Borghetto, celebrato il 60esimo anniversario del crollo del condominio “Albatros”
- Postato il 13 maggio 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Borghetto. Nella giornata di ieri (12 maggio), Borghetto ha celebrato il 60esimo anniversario del crollo del condominio “Albatros”.
“Un disastro di gravi proporzioni” così definì, il corrispondente de “Il Secolo XIX” nell’articolo pubblicato il 13 maggio 1965, il crollo. Era uno dei tanti condomini in fase di costruzione in quegli anni dalle ampie dimensioni, di ben 9 piani, che si estendevano su tutta l’area dell’attuale piazza Caduti sul Lavoro e che era costituito da 2 ampie ali, come quelle del volatile di cui portava il nome ossia l’animale con la più ampia apertura alare.
In quel tragico pomeriggio l’Albatros si spezzò e un’ala del palazzo cadde pesantemente al suolo, trascinando con sé sette vite umane. Una costruzione imponente, quasi assurda, accanto alle modeste case di quella che era la periferia del primo nucleo borghettino. Era figlio di quella logica speculativa che era sfuggita alle regole ossia il massimo sfruttamento delle aree, degli spazi, del territorio sviluppatasi a partire dagli anni ‘60.

Poteva essere una tragedia di maggiori dimensioni se una strana fatalità non avesse ritardato il rientro delle restanti decine di operai impegnati giornalmente in quel cantiere.
Il 12 maggio 1965 è una data che rimane impressa nella storia della comunità Borghettina. Alle ore 13,40 l’ala sud-ovest del condominio crollava su se stessa mentre un buon numero di operai aveva appena iniziato il turno pomeridiano di lavoro.
Delle dodici persone sepolte sotto una montagna di macerie solo cinque si salvarono mentre gli altri sette persero la vita: Luigi Cagnino (18 anni), Giovanni Vassallo (27 anni), Giuseppe Andreacchio (31 anni), Giuseppe Sciascia (45 anni), Andrea Sasia (48 anni), Vincenzo Bonfiglio (34 anni), Angelo Mendola (18 anni), vittime del lavoro.

Dopo il crollo rimaneva ancora intatta un’intera parte di quell’enorme palazzo, ovvero quella a Nord. Seguirono perizie dettagliate che condussero alla sua totale demolizione, avvenuta il 28 Maggio 1965.
Nel recente passato, in occasione della ristrutturazione di tutta l’area, l’amministrazione comunale ha voluto ricordare i lavoratori deceduti, ai quali è intitolata la piazza, mediante la realizzazione di un apposito monumento.
Ha effettuato l’orazione per la commemorazione il sindaco del Comune di Borghetto Santo Spirito Giancarlo Canepa ed al termine ha deposto i fiori, al monumento in ricordo delle sette vittime, accompagnato da 2 operai che in quei giorni lavoravano nel cantiere e che si salvarono dal crollo.
Oltre alle Autorità civili e militare ed alle associazioni cittadine erano presenti gli alunni delle scuole. Decine di ragazzi, delle classi 4 e 5 della scuola primaria e la classe terza della scuola secondaria di primo grado, hanno realizzato un fiore bianco che poi hanno deposto intorno al monumento.
“Resta il ricordo di sette vite tragicamente spezzate in un cantiere, quale testimonianza del sacrificio di giovani e padri di famiglia stroncati durante l’esercizio del loro mestiere, con la speranza che il lavoro sia solo e sempre simbolo di vita, prosperità e fonte di guadagno e non perdita di esseri umani”, hanno dichiarato dal Comune di Borghetto.
Infine è stato eseguito il suono del silenzio, che si utilizza per la commemorazione dei caduti militari, gli eroi della Patria, perché i Caduti sul lavoro dell’Albatros, sono anch’essi eroi, ma civili e vittime dello sviluppo e del progresso.