Bugatti svela un coupé unico con motore W16: tutti i dettagli

  • Postato il 8 agosto 2025
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Per oltre un secolo, l’arte sublime degli scultori della carrozzeria è stato un vanto assoluto per Bugatti. Dalle intramontabili creazioni di Jean Bugatti alle creature magistrali di Rembrandt Bugatti, la ricerca incessante di una perfezione estetica ha caratterizzato il marchio sin dalla sua concezione. Oggi, questo percorso di eccellenza, intriso di tradizione e voglia di innovare, raggiunge un nuovo inequivocabile zenit con l’inaugurazione del Programma Solitaire. Questa offerta, esclusiva e interamente dedicata alla creazione di veicoli su misura, si spinge verso nuovi confini di personalizzazione e maestria artigianale. L’ultima creatura nata si chiama Bugatti Brouillard, il canto del cigno delle auto con motore W16, e (forse) la vettura più costosa sul pianeta.

Un nome con un’anima

Dunque, la creazione inaugurale del Programma Solitaire è la Bugatti Brouillard, una coupé mozzafiato che rende omaggio all’amato cavallo di Ettore Bugatti. Battezzata con il nome del fedele equino che sapeva aprire la propria porta della stalla da solo, grazie a un meccanismo speciale ideato dallo stesso Ettore, questa vettura celebra il grande amore del fondatore dell’azienda per i cavalli, e per il suo prediletto in assoluto. Brouillard era un maestoso purosangue con un manto bianco come la prima neve, punteggiato dalle sfumature sottili di una nebbia mattutina estiva. Incarnava tutto ciò che Ettore ammirava: velocità, bellezza e una grazia impareggiabile.

La connessione tra Ettore e Brouillard era profondamente speciale. Il fondatore della Casa vedeva nel suo animale uno specchio delle sue stesse creazioni. Le curve del corpo, i fianchi muscolosi, le proporzioni perfette erano tutti elementi che Bugatti cercava di catturare nell’acciaio e nell’alluminio delle sue automobili. Ed è proprio questa visione che ha ispirato l’estetica della vettura, come spiega Frank Heyl, Design Director di Bugatti: “Le forme si astengono da linee nette in favore di superfici più riflesse che mimano una sorta di muscolo atletico, come quello di un cavallo allenato“. Dunque, il design è pesantemente incentrato su superfici scultoree e forme organiche, evocando la visione di un tendine sotto la pelle. È un trionfo di enorme potenza, celato da un velo di audace semplicità. Questa vettura è costruita sulla piattaforma W16 di Bugatti, la cui evoluzione più recente incorpora quasi due decenni di eccellenza ingegneristica. Di fatto, la Brouillard è l’ultima vettura prodotta a Molsheim a essere spinta dal maestoso motore W16.

Come una scultura

Le proporzioni che tracciano la carrozzeria della nuova Bugatti Brouillard seguono principi affini all’arte classica, dove la relazione tra gli elementi crea un fascino immediato e magnetico. Ne è un esempio l’attenta valutazione della distribuzione dei volumi, tanto che il terzo inferiore è reso in tonalità scure poiché, in questo modo, si riescono ad allacciare visivamente le ombre con la vettura. Gran parte del carisma dell’auto deriva dai suoi due terzi superiori, che contribuiscono a creare la sensazione di una silhouette più leggera e dinamica – apparendo sia più bassa che più lunga – pur facendo sembrare le ruote proporzionalmente più grandi.

La filosofia aerodinamica integra elementi funzionali in modo impeccabile. L’alettone a coda d’anatra fisso fornisce equilibrio ed esalta l’elegante profilo della vettura, mentre il diffusore posteriore massimizza la superficie funzionale attraverso un innovativo posizionamento degli scarichi, rappresentando il culmine dello sviluppo della piattaforma W16. “Far sembrare qualcosa semplice è in realtà incredibilmente complesso“, riflette Frank Heyl. “Il design deve integrare tutti gli aspetti tecnologici necessari, tutta la termodinamica e l’aerodinamica di una hypercar da 1.600 CV, seguendo al contempo un’etica fondamentale – stabilita sia da noi che dal cliente“.

Omaggio al mondo equestre: Bugatti Brouillard
Ufficio Stampa Bugatti
Un’auto speciale: Bugatti Brouillard

Esteticamente, la Brouillard sembra ricalcare l’impronta stilistica della Mistral, pur non avendo in comune alcun pannello della carrozzeria e distinguendosi per la presenza di un tetto chiuso, a differenza della Mistral che è una roadster. Nel frontale persistono la calandra a ferro di cavallo e i voluminosi gruppi ottici, mentre la coda è ancora caratterizzata dai sottilissimi fanali a X. La presenza di un tetto consente l’adozione di prese d’aria maggiorate per portare più ossigeno al motore W16, sempre esposto all’aperto nella parte posteriore della vettura. Tra i dettagli inediti spiccano anche i brancardi laterali in fibra di carbonio e i nuovi cerchi. Per la verniciatura esterna, l’anonimo committente ha richiesto una finitura verde chiaro opaco, abbinata a dettagli in fibra di carbonio a vista.

Un trionfo del lusso artigianale

Gli interni raggiungono nuove vette con la Brouillard, caratterizzata da una straordinaria combinazione di materiali che celebrano sia la tradizione che l’innovazione. Tessuti personalizzati provenienti da Parigi incorporano motivi tartan, mentre la fibra di carbonio tinta di verde è abbinata a un numero crescente di componenti in alluminio lavorato. Il tetto in vetro crea un’esperienza ariosa, quasi simile a quella di una cattedrale, mentre la spina centrale fluisce senza soluzione di continuità dall’esterno all’interno, visibile attraverso il pannello trasparente sovrastante.

Una dedizione assoluta all’artigianato più raffinato è evidente nei dettagli, inclusi i motivi equini ricamati nei pannelli delle portiere e negli schienali dei sedili. Quest’ultimi sono personalizzati e sagomati secondo le preferenze del proprietario, rifiniti con un layout unico di patch in pelle. Il selettore del cambio è ricavato da un singolo blocco di alluminio e presenta un inserto in vetro contenente una scultura in miniatura, realizzata a mano, del cavallo prediletto di Ettore e omonimo di questa vettura. Sotto ogni aspetto, la Brouillard è un’opera di alta sartoria automobilistica, intrisa della creatività illimitata dell’intero team di design, ingegneria e artigiani di Bugatti.

Una creazione per un vero appassionato

Il committente della Brouillard è un collezionista Bugatti enormemente appassionato, non solo di automobili – sia vecchie che nuove – ma anche degli eclettici mobili di Carlo Bugatti e delle bellissime sculture in bronzo di Rembrandt Bugatti. Il proprietario desiderava riunire tutta l’abilità e l’arte della famiglia Bugatti in un capolavoro che celebrasse una delle ispirazioni fondamentali dell’approccio di Ettore Bugatti al design automobilistico: il suo amore per i cavalli. Il prezzo di questa magnifica creazione non è stato rivelato, ma potrebbe aggirarsi intorno ai 26 milioni di euro. Frank Heyl ha però chiarito che “l’investimento da parte nostra è sempre lo stesso, che si producano 100, 10 o un solo esemplare, quindi se si realizza una one-off, per rientrare delle spese, il prezzo sarà naturalmente più elevato“.

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Virgilio.it

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