Blocchi pesca a strascico, Bagnasco (Forza Italia): “Il governo intervenga, regolamenti Ue restrittivi”
- Postato il 12 novembre 2025
- Economia
- Di Genova24
- 1 Visualizzazioni

Liguria. Roberto Bagnasco deputato di Forza Italia ha presentato un’interpellanza urgente al ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste in merito alla pesca a strascico: “I nuovi blocchi previsti per il mese di novembre rappresentano un colpo durissimo per le marinerie italiane”.
Bagnasco evidenzia che da Nord a Sud, centinaia di imprese e migliaia di famiglie rischiano di fermarsi ancora una volta, “vittime di regole che sembrano scritte ignorando la realtà del nostro mare e del nostro lavoro”.
Anche la Liguria è coinvolta.
“Sembra quasi che le zone 8, 9, 10 e 11 del Mediterraneo siano state individuate come le uniche responsabili del declino della pesca, come se tutto il problema dello stato degli stock ittici dipendesse dalle nostre marinerie. Non è così e non possiamo permettere che l’Italia paghi il prezzo più alto di normative che, pur giuste negli intenti, finiscono per colpire chi più di tutti rispetta il mare e vive del mare. L’Unione Europea ha introdotto regolamenti eccessivamente restrittivi per limitare la pesca a strascico, dopo che dagli anni 90 il Tirreno era stato considerato ipersfruttato. Oggi ci troviamo davanti a un sistema che non guarda ai dati reali, che non tiene conto dell’evoluzione degli stock, e che impone oneri insostenibili: adempimenti burocratici, tablet di bordo che non consentono correzioni, sanzioni pesantissime e la perdita di punti sulla licenza. Intanto flotte vetuste, prive di sostegni adeguati, devono competere con i prodotti ittici dei Paesi extra-UE, che pescano senza fermi e invadono i nostri mercati. È una beffa che distrugge il lavoro e la dignità dei nostri pescatori. Chiediamo al Governo di intervenire con forza in sede europea per rivedere queste misure e riportare equità in un sistema che oggi appare cieco e sbilanciato e di prevedere adeguati ristori per le nostre imprese. Non si può salvare il mare distruggendo chi del mare vive. Difendere la pesca italiana significa difendere un settore vitale della nostra economia, ma anche la nostra storia, la nostra cultura, la nostra identità più profonda”.