Blocco indefinito degli asset russi, c'è l'ok dell'Unione Europea
- Postato il 12 dicembre 2025
- Estero
- Di Agi.it
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Blocco indefinito degli asset russi, c'è l'ok dell'Unione Europea
AGI - Gli Stati dell'Unione Europea hanno approvato a maggioranza qualificata il blocco indefinito degli asset russi congelati. Lo si apprende da fonti diplomatiche europee. Venticinque Paesi hanno votato a favore, contrari Ungheria e Slovacchia.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha accolto con favore la decisione, sottolineando che l'immobilizzazione degli asset sovrani russi invia un forte segnale alla Russia: finché questa brutale guerra di aggressione continuerà, i costi per la Russia continueranno ad aumentare.
Messaggio potente per l'Ucraina
Von der Leyen ha specificato che la mossa è anche un messaggio potente per l'Ucraina. L'obiettivo è assicurarsi che il “coraggioso vicino” diventi ancora più forte sia sul campo di battaglia sia al tavolo dei negoziati, rafforzando la sua posizione strategica.
Impegno del Consiglio europeo e passi futuri
Il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ha ricordato l'impegno preso nel Consiglio europeo di ottobre: mantenere immobilizzati gli asset russi finché la Russia non porrà fine alla sua aggressione e non compenserà i danni causati. Costa ha aggiunto che il prossimo passo cruciale sarà garantire i bisogni finanziari dell'Ucraina per il periodo 2026-2027.
La posizione dell'Italia
L'Italia ha votato a favore dell'immobilizzazione degli asset russi - con il ricorso alla procedura d'emergenza dell'articolo 122 - ma ha firmato insieme a Belgio, Bulgaria e Malta una dichiarazione in cui si precisa "che questo voto non pregiudica in alcun caso la decisione sul possibile utilizzo dei beni immobilizzati russi, che deve essere presa a livello di leader e che non costituisce un precedente per l'area della Politica estera e di sicurezza comune".
I quattro Paesi sostengono che il ricorso alla procedura basata sull'articolo 122 del Trattato sul funzionamento dell'Ue "implica conseguenze giuridiche, finanziarie, procedurali e istituzionali che potrebbero andare ben oltre il caso specifico". "Per questo motivo continuiamo a ritenere che tale decisione avrebbe dovuto essere discussa dal Consiglio europeo prima che il Consiglio adottasse una decisione definitiva, a seguito e in conformità con le conclusioni sull'Ucraina adottate in occasione del Consiglio europeo dell'ottobre 2025", si legge nella dichiarazione di cui l'AGI ha preso visione.
"In vista del Consiglio europeo del dicembre 2025 e con spirito pienamente costruttivo, Belgio, Bulgaria, Italia e Malta invitano la Commissione e il Consiglio a continuare a esplorare e discutere opzioni alternative in linea con il diritto dell'Ue e internazionale, con parametri prevedibili e che presentino rischi significativamente minori, per far fronte alle esigenze finanziarie dell'Ucraina, sulla base di un meccanismo di prestito dell'Ue o di soluzioni ponte, in modo da garantire la continuità del sostegno prima che una qualsiasi delle opzioni sul tavolo possa effettivamente entrare in vigore", affermano ancora i quattro Paesi.
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