Bologna, i dipendenti di Yoox scioperano contro i licenziamenti. “Adesione altissima”

  • Postato il 9 settembre 2025
  • Lavoro
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Lunedì 8 settembre i lavoratori di Yoox dell’interporto di Bologna e di altre due sedi della società sul territorio hanno scioperato per tutta la giornata. La protesta era contro i 211 licenziamenti annunciati nei giorni scorsi dal gruppo dell’e-commerce: 165 per la sola area bolognese, dove il gruppo impiega 867 persone totali. “C’è stata veramente una partecipazione molto attiva”, fa sapere la sindacalista Silvia Balestri della Fisascat-Cisl Area Metropolitana Bolognese.

L’adesione alle assemblee e ai presidi nelle sedi della società nel Bolognese, spiegano in una nota congiunta la Filcams-Cgil, la Fisascat-Cisl e la Uiltucs-Uil nazionali, “è stata altissima, con punte del 95% presso la sede di Bologna Interporto e oltre il 65% a Zola”. Oggi è il turno del territorio milanese, con la convocazione di assemblee sindacali nelle quali si decideranno le prossime azioni da intraprendere.” Contestualmente le strutture nazionali di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil hanno inoltrato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy la richiesta di istituzione di un tavolo di crisi urgente”. Il 10 settembre si terrà il primo incontro nazionale con l’azienda, presso la sede di Assolombarda a Milano.

La linea sindacale, evidenzia Balestri, “non cambia. La nostra posizione è quella della revoca della procedura di licenziamento. Nel corso del primo incontro il 10, nell’ambito della vertenza tra sindacati nazionali, delegazioni territoriali e azienda, chiederemo quello: l’obiettivo è il ritiro dei licenziamenti e la tutela dell’occupazione. Iniziamo con l’incontro del 10, poi ci saranno nuovamente le assemblee, è un percorso molto nutrito”.

Il segretario del Pd di Bologna Enrico di Stasi e Andrea Gaddari, responsabile lavoro del partito bolognese, supportano la vertenza. I dem definiscono “sorprendenti le ragioni della decisione, consistenti nella riduzione pluriennale dei ricavi, se si considera che la società è stata acquisita solo sei mesi fa dal gruppo Mytheresa, che dunque ne conosceva perfettamente la situazione economica. Tanto da portare a pensare che la drastica riduzione dei livelli occupazionali e il generale ridimensionamento delle sedi bolognesi fossero già stati decisi al momento dell’acquisizione, tenendone all’oscuro le istituzioni e le organizzazioni sindacali. È sconcertante che la procedura di licenziamento sia stata attivata senza alcun preavviso e senza accesso a nessun ammortizzatore sociale. Era doveroso accedere agli strumenti di composizione negoziata della crisi”.

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Il Fatto Quotidiano

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