Bucci perde a Genova ma vince in provincia di Savona: solo l’area del rigassificatore e quella di Cairo scelgono Orlando
- Postato il 28 ottobre 2024
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. “Marco Bucci è favorito perché ha grande consenso a Genova, e Genova con 600 mila abitanti è decisiva”. Questo diceva, nelle scorse settimane di campagna elettorale, chi vedeva in vantaggio il centrodestra. Il sindaco della città della Lanterna, al contrario, era considerato svantaggiato in provincia di Savona: troppi i temi spinosi, dal rigassificatore agli ospedali di Albenga e Cairo fino alla vicinanza con Giovanni Toti.
E invece le urne hanno disegnato uno scenario sostanzialmente opposto: Marco Bucci ha perso a Genova, la sua città (e nemmeno di poco: quasi 20 mila voti), mentre ha conquistato la provincia di Savona. Quando mancano solo 5 sezioni su 308, Bucci ha conquistato il 49,44% dei voti savonesi, mentre Andrea Orlando, il candidato del centrosinistra, si deve accontentare del 46,37%. Un divario di oltre 3000 voti che ha contribuito, insieme alla larga vittoria riportata dai partiti del centrodestra in provincia di Imperia, a ribaltare il “volere” di Genova città (ma non della provincia: il Tigullio ha votato per Bucci).
Avvertenza: nel momento in cui scriviamo manca il dato di Bergeggi, su cui non sono ancora disponibili informazioni.
La mappa del voto in provincia di Savona (in alto) parla chiaro. Bucci ha pagato, sì, i due temi scottanti. Da un lato, a scegliere il suo avversario sono stati il capoluogo Savona e i comuni immediatamente vicini, colpiti dalla vicenda del rigassificatore: Albisola Superiore, Albissola Marina, Vado Ligure, Quiliano, Vezzi Portio (manca ancora, come detto, il dato di Bergeggi). Soprattutto a Savona, Vado e Quiliano la vittoria di Orlando è stata nettissima: si va dai 20 punti di divario a Savona (57,96% Orlando, 37,53% Bucci) fino addirittura ai quasi 40 punti percentuali di Quiliano (66,7% per Orlando, 27,5% per Bucci). A Celle Ligure invece sostanziale parità: Bucci ha vinto per soli 3 voti.
Dall’altro lato il candidato dem ha conquistato Cairo Montenotte, dove la Regione di centrodestra è da anni sulla graticola a causa del depotenziamento dell’ospedale, e altri Comuni limitrofi: Carcare, Cosseria (ampio divario, ma d’altronde il sindaco Roberto Molinaro era candidato per Orlando), Millesimo (per un soffio), Murialdo.
Ci sono poi due eccezioni isolate, dove Orlando ha vinto 49 a 46: si tratta di Calice Ligure e Cisano sul Neva. Nel secondo caso si è verificato lo stesso effetto di Cosseria: i voti per il centrosinistra sono stati trainati dalla candidatura, nelle file di Orlando, del sindaco Massimo Niero.
Stop. Tredici Comuni su 69. Il resto della provincia ha votato, compatto, per Bucci. Inclusa quella Albenga che solo 7 mesi fa, pur scegliendo il centrodestra alle Europee, aveva confermato una amministrazione comunale di centrosinistra; quella Albenga che da anni si batte contro la Regione (come i cairesi) per ottenere un potenziamento dell’ospedale. Chiamati a scegliere il successore di Giovanni Toti, il 52,21% degli ingauni aventi diritto di voto ha scelto Bucci, mentre Orlando si è fermato al 44,7%.
Vittorie più nette (ma anche più prevedibili) nelle roccaforti del centrodestra e nell’estremo ponente della provincia: Andora (63,98% Bucci, 31,41% Orlando), Alassio (56,24% Bucci, 40,82% Orlando), Loano (66,51% Bucci, 30,37% Orlando).
Bucci è il nuovo presidente della Regione Liguria, dunque. Ci si aspettava che potesse diventare il presidente “dei genovesi”; e invece sarà il presidente prima di tutto di savonesi e imperiesi, decisivi nel ribaltare il suo svantaggio sotto la Lanterna.