Buridda, torna la “Street parade della città di sotto”: “La politica farfuglia, noi ci riprendiamo gli spazi”
- Postato il 8 novembre 2024
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- Di Genova24
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Genova. “Negli ultimi anni chi governa Genova ha provato a mettere in mostra la città con quelli che considera pezzi da novanta: il Salone Nautico e i Rolli Days. E non da meno la nuova mirabolante invenzione della giunta Bucci: Genova Jeans week, la fiera dell’apparire . Insomma la città di “sopra” che opera per mostrarsi accattivante per prossime speculazioni e favoritismi ai soliti noti. Sarebbe troppo lungo l’elenco delle nefandezze che tutto questo “fare” nasconde. Nefandezze e ruberie che, come al solito, vanno a discapito della maggioranza della popolazione cittadina, quella che vive nella Città di Sotto, lottando nei disagi continui e lontana dai lustrini della soprastante città vetrina”.
Con queste parole inizia il comunicato del laboratorio Buridda che lancia una “Street Parade” per proseguire, come promesso, la battaglia per avere un spazio in città dopo lo sgombero dello scorso luglio dalla sede di corso Montegrappa. Ma non solo: “La città di Sotto che rimane bloccata in coda sulle strade devastate dalle ultime piogge e dalle mancate manutenzioni di chi ha speculato troppo, che rimane in attesa mesi o anni per importanti esami in ospedali pubblici, o in attesa di un lavoro precario che oggi c’è, domani chissá . Una città di Sotto che attende la sicurezza sul posto di lavoro e salari decenti, in città liguri sempre più votate al turismo di massa, mentre vengono bruciati milioni in inutili passerelle“.
La vertenza portata avanti dagli antagonisti del Buridda non è solo una questione di avere un spazio per portare avanti le proprie decennali attività, ma è anche quella di provare a ricalibrare le progettualità di una Genova sempre più divisa “tra città di Sopra e città di Sotto”. “Mai come quest’anno, la campagna elettorale per le regionali, che ha monopolizzato il dibattito massmediatico cittadino e regionale, di tutto questo non ha tenuto conto – si legge nella nota stampa – Una campagna fatta di slogan per lo più senza senso e lontana dalle vere esigenze delle tante città di sotto che compongono la regione”.
“Questo è sicuramente un segno di una politica sempre meno utile ai cittadini. Dallo sgombero avvenuto il 30 luglio non ci siamo fermat*, consc* fin dal principio delle proposte inesistenti arrivate dalla giunta comunale e dalla quale aspettiamo, da oltre un mese, l’individuazione di uno spazio per le attività del LSOA BURIDDA. Abbiamo continuato a percorrere le strade insieme a tutte le realtà del territorio genovese, costruendo assemblee che portassero la città di sotto a confrontarsi con l’obbiettivo di contrastare la continua depredazione di spazi da parte della turistificazione selvaggia. Abbiamo contribuito al dibattito verso una confederazione delle comunità resistenti che continuano a lottare non solo nella nostra città ma anche in altre come Milano, Roma, Bologna Atene etc. Ci stiamo confrontando per lottare tutti e tutte insieme per costruire momenti di analisi della nuova arma repressiva che costituirà il DL1660 e capire come contrastarla. Le recenti elezioni regionali, per lo più disertate dai cittadini, di fronte al farfugliare dell’opposizione hanno confermato la vecchia maggioranza risicata del malaffare, impegnata a fare favori ad amici piuttosto che governare le città. Ora più che mai è il momento di tornare tutti e tutte insieme nelle strade, riprendersi gli spazi con gioia, rabbia e passione! Tornare tutti e tutte insieme nella Street Parade della CIttà di Sotto vol 2 perchè è dal basso che costruiamo il nostro futuro”.
Tanti quindi saranno i temi che attraverseranno la Street parade della Città di Sotto, organizzata per sabato 9 novembre dalle ore 14 con partenza da Piazza Caricamento: “Vogliamo fermare l’economia di Guerra portata avanti da Unige e fare uscire definitivamente la guerra dalla nostra città e dal nostro porto. Lottiamo un sistema sanitario pubblico, accessibile, gratuito e di qualità per tutt*. Basta tagli e privatizzazioni! Per una città accogliente senza ostacoli per nessun*! Per la libertà di manifestare liberamente, contro le leggi repressive che contrappongono manganelli a chi esige solo i propri diritti. Contro il ddl 1660! Per gli spazi sociali occupati e autogestiti che non solo non devono essere sgomberati ma devono moltiplicarsi! Quello che abbiamo è solo una piccola parte di ciò di cui abbiamo bisogno”.