Blake Lively e Ryan Reynolds vincono in tribunale contro Justin Baldoni: la contro-causa del regista da 400 milioni di dollari è stata archiviata dal giudice
- Postato il 5 novembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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La controquerela per diffamazione di Justin Baldoni contro Blake Lively e il marito Ryan Reynolds è stata ufficialmente archiviata da un giudice. Baldoni ha lasciato scadere il termine per presentare una nuova denuncia modificata, dopo che il tribunale ha archiviato il suo caso iniziale a giugno. Questa ordinanza è l’ultimo capitolo nella saga legale del film Prime Video “It Ends with Us”, iniziata a dicembre quando Lively ha citato in giudizio Baldoni “per cattiva condotta sul set del film e per una campagna diffamatoria di ritorsione”. Tutte le accuse sono state respinte dall’attore e regista della pellicola.
Dunque venerdì 31 ottobre, il giudice Lewis Liman della Corte Distrettuale degli Stati Uniti ha firmato una nuova ordinanza, affermando che Baldoni, 41 anni, e i suoi co-querelanti dei Wayfarer Studios “non avevano presentato un’ulteriore denuncia modificata, dopo che il tribunale aveva archiviato il loro caso a giugno“.
Il giudice ha anche affermato “di aver contattato tutte le parti il 17 ottobre per avvisarle che avrebbe emesso una sentenza definitiva per concludere il caso”. Secondo People, la Lively è stata l’unica a rispondere, chiedendo al giudice di dichiarare la sentenza definitiva, ma di mantenere attiva la sua richiesta di rimborso delle spese legali, richiesta che il giudice ha accettato.
La battuta d’arresto di Baldoni è l’ultimo colpo di scena nella saga legale di “It Ends with Us”, iniziata a dicembre quando Lively lo ha citato in giudizio per cattiva condotta sul set e campagna diffamatoria di ritorsione, accuse che lui ha negato. La causa originale di Lively è ancora in corso. La controcausa da 400 milioni di dollari di Baldoni contro Lively, suo marito Ryan Reynolds e il loro agente – che accusava di estorsione e diffamazione – era stata precedentemente respinta dal giudice il 9 giugno, così come la sua causa per diffamazione da 250 milioni di dollari contro il New York Times.
Gli avvocati dell’attrice hanno parlato di “vittoria totale e una completa rivendicazione. Come abbiamo detto fin dal primo giorno, questa causa da 400 milioni di dollari era una farsa, e la Corte l’ha capito subito”. Il processo è fissato per marzo 2026.
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