Botulino, una 38enne morta a Cagliari: aveva mangiato guacamole alla Fiesta Latina di Monserrato
- Postato il 8 agosto 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Dopo il 52enne morto a Cosenza, l’intossicazione da botulino fa una vittima anche a Cagliari: si tratta di una donna di 38 anni che aveva mangiato della salsa guacamole durante la Fiesta Latina di Monserrato. Dopo l’evento, almeno 8 persone avevano accusato i sintomi dell’intossicazione alimentare. In seguito a quanto accaduto, Metro Italia ha ritirato dal commercio “in via precauzionale” la “Polpa di Avocado a marchio Metro Chef utilizzata nella preparazione della ricetta”. La donna era stata tra le prime a sentirsi male: era stata ricoverato all’ospedale Brotzu e poi trasferita al Businco, dove è deceduta questa mattina.
Tra i casi più gravi registrati in Sardegna c’è anche quello di un bambino di 11, trasferito al Gemelli di Roma: al momento le sue condizioni sono stabili ma senza nessun miglioramento significativo ed è ancora in terapia intensiva pediatrica. Nei prossimi giorni sarà operato, dopo un lungo periodo di intubazione, per garantirgli una respirazione più stabile e ridurre i rischi associati alla ventilazione meccanica. La Procura di Cagliari, intanto, ha aperto un’inchiesta e iscritto nel registro degli indagati il nome dell’organizzatore della Fiesta Latina che si è tenuta dal 22 al 25 luglio a Monserrato.
Il caso di Cosenza
Luigi Di Sarno è morto a seguito di un malore accusato mentre rientrava in Campania dopo aver mangiato un panino con salsiccia e broccoli acquistato da un food truck a Diamante, in provincia di Cosenza. Altre otto persone, tra cui alcuni suoi familiari, sono state ricoverate in ospedale: tra loro due 17enni e due donne di quarant’anni che presentavano a loro volta annebbiamento della vista e vomito. I pazienti sono quasi tutti in prognosi riservata: a quelli che presentavano sintomi più severi è stato iniettato il siero anti-botulino arrivato da Taranto. Intanto, l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza ha avviato un’indagine epidemiologica e sono stati prelevati dei campioni di cibo contenuti all’interno del food truck parcheggiato a Diamante, dove è stato acquistato il cibo. I familiari dei quattro ricoverati hanno riferito che i malori dei loro congiunti sono iniziati dopo l’acquisto di panini con le cime di rapa.
I sintomi dell’intossicazione da Botulino
I sintomi da intossicazione sono “annebbiamento e sdoppiamento della vista, dilatazione delle pupille, difficoltà a mantenere aperte le palpebre, difficoltà nell’articolazione della parola, difficoltà di deglutizione secchezza della bocca e delle fauci, stipsi”. In molti casi – con informa l’Istituto superiore della Sanità nella sua pagina web – compare anche la ritenzione urinaria. “Nelle forme più gravi si assiste all’insufficienza respiratoria che può avere esito fatale per blocco della conduzione nervosa ai muscoli responsabili della respirazione. La sintomatologia caratteristica del botulismo ha una progressione simmetrica (interessa sia l’emisfero destro che quello sinistro del corpo) e discendente (dalla testa, al collo, al torace, fino alla paralisi degli arti) e si manifesta con una paralisi flaccida. Nonostante la malattia possa essere mortale, se diagnosticata in tempo si risolve totalmente in tempi che possono variare da qualche settimana a diversi mesi. Il trattamento comprende la terapia di supporto alla ventilazione e la decontaminazione intestinale con carbone attivo. Nei casi più gravi può essere necessario il ricorso alla ventilazione assistita nonché alla nutrizione parenterale. La terapia specifica consiste nella somministrazione di un siero iperimmune. Tale siero di antitossine botuliniche, distribuito dal ministero della Salute tramite la rete della scorta nazionale antidoti, deve essere somministrato in prima possibile, senza attendere gli esiti della diagnosi di laboratorio e in ambiente controllato. Pertanto il paziente affetto da botulismo necessita del ricovero ospedaliero, possibilmente in terapia intensiva”.
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