Bonus per chi sceglie le scuole private: la proposta del centrodestra nella Manovra
- Postato il 19 novembre 2025
- Di Panorama
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Un bonus da 1500 euro per le famiglie che scelgono scuole private per i figli. Spunta tra gli emendamenti alla Manovra l’incentivo che già l’anno scorso fu al centro del dibattito politico e alla fine fu ritirato. La misura, proposta dal centrodestra, sarebbe per le famiglie con Isee sotto i 30mila euro e avrebbe un costo complessivo di 20 milioni di euro.
Ad oggi non esiste un bonus nazionale per sostenere le rette di scuole paritarie, ma solo incentivi regionali. Immediata la reazione dell’opposizione, che parla di “regalo alle private” e “tradimento della scuola pubblica”.
La proposta del centrodestra: voucher da 1.500 euro per gli studenti delle paritarie
Il nuovo incentivo compare in due emendamenti, uno firmato da Claudio Lotito (Forza Italia) e l’altro da Mariastella Gelmini (Noi Moderati). Il testo prevede che dal 2026 il Ministero dell’Istruzione e del Merito riconosca fino a 1.500 euro per studente frequentante una scuola paritaria, se la famiglia ha un Isee fino a 30mila euro (nella proposta dell’anno scorso il limite era 40mila). È prevista una griglia di importi inversamente proporzionali al reddito e il voucher sarebbe cumulabile con gli aiuti regionali, fino a un massimo di 5mila euro complessivi a famiglia.
Oltre all’incentivo arriva anche la richiesta di incrementare di altri 20 milioni gli stanziamenti per le scuole non statali.
Durissime le reazioni delle opposizioni, che accusano il governo di tutelare le paritarie mentre la scuola pubblica continua ad affrontare carenze di personale, strutture fatiscenti e tagli ai fondi.
Oggi il “bonus scuola” esiste solo a livello regionale
Attualmente non esiste un bonus nazionale per le scuole paritarie. Le famiglie possono accedere solo a misure regionali o locali, molto diverse tra loro. In Lombardia e Piemonte sono previsti voucher annuali che coprono una parte di rette, libri e attività didattiche. In Emilia-Romagna i contributi arrivano tramite bandi regionali o comunali, soprattutto per le scuole dell’infanzia. E per tutta Italia resta possibile la detrazione del 19% sulle spese per l’istruzione non universitaria.
Il nuovo bonus nazionale andrebbe dunque ad aggiungersi a questo mosaico territoriale, ampliando, secondo il centrodestra, la libertà di scelta educativa delle famiglie.
Per l’opposizione, invece, rappresenterebbe un passo ulteriore verso lo spostamento di fondi pubblici dalla scuola statale a quella privata.