Brescia nel baratro, Cellino spegne le speranze: il post al veleno di capitan Bisoli mentre il Comune cerca un’alternativa

  • Postato il 6 giugno 2025
  • Di Virgilio.it
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Una lunga attesa e una vana speranza. Dopo 114 anni il Brescia rischia di sparire dalle mappe del calcio italiano. Massimo Cellino ha infatti deciso di non fare il passo necessario per garantire l’iscrizione al prossimo campionato di serie C e ora si cercano possibili soluzioni.

Brescia nel baratro

Una giornata febbrile quella vissuta dai tifosi del Brescia che fino all’ultimo minuto utile (le 15 di oggi) hanno sperato in una soluzione che con il passare dei minuti diventava sempre di più la speranza di un miracolo. Era prevista per oggi la scadenza per il pagamento di stipendi e contributi necessari per l’iscrizione al campionato. Negli ultimi giorni si è sperato che la trattativa per la cessione del club potesse servire da spinta necessaria per trovare i 3 milioni necessari. Anche perché nonostante tutto quello che è successo nelle ultime settimane (la penalizzazione e la retrocessione in C), il club lombardo aveva da smaltire solo circa 10 milioni di euro.

Un investimento tutto sommato agevole per chi fosse interessato al club ma per lo stesso Cellino. E invece il presidente ha deciso di non fare l’ennesimo passo, nonostante gli inviti arrivati dal Comune e dalle bandiere del Brescia. Al momento il Brescia nei campionati professionistici dopo 114 anni di storia.

Il post di capitan Bisoli

Un giorno complicatissimo per i tifosi del Brescia, una società storica che ha vissuto le ultime settimane in un vero e proprio incubo. I tifosi si aggrappano alle bandiere come quella di capitan Dimitri Bisoli che nelle ultime ore avrebbe provato in tutti i modi a convincere Cellino a versare i soldi che servivano per l’iscrizione. Poi una volta passato il termine arriva un post attraverso la pagina Instagram della moglie, che è un chiaro attacco all’ormai ex presidente: “In questo momento doloroso ci tenevo a dimostrare la mia vicinanza a tutto il popolo bresciano, a tutti quelli che hanno lavorato con onestà e dedizione per il bene del Brescia. Oggi sono stati calpestati 114 anni di storia, ma il Brescia non è lui. Siamo noi e per questo che Brescia non morirà mai, anzi sono certo che risorgerà più forte di prima perché è fatto di tanta, tantissima gente che ama questi colori, questa città e questa squadra”.

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La mossa del Comune per salvare la C

Nelle ultime ore si sarebbe mosso attivamente anche il Comune di Brescia, secondo alcune indiscrezioni sarebbe state convocato a Palazzo Loggia un tavolo con i presidenti di FeralpiSalò, Lumezzane e Ospitaletto, club di serie C, con l’obiettivo di provare a capire se c’è la possibilità di creare un nuovo soggetto che possa ripartire dal marchio Brescia 1911 abbandonato nel passaggio dalla proprietà Corioni a quella di Massimo Cellino.

La rabbia dei tifosi

Speranza, rassegnazione e rabbia: i tifosi del Brescia hanno vissuto così le ultime ore prima della mazzata finale. Nel corso della giornata c’è chi si è radunato sotto la sede del club, sono partiti cori di protesta e anche insulti all’indirizzo di Massimo Cellino mentre ci sono stati applausi per i dipendenti del club. Presenti sul posto anche due volanti della Polizia, ma le proteste dei tifosi bresciani sono sempre rimaste nell’ambito della correttezza e del dispiacere per una situazione che forse era evitabile.

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Virgilio.it

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