno. E lo applichiamo anche ai founder: quanto riescono a mettere in discussione le proprie certezze? Quanto reggono l’urto di un mercato che cambia in continuazione?”.

Ha superato le prove a pieni voti Taran Sabharwal, fondatore di Stix: “È nato in India, cresciuto nel Regno Unito, ha studiato all’Università di Cambridge e si è mantenuto agli studi lavorando part-time come fattorino. Ha fondato due aziende, reinvestendo tutto nella seconda. Questo è talento, sì, ma è soprattutto fame. Non tutti ce l’hanno”, sottolinea Mrvosevic.

L’inizio

La stessa sete ha portato Mattia e Nassim a lasciare BlackRock per cavalcare l’onda del Web3, una dimensione in cui gli utenti non sono più solo consumatori, ma anche co-proprietari, co-creatori, investitori. “Abbiamo colto un’opportunità che pochi prendevano sul serio. A trent’anni, con una visione chiara, sapevamo che il Web3 non era una bolla, ma la prossima infrastruttura dell’economia globale. Così abbiamo lasciato il percorso corporate e fondato Eterna Capital”. Nella visione di Mattia Mrvosevic e Nassim Olive, il Web3 apre opportunità enormi in ambiti come privacy, finanza decentralizzata e intelligenza artificiale. “La tokenizzazione degli asset reali e le stablecoin rivoluzioneranno l’economi”».

La loro è stata una scelta controcorrente, in un momento in cui la blockchain era un ambito percepito con aperto scetticismo dal mercato. “Eravamo circondati da titoli negativi, leggi restrittive, istituzioni che vietavano“. E poi dal primo ufficio londinese, Eterna Capital si è espansa in altre sedi tra Europa, Nord America e Medio Oriente.

La crescita

Dalla fondazione, avvenuta sette anni fa, Eterna Capital ha lanciato due fondi, con un terzo in arrivo. Il primo ha ottenuto il supporto di pionieri di Ethereum, classificandosi nel primo quartile globale per rendimento.

Il secondo è stato ancorato da un fondo pensione europeo, cosa che ha reso Eterna Capital uno dei pochi fondi Web3 al mondo in grado di vantare un sostegno del genere. “Non è scontato: siamo uno dei pochi fondi Web3 ad avere questo tipo di investitori istituzionali, a cui si aggiungono dirigenti e proprietari di aziende globali”.

Tra le partecipazioni più rilevanti ci sono Algorand, fondata dal premio Turing Silvio Micali, Bluesky, social network decentralizzato ispirato da Jack Dorsey, Movement Labs, che ha raggiunto recentemente lo stato di unicorno, e Kraken, uno degli exchange crypto più rilevanti al mondo. Un portfolio ampio dove l’investimento può non portare sempre a un lieto fine. “Le startup possono fallire, e noi lo sappiamo bene. I fondi di venture capital devono accettare il rischio, ma ogni fallimento è un’opportunità di apprendimento”. Ogni caduta diventa una lezione e nulla viene lasciato al caso nel rialzarsi: “Analizziamo gli errori, ne parliamo con i founder, impariamo”.

Il team

Ora il team di Eterna cresce con continuità, ma secondo un criterio preciso: eccellenza, indipendentemente dal background. “Reclutiamo persone con un mix unico di competenze tecniche, finanziarie e umane. Sì, anche filosofi. Per noi contano il pensiero critico, la curiosità, la voglia di mettersi in gioco”.

In un mondo dove ogni innovazione rischia di essere una meteora, Eterna Capital scommette sul lungo termine senza dubbi: “Continueremo a supportare idee audaci, imprenditori rivoluzionari e a costruire il futuro del Web3”.

 

L’articolo Business e successo: come Eterna Capital individua il fattore X è tratto da Forbes Italia.

Autore
Forbes Italia

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