Boxe, è la notte di Paul contro Joshua. Che però avverte: "Amico, sei coraggioso, ma se posso ucciderti non esiterò"
- Postato il 19 dicembre 2025
- Di Virgilio.it
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Le folle mai come stavolta sono divise: è davvero questa la nuova dimensione del pugilato? Jake Paul contro Anthony Joshua è qualcosa che forse al mondo non dovrebbe nemmeno esistere: uno youtuber con la passione per la boxe (e una discreta tecnica che gli ha permesso di fare sempre la sua onesta figura) e un ex campione dei pesi massimi che ha accettato una sfida apparentemente insensata, anche per il timore che a Paul possa succedere qualcosa di brutto. “Qualcuno rischia di farsi veramente male, è un match che non ha un senso logico”, spiegò qualche settimana fa Tyson Fury. Che forse mai come stavolta potrebbe avere ragione.
- Joshua fuori portata per Paul? Sulla carta decisamente si...
- La boxe nel limbo: ormai non è sport, è solo intrattenimento
- Il vero obiettivo di Joshua: il match dei sogni con Tyson Fury
Joshua fuori portata per Paul? Sulla carta decisamente si…
Paul contro Joshua va in scena stanotte al Kaseya Center di Miami, perché lo Stato della Florida (nella fattispecie la sua commissione pugilistica) ha ritenuto che il match fosse meritevole di essere annoverato come tale. Ergo, nelle statistiche a fine carriera di Joshua questo sarà un incontro “vero” come lo sono stati tutti i precedenti 32 disputati, di cui 28 vinti (25 per ko.) e 4 persi (due finendo al tappeto prima del limite).
Se qualcuno si domanda chi gliel’ha fatto fare di accettare la sfida lanciata da Paul, beh, dia una sbirciatina al conto in banca e poi avrà la risposta. Fanno almeno 90 milioni di dollari per un match nel quale il britannico parte come logico favorito, potendo disporre di 13 centimetri in più di altezza e soprattutto di 12 kg in più di peso (Joshua per contratto doveva stare sotto i 111: il peso ha dato esito 110).
Una forbice considerata troppo sbilanciata dagli addetti ai lavori, ma che pure non ha distolto Paul dall’intento di organizzare un incontro ben diverso da tutti quelli precedentemente combattuti, tra i quali uno (quello con Tyson) definito alla stregua di una vera e propria farsa, fatta solo in nome del dio denaro. Eppure anche per questa sfida con Joshua ci sono tantissime aziende che hanno voluto prestarsi ben volentieri, pubblicizzando i loro prodotti e sfruttando la vetrina mediatica. Più che pugilato, insomma, qui si parla di puro marketing.
La boxe nel limbo: ormai non è sport, è solo intrattenimento
Le critiche piovute da più parti non hanno dissuaso Joshua dall’accettare una sfida nella quale avrà tutto da perdere, dal momento che sportivamente parlando battere Paul non cambierebbe di una virgola il giudizio su ciò che è stato nel suo decennio abbondante di carriera ad alto livello. Paul invece, oltre a rivelarsi una perfetta macchina da soldi, se dovesse ben figurare dimostrerebbe che oltre a essere un imprenditore col bernoccolo è pure un combattente nato, resiliente al punto da tener testa a un campione del mondo (perché sin qui i rivali sono stati tutti molto accomodanti).
Farebbe un figurone ma metterebbe la boxe all’angolo, facendogli perdere ulteriore credibilità agli occhi del grande pubblico. Succederebbe lo stesso se Joshua decidesse di andarci “piano” (quindi sarebbe un match farsa, tanto per intenderci), e dunque la sensazione è che la nobile arte da questo evento uscirà irrimediabilmente sconfitta.
A parole, almeno quelle, il britannico ha però sgombrato il campo da ogni dubbio: “Salirò sul ring e lo farò al 100% delle mie possibilità. Sono un bravo ragazzo, ma se posso ucciderti non esiterò a farlo. È il mio lavoro, sono nato per fare questo. Rispetto il coraggio che hai avuto a sfidarmi, ma stanotte uno dei due non dormirà. E quello non sarò io”.
Il vero obiettivo di Joshua: il match dei sogni con Tyson Fury
Joshua con le parole è andato spesso sopra le righe anche in passato, ma chiaro che stavolta ha più di un motivo per sbilanciarsi in tal senso. Nella sua mente questo match “di rientro” serve unicamente a rimpolpare il conto in banca e soprattutto a mettere nel mirino quello che è il vero grande obiettivo del 2026, ovvero la sfida contro Tyson Fury, che s’è detto pronto a tornare a combattere dopo aver annunciato un anno fa il ritiro.
Joshua-Fury per un decennio è stato il match dei sogni: ora entrambi non sono più all’apice delle rispettive carriere, ma se dovessero decidere finalmente di incontrarsi rischiarerebbero il mondo della boxe, quella “vera”, non quella dell’intrattenimento scambiato per combattimento. Anche se con Jake Paul di mezzo mai dire mai…