Bridging Destination: il Primo Forum che unisce l’Italia e i Balcani per un turismo vincente
- Postato il 19 luglio 2025
- Di Panorama
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L’Italia abbraccia l’Adriatico come fosse un grande fiume e non più un mare. Lo fa per accorciare le distanze con i Paesi balcanici e per trasformare la competitività reciproca in opportunità con l’obiettivo ambizioso di sviluppare un’offerta turistica integrata all’interno dell’area adriatica – ionica. Con “Bridging Destination”: il Primo Forum sul turismo tra l’Italia e i Paesi balcanici, voluto dal Ministero del Turismo e dall’Enit e presieduto dal ministro Daniela Santanchè, è stata accolta la delegazione ministeriale di Albania, Bulgaria, Croazia, Grecia, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia. Il ministro Santanchè ha ricevuto gli ospiti sulla terrazza di Castel Sant’Angelo (mausoleo romano divenuto fortezza e museo) per respirare l’atmosfera suggestiva e regalare il ricordo di un tramonto romano d’estate con una magnifica vista su Roma.
Durante i lavori si è discusso delle opportunità che il settore turistico può offrire e si sono gettate le basi per una cooperazione solida e basata su una relazione radicata durante secoli di scambi culturali, economici e sociali. Zoran Ljutkov, ministro della cultura e del turismo della Macedonia del Nord, ha parlato del suo piccolissimo Paese senza sbocchi sul mare e con pochissimi alberghi, ma ricco di storia, natura e cultura. La capitale Skopje mostra il fascino dell’antico e del moderno insieme con la Fortezza Kale, il Vecchio bazar e la Pietra di Ponte sul fiume Vardar. Molto interessante è il Parco Nazionale Mavrovo, con montagne, laghi e fauna protetta. A Sud, la città di Ohrid, affacciata sull’omonimo lago, è un patrimonio dell’Agenzia dell’Unesco. Un tema, quello dei siti Unesco, sul quale si è riflettuto durante i lavori ministeriali. Nei Paesi balcanici occidentali si trovano ben 18 siti Unesco e insieme a quelli italiani potrebbero diventare una meta turistica interessante per giapponesi o per gli indiani, che rappresentano uno dei mercati emergenti e di grande interesse. La Croazia ha 7 siti tutelati, la Serbia 4, Albania, Bosnia-Erzegovina e Montenegro 2 ciascuno. Tra questi patrimoni ce ne sono due di valore naturalistico: il Parco nazionale di Plitvice, in Croazia e il Parco naturale del Durmitor, in Montenegro. In Croazia è possibile visitare il complesso episcopale della Basilica Eufrasiana nel centro storico di Porec e la Cattedrale di San Giovanni a Sibenik. Per scoprire l’Albania attraverso i siti Unesco è possibile visitare la città museo di Berat, con case ottomane e castello, oppure la città in pietra di Gjirokaster, oppure il lago di Ohrid, condiviso con la Macedonia del Nord. In questi luoghi autentici ci si scontra con una natura incontaminata, dove è possibile investire sui cammini, altro tema discusso durante il Forum. In Serbia ci sono i monasteri medievali del Kosovo, tra cui Decani e Gracanica, capolavori dell’arte bizantina. A nord, il patriarcato di Pec e la Fortezza di Gamzigrad-Romuliana, residenza romana imperiale. Questi luoghi raccontano storie di secoli tra religione e potere. Spostandoci in Grecia, i siti Unesco sono ricchi di storia e bellezza. La bellezza sconfinata dell’Acropoli di Atene rappresenta il simbolo della civiltà greca e con il suo Partenone non ha pari. Bellissimi i monasteri sospesi sulle rocce, ricordati come le Meteore, le città di Micene e Tirinto o il meraviglioso Monte Athos, dove sopravvive una comunità monastica ortodossa accesibile solamente agli uomini. Non si può non citare la fascinosa architettura veneziana di Corfù. Anche il Montenegro èuna meta molto gettonata. E’ il piccolo gioiello dei Balcani e con il Patrimonio naturale e culturale della regione di Kotor offre paesaggi spettacolari. Qui la città medievale e i vicoli stretti, le chiese romaniche e i palazzi veneziani raccontano secoli di storia. I giovani residenti sono pronti ad accogliere i turisti e la gentilezza è un grande dono che unisce cultura e spiritualità.
Secondo l’Ufficio studi Enit, nel primo semestre del 2025, la Grecia si conferma come il principale Paese d’origine, con oltre 254.000 arrivi in Italia, in crescita del + 7,3 per cento; seguono Albania (110.468 arrivi, + 29,5) e Bulgaria (51.764, -2,5 per cento). Anche il flusso dei dati in arrivo spiega l’importanza della creazione di un tavolo permanente Italia – Balcani nato per rafforzare sinergie e mettere in campo politiche di sviluppo comuni con strategie mirate a prosperare insieme.