Botulino a Diamante, «Sono 12 i ricoverati all’Annunziata: Due intubati»

  • Postato il 9 agosto 2025
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Botulino a Diamante, «Sono 12 i ricoverati all’Annunziata: Due intubati»

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Emergenza botulino, sono adesso 12 i ricoverati all’ospedale Annunziata di persone che hanno mangiato a Diamante conserve di cime di rapa. Rassicurazioni dall’ospedale.


COSENZA – È la “fame d’aria” il campanello d’allarme dell’intossicazione botulinica. Un incontro con la stampa nel nosocomio bruzio per chiarire che bisogna prestare attenzione, ma non farsi suggestionare. Il primo sintomo è la stitichezza, poi compare la secchezza delle fauci, che può essere così intensa da non riuscire a parlare. Successivamente si hanno disturbi agli occhi: un abbassamento delle palpebre, visione doppia, offuscamento della vista. In presenza di questi sintomi è bene rivolgersi al pronto soccorso. Temporeggiare espone al rischio di incorrere in conseguenze più severe, come i problemi di deglutizione e respiratori che possono portare alla necessità di intubare il paziente.

IL BILANCIO DEI RICOVERATI PER IL CASO DEL BOTULINO

Nel corso della conferenza stampa, il direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Cosenza Vitaliano De Salazar ha ripercorso quanto accaduto negli ultimi tre giorni e fatto il punto della situazione. «L’ospedale Annunziata di Cosenza ha risposto tempestivamente alla criticità – ha detto il dg – e la rete ha funzionato. Al momento ci sono dodici pazienti ricoverati, tutti in prognosi riservata e due presentano un quadro clinico più severo. Siamo soddisfatti del lavoro svolto che dimostra la validità del servizio pubblico». Dei dodici pazienti, nove sono ricoverati in rianimazione e tre sono monitorati in pronto soccorso.

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L’INTERVENTO E IL SIERO ANTIDOTO

«I primi due pazienti – ha poi aggiunto De Salazar – sono arrivati in ospedale nel tardo pomeriggio di mercoledì, il direttore della rianimazione si è reso conto immediatamente del problema e ha prontamente attivato il protocollo di emergenza che consiste nell’individuazione dei posti letto in caso di necessità. Dopo aver valutato e approfondito il quadro clinico dei pazienti si è adoperato per reperire le fiale di siero anti-botulino. Ci siamo messi in contatto con il professor Carlo Locatelli, direttore del Centro antiveleni Irccs Maugeri di Pavia e coinvolto sia il 118 regionale che la Prefettura. Le fiale sono arrivate e cinque sono state iniettate, quattro restano di scorta».
L’antidoto, però, non è curativo.

Serve a impedire la progressione della tossina. In genere il recupero è buono, ma i tempi sono piuttosto lunghi e possono variare da qualche settimana a diversi mesi. «I pazienti – ha spiegato il primario di terapia intensiva Andrea Bruni – restano tutti in prognosi riservata. Siamo stati tempestivi, ma questo tipo di intossicazione non va sottovalutata. Dall’anamnesi tutti hanno riferito di aver ingerito lo stesso cibo». Secondo quanto riferito dal direttore sanitario dell’Annunziata Pino Pasqua i sintomi più indicativi dell’intossicazione da botulino, sono la cosiddetta “fame d’aria.” «I pazienti – ha riferito Pasqua – devono prestare attenzione alla sintomatologia, senza farsi suggestionare dalle notizie».

COME EVITARE IL BOTULINO

L’Azienda ospedaliera al termine dell’incontro ha diffuso un vademecum comportamentale. Gli alimenti freschi non sono a rischio botulino, come anche quelli cotti dove la tossina botulinica viene distrutta dal calore, e quelli surgelati. Il calore elevato, superiore agli 85 gradi per almeno cinque minuti, è in grado di distruggere la tossina, anche se non elimina le spore batteriche che possono riattivarsi in condizioni favorevoli. Il problema sorge quando gli ortaggi vengono conservati in modo improprio.

Secondo i dati ufficiali dell’Istituto superiore di Sanità, gli alimenti che maggiormente sono responsabili dei casi di botulismo sono le olive nere in acqua, le conserve di funghi sottolio, le conserve di cime di rapa (proprio il cibo che tutti i pazienti in ospedale hanno riferito di aver mangiato, ndr), le conserve di carne e di pesce, in particolare il tonno.

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