“Brava Italia, ma ora si cambi la Coppa Davis: faccio mia la proposta di Jannik e Carlos, mi fa ben sperare”. Panatta si schiera con Sinner
- Postato il 24 novembre 2025
- Tennis
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Dicono, Jannik e Carlos, di cercare nuove soluzioni, magari di giocarla ogni due o tre anni, ma di riportarla alla sua antica natura, con i match in tre giorni”. Adriano Panatta elogia l’Italia vittoriosa in Coppa Davis, lo fa esaltando Berrettini e Cobolli, poi però si schiera dalla parte di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. L’ex tennista e oggi opinionista televisivo sulle colonne del Corriere della Sera ha rimarcato quanto sia importante infatti rivoluzionare la Coppa Davis. O almeno modificarla nel format, renderla più appetibile per far tornare i migliori giocatori del mondo a giocarla con costanza.
“Faccio mia la loro proposta, spero abbia un seguito, e che Atp e Itf puntino, insieme, non a svendere al miglior offerente, ma a proteggere una delle espressioni più belle del nostro sport”, ha scritto Adriano Panatta, che si è riallacciato appunto alle dichiarazioni di Sinner e Alcaraz durante le Atp Finals. Sia l’azzurro che lo spagnolo hanno infatti auspicato il ritorno al vecchio format, con sfide su 5 partite tutte da tre set su cinque. E con ogni match giocato in casa o in trasferta, per ricreare quel clima da Coppa Davis. Per tornare all’antico, i migliori giocatori al mondo chiedono che l’evento diventi biennale o triennale, in modo da non intasare troppo i calendari.
“Coltivo la speranza che la Coppa possa ancora trasformarsi e ritrovare tutto l’incanto sportivo che aveva una volta, che veniva dai confronti tra nazioni disposte a mettere in campo tutte le forze migliori”, ha spiegato Panatta. E in effetti il format attuale della Coppa Davis qualche limite lo ha. Perché non è un caso che nell’attuale edizione ci sia stato solo un top 10 (Alexander Zverev) e solo tre top 20 (Zverev e i due cechi Mensik e Lehecka): “Mi fanno sperare le dichiarazioni rilasciate da Sinner e Alcaraz, entrambi catturati dall’idea di giocare la Davis com’era una volta. Era una Coppa, quella, che metteva in campo tutti i giocatori più forti. Sempre. Questo non avviene più ed è un peccato”.
Non sono infine mancati anche i complimenti all’Italia e a Matteo Berrettini e Flavio Cobolli, protagonisti nei singolari delle tre sfide giocate. “L’abbraccio tra Berrettini e Cobolli è stato bellissimo, per l’amicizia fraterna e l’orgoglio comune che esprimeva subito dopo la vittoria. C’è tanta Davis in quella immagine. C’è nella festa di tutti i ragazzi. Nel coraggio che hanno messo in mostra, nella volontà di non mollare mai”, ha sottolineato Panatta.
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