Bonus Giorgetti 2025: stipendio più alto da settembre per chi rinvia la pensione. Come valutare se conviene

  • Postato il 20 agosto 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Grazie al bonus Giorgetti lo stipendio netto può aumentare del 10% a partire dal prossimo 1° settembre 2025. L’incentivo è rivolto a quanti potrebbero andare in pensione anticipata ma continuano a rimanere al lavoro: l’intento della misura è quello di premiare quanti decidono di non andare in quiescenza. Ma attenzione: l’agevolazione spetta solo ad alcune categorie di dipendenti. E comporta una penalizzazione sui futuri assegni.

Bonus Giorgetti, chi può accedere all’agevolazione

Possono accedere al bonus i lavoratori dipendenti del pubblico e del privato che entro il 31 dicembre 2025 abbiano maturato i requisiti per accedere alla pensione anticipata. È necessario, quindi, aver raggiunto l’età anagrafica e gli anni di contributi per accedere a Quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi) o per la pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne di contributi, senza alcun requisito anagrafico minimo).

La misura non consiste in un aumento dello stipendio, ma in uno sgravio contributivo. Il beneficiario dell’agevolazione non è più obbligato a versare la quota personale dei contributi. Solo per fare un esempio, per i soggetti che sono iscritti al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti la quota da versare è di norma pari al 9,19% del lordo mensile: con il bonus questa percentuale rimane in busta paga e viene erogata al lavoratore, che vedrà aumentare lo stipendio netto. Il datore di lavoro continuerà a versare la propria quota di contributi al fondo pensione.

L’Inps ha spiegato che questo importo non concorre a formare il reddito di lavoro dipendente e l’imponibile fiscale. Il bonus Giorgetti, quindi, è esentasse.

Quali sono i requisiti per ottenere il contributo

Possono ricevere il bonus Giorgetti i lavoratori che sono iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria o a forme sostitutive. Devono aver maturato al 31 dicembre i requisiti per accedere alla pensione anticipata flessibile e a quella ordinaria. Il potenziale beneficiario deve aver deciso di continuare a lavorare e non deve ricevere una pensione diretta (con la sola esclusione dell’assegno di invalidità).

Fino a quando verrà erogata l’agevolazione

Il lavoratore ha diritto a ricevere il bonus Giorgetti fino a quando non perderà i requisiti perché ha raggiunto l’età per la pensione di vecchiaia. L’incentivo non viene più erogato nel caso in cui il beneficiario vi dovesse rinunciare o quando dovesse iniziare a ricevere un assegno pensionistico.

Quando arriva in busta paga

Il bonus Giorgetti arriverà in busta paga a settembre per i lavoratori del settore privato che hanno provveduto a presentare la domanda all’Inps. Le tempistiche sono leggermente più lunghe per quelli del pubblico, che dovranno aspettare il mese di novembre.

Quanto dovrebbe arrivare in busta paga? Per calcolare l’ammontare del contributo in busta paga prendiamo in considerazione un lavoratore iscritto al Fondo pensioni lavoratori dipendenti, il cui contributo personale, come abbiamo visto in precedenza, è pari al 9,19%. Questo significa che a fronte di uno stipendio lordo di 2.000 euro al mese il beneficio è di 183,80 euro, mentre con 2.500 euro l’importo del bonus Giorgetti salirebbe a 229,75 euro.

Il contributo è un vero affare?

Prima di decidere se richiedere il bonus Giorgetti è necessario fermarsi un attimo e ragionare: a fronte di un aumento immediato in busta paga a risentirne sarà la pensione futura, che diventerà leggermente più bassa perché si rinuncia a versare i contributi personali. L’assegno previdenziale, però, sarà sempre più alto rispetto a chi dovesse decidere di andare in pensione anticipata immediatamente.

Per richiedere il contributo è necessario accedere ai servizi online dell’Inps o contattare i patronati.

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