Boeing 777-9, certificazione attesa nel 2026: il Ceo Ortberg annuncia i progressi

  • Postato il 15 settembre 2025
  • Di Panorama
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Luce in fondo al tunnel per Boeing: è stato annunciato il prossimo arrivo della certificazione per il modello 777-9 per il 2026, traguardo conseguito in forte ritardo rispetto a quanto inizialmente programmato prima delle (troppe) vicende che hanno segnato la storia recente del costruttore americano.

A dare la notizia è stato il Ceo dell’azienda, Kelly Ortberg, alla conferenza organizzata presso la Morgan Stanley Laguna (Dana Point, California), l’11 settembre, dove Ortberg ha ammesso: “Non abbiamo ancora l’autorizzazione della Faa (l’autorità aeronautica statunitense, ndr) per svolgere l’ultima parte del programma, quindi stiamo lavorando con la Faa in questo momento, ma ciò era stato previsto con il nostro piano per ottenere la certificazione”.

Le tempistiche e i rischi per le compagnie

La tempistica prevista da Boeing comprenderebbe sia l’approvazione della Faa sia le prime consegne nel corso del 2026, un tempo molto lungo che potrebbe mettere in difficoltà i vettori che hanno scelto il nuovo aeroplano per rinnovare la loro flotta.

Ortberg ha anche sottolineato che gli ultimi ritardi non sono legati a problemi tecnici: “Sia l’aeroplano, sia il motore GE Aerospace Ge9X stanno davvero funzionando piuttosto bene.”

Le implicazioni finanziarie

Il Ceo di Boeing ha affermato che i vertici aziendali stanno valutando la questione per determinarne le potenziali implicazioni: “Ho chiesto al Capo della finanza aziendale (Cfo) Jay Malave di dedicare un po’ di tempo durante questo trimestre, per esaminare attentamente questo slittamento del programma e a comprenderne le implicazioni suggerendo un piano per il futuro. Possiamo volare, ma non possiamo ottenere il credito di certificazione finché non otteniamo l’autorizzazione all’ispezione di tipo e quella formale per i test dalla Faa.”

Le verifiche della Faa

Dal canto suo l’autorità aeronautica ha suddiviso il processo di certificazione del B777-9 in diverse fasi, ma prima di approvarne una e consentire ai piloti di salire a bordo dell’aereo, deve essere convinta che il progetto sia conforme alle normative applicabili.

Contattata da stampa specializzata, la Faa ha mantenuto il silenzio e si è rifiutata di commentare lo stato del programma di certificazione del velivolo atteso da Emirates, Cathay Pacific, Lufthansa, Qatar Airways, Singapore Airlines, British Airways, Korean Air, All Nippon Airways, China Airlines e Air India.

Nuove regole post-737 Max

Parte del nuovo processo è legato ai requisiti introdotti dalle regole adottate nel 2020, dopo la crisi provocata dagli incidenti ai B-737 Max, che hanno limitato la delega delle attività di certificazione concessa all’industria.

L’arrivo di Ortberg e il cambio di diversi manager hanno comportato una rivoluzione interna proprio mentre Boeing era nel pieno del programma 777-9 e impegnata a ottenere l’approvazione per le ultime due varianti del 737 Max, le versioni “-7” e “-10”. Tutti e tre i programmi hanno subito ritardi, alcuni per ragioni tecniche, altri legati al nuovo protocollo.

Prospettive e sfide

Oggi i nuovi aeroplani Boeing sembrano sulla buona strada per ottenere le approvazioni nel corso del prossimo anno, a condizione che sia rivisto e approvato l’impianto antighiaccio del motore.

Ortberg ha spiegato: “All’ultima riunione sui risultati finanziari tenutasi a luglio abbiamo posticipato il completamento della certificazione da fine anno all’anno prossimo; la buona notizia è che da allora abbiamo fatto ottimi progressi nella progettazione di quanto vada modificato e sono piuttosto fiducioso che stiamo centrando il bersaglio. Attualmente stiamo lavorando con la Faa per la certificazione di quel progetto, per capire quali attività devono essere svolte per ottenere la certificazione l’anno prossimo e consegnare l’aeroplano.”

Il nodo della certificazione

“È evidente che il processo di certificazione è troppo lento, dobbiamo collaborare con l’autorità aeronautica per riportare la situazione alla normalità e renderlo un processo che funzioni. Non riesco a immaginare che possiamo realizzare un nuovo aereo senza che quel processo venga perfezionato.”

Un punto cruciale, considerando che oggi anche in Europa la certificazione pesa per il 45% sul costo di produzione di un aeromobile.

Autore
Panorama

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