Braccialetto elettronico, il ministro Nordio: “Dà l’alert, poi le donne trovino un rifugio, magari in chiesa”
- Postato il 16 maggio 2025
- Politica
- Di Blitz
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“Non si concilia con i tempi delle forze dell’ordine, le donne devono rifugiarsi in luoghi sicuri”. Il braccialetto elettronico e il suo sistema di funzionamento tornano al centro delle polemiche, stavolta dopo le parole pronunciate dal guardasigilli Carlo Nordio.
“Dispositivo incompatibile con i mezzi delle persone”
Al question time al Senato il ministro esprime una sua riflessione, spiegando che il dispositivo “molto spesso è incompatibile con i mezzi di trasporto delle persone: nel momento dell’allarme nei confronti di una persona, molto spesso la vittima si trova ad una distanza” troppo lunga rispetto alle possibilità di intervento degli agenti.

Dunque – prosegue – “bisogna coniugare questi due elementi dando un’allerta alla vittima, affinché sia in grado – nel momento in cui coglie questo momento di pericolo – di trovare delle forme di autodifesa, magari rifugiandosi in una chiesa o in una farmacia, in un luogo più o meno protetto”. E allora “sarà il magistrato a valutare quale sia la distanza sufficiente per poter assicurare le due parti”.
Non è la prima volta che viene messa in discussione la piena efficienza del dispositivo, che in Italia è attivato ai polsi o alle caviglie di 13mila persone per vari reati, di cui oltre 5.800 per stalking e settemila per il monitoraggio.
Ma in alcuni casi non è bastato a salvare la vita delle vittime, come nelle vicende di Camelia Ion, Celeste Palmieri e Roua Nabi, uccise in tre diversi episodi nel 2024 dal proprio ex, che avevano tutte già denunciato.
L’anno precedente era accaduto lo stesso a Concetta Marruocco nell’Anconetano: il suo ex marito, che era sottoposto alla misura del braccialetto elettronico, entrò in casa e accoltellò la donna senza che la sua presenza fosse rilevata in tempo.
“Scaricabarile istituzionale”
“Mia sorella non era in chiesa né in farmacia, ma era in casa e non era al sicuro, esiste un posto più sicuro della propria casa? Non so se sia un problema di gps o di linea, ma le parole del ministro dimostrano che il sistema è sbagliato e che il braccialetto è inutile e serve solo a stressare la vittima. Facciano misure più efficaci e restrittive, perché gli aggressori non possono restare in libertà e tenere la vittima in un continuo stato di paura”, dice Raffella Marruocco, 61 anni, sorella di Concetta, commentando le parole del ministro.
L’affermazione del ministro è “un’inaccettabile scaricabarile istituzionale”, afferma la presidente di Differenza Donna, Elisa Ercoli. “Il braccialetto elettronico, se effettivamente disponibile, funzionante e correttamente monitorato, è uno strumento utile – sottolinea – per vigilare sul rispetto delle misure cautelari. Il problema non è il dispositivo in sé, ma l’assenza di un sistema strutturato ed efficiente per la sua gestione.
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