Boxe, Bud Crawford fa la storia: batte nettamente Canelo Alvarez ai punti ed è il nuovo undisputed dei supermedi

  • Postato il 14 settembre 2025
  • Di Virgilio.it
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La storia l’ha fatta per davvero: Terence “Bud” Crawford ha battuto ai punti Saul “Canelo” Alvarez nella sfida che riunificava i titoli dei supermedi, diventando così il primo puglie della storia a diventare undisputed in tre categorie di peso differenti (c’era riuscito già nei superleggeri e nei welter). A Las Vegas, davanti a quasi 70mila persone, il pugile americano (prossimo a spegnere 38 candeline: accadrà a fine mese) ha dominato il match contro il rivale messicano, battendolo con verdetto unanime ai punti.

Senza storia: Crawford offre una lezione di pugilato

Che sarebbe stata una serata consegnata alla storia non v’era dubbio alcuno, indipendentemente da come si sarebbe sviluppato l’incontro e quale fosse stato l’esito. La 42esima vittoria in carriera dell’imbattuto Bud s’è materializzata con una condotta di gara che per due terzi è stata pressoché perfetta, facendo leva sulla mobilità di gambe e la capacità di non far entrare i colpi pesanti del messicano, che invece ha cercato soprattutto di rompere la guardia dell’avversario quando le forze sono venute un po’ meno, cioè negli ultimi 4 round.

Ma non è bastato a Canelo per ribaltare l’inerzia di un match che pareva segnato già dopo la metà, con il jab potente dell’americano andato a segno a segno a più riprese nella fase centrale dell’incontro: 116-112, 115-113, 115-113 i cartellini dei giudici (fin troppo magnanimi col messicano), che una volta tanto sono sembrati allineare anche le sensazioni avute dai tanti esperti di boxe che hanno assistito al match, sparsi in ogni angolo del pianeta (grande successo per la diretta Netflix, senza costi aggiuntivi: almeno stavolta il segnale non è mai sparito…).

Canelo accusa la fatica: terzo ko. in carriera, ma non è finita…

Quando Turki Alalshik, il nuovo Re Mida della boxe mondiale, ideatore di Riyadh Season e promotore dei più grandi eventi internazionali degli ultimi anni, è salito sul ring a consegnare le 4 cinture al neo campione undisputed dei supermedi, la sensazione è di essersi trovato davvero di fronte a una pagina di storia del pugilato.

Il match, va detto, è stato meno bello ed elettrizzante di quanto ci si potesse aspettare: merito soprattutto di Crawford, che ha badato più alla sostanza che non alla forma, con Alvarez che invece è sembrato fare più fatica del solito a rompere le trame tattiche del nativo di Omaha, Nebraska. Per Canelo, quella di Las Vegas è la terza sconfitta in carriera dopo quelle già accusate contro Mayweather jr. e Bivol: a conti fatti ha perso contro i tre pugili più forti che ha affrontato nei suoi 67 incontri disputati, e questo in una certa misura contribuisce a ridimensionare un po’ la sua legacy.

La sensazione che il meglio sia alle spalle è piuttosto evidente: anche i tanti VIP presenti a bordo ring (tra gli altri Mike Tyson, Magic Johnson, Charlize Theron, Charlie Sheen e molti altri ancora) possono testimoniarlo. Così come possono dire di aver visto un Crawford ai massimi livelli: rispetto a Canelo la borsa è stata un po’ più misera di due terzi (circa 50 milioni di dollari contro 150 milioni), ma la gloria eterna non ha prezzo. E benché il messicano di motivi per consolarsi ne ha fin troppi, nella leggenda c’è entrato Crawford. Aspettando la rivincita, chiaramente, che non dovrebbe tardare molto a materializzarsi (per contratto, Alvarez deve disputare altri due match per Riyadh Season).

Il pianto (di gioia) di Bud, i sogni di rivincita di Canelo

“Non sono venuto qui stasera per caso, sapevo quello che facevo”, ha commentato Crawford subito dopo il match, in lacrime, mostrando le cinture WBA, WBC, WBO e IBF, più il titolo The Ring. “È stato un match clamoroso, di quelli che ti restano dentro per sempre. Se sia stato l’ultimo o meno, questo oggi non posso saperlo: ne parleremo assieme alla mia squadra e poi decideremo cosa fare”.

Alvarez dal canto suo ha mostrato grande sportività, riconoscendo la superiorità dell’avversario: “La mia eredità è già ben impressa nella storia del pugilato ed è per questo che mi sono preso il rischio di affrontare questo match, perché amo questo sport e perché era giusto fare quello che ho fatto. È fantastico condividere il ring con un pugile come Bud: se lo faremo di nuovo, sarà ancora più fantastico e farò in modo che il verdetto finale sia differente”.

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Virgilio.it

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