Bonaccini contrariato, Conte pronto alle mani libere. Schlein che fa?

  • Postato il 2 dicembre 2025
  • Di Il Foglio
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Bonaccini contrariato, Conte pronto alle mani libere. Schlein che fa?

Raccontano che Stefano Bonaccini sia alquanto contrariato per l’esito del convegno che si è tenuto a Montepulciano da venerdì a domenica scorsi. Dicono che ad aver indispettito il presidente del partito, oltre al fatto di non essere stato invitato a quell’appuntamento, sia l’intento dell’iniziativa che vede in un certo qual modo indirizzata contro di lui. E probabilmente non si sbaglia perché i promotori di quel convegno con quella kermesse hanno voluto certificare alla segretaria Elly Schlein che una maggioranza che la sostiene lei ce l’ha e che chiunque venga dopo (a cominciare da Stefano Bonaccini, Alessandro Alfieri e gli altri riformisti “soft”) che a breve entreranno ufficialmente nella platea dei sostenitori della leader, sarà aggiuntivo. Del resto, c’è un altro indizio che porta a pensare che il presidente del Partito democratico non abbia poi tutti i torti. Nei corridoi e nei capannelli del convegno di Montepulciano oltre che di politica si parlava anche di organigrammi. E segnatamente dell’opportunità di sostituire Davide Baruffi con un esponente del neo correntone tenuto a battesimo in questa tre giorni toscana. Baruffi è Bonaccini in purezza e quindi è più che ovvio che l’ex presidente dell’Emilia Romagna si senta assediato. Dunque è all’incarico di responsabile degli Enti locali del Pd che puntano gli esponenti del correntone. Anche se a dire il vero loro avrebbero voluto anche un altro ruolo chiave, cioè quello di Igor Taruffi, responsabile dell’Organizzazione. Ma Taruffi nel partito è troppo forte e Schlein non vuole assolutamente farne a meno.

 

Nella tre giorni di Montepulciano il correntone, per condizionare Elly Schlein, ha anche annunciato di essere pronto a presentare un ordine del giorno per certificare che la segretaria è l’unica candidata premier del Pd. Nicola Zingaretti infatti aveva modificato lo statuto lasciando le maglie molto larghe a questo riguardo. Un favore a Schlein quello del correntone di Montepulciano? Insomma, un altro tentativo di condizionarla. Senza contare un fatto che in molti sembrano aver trascurato. E cioè che un ordine del giorno non può modificare lo Statuto. Come è stato scritto ieri da alcuni giornali, l’Assemblea nazionale del Partito Democratico inizialmente prevista per metà dicembre slitterà a gennaio, dopo le feste. Il motivo? La ragione non risiede solo nel fatto che Elly Schlein non ha ancora deciso se indire il congresso anticipato o meno. A rallentare le procedure per la convocazione del parlamentino dem anche il braccio di ferro in corso tra il correntone e i fedelissimi della segretaria per cambiare gli organigrammi del partito. Un cambiamento che certificherebbe il fatto che la leader non si appoggia più solo al suo cosiddetto tortellino magico.

 

Intanto sembrano ai minimi termini i rapporti tra Giuseppe Conte ed Elly Schlein. Lui ha operato lo strappo di Atreju, lei dal palco di Montepulciano ha fatto intendere che la leadership della coalizione di centrosinistra spetta al Partito democratico. E adesso dalle parti del Movimento 5 stelle si fa filtrare la notizia che sulla riforma della legge elettorale il M5s potrebbe tenersi le mani libere rispetto alla coalizione, puntando sul proporzionale che consentirebbe al partito di Conte di andare poi da solo alle elezioni politiche del 2027.

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Autore
Il Foglio

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