“Bisogna prepararsi al peggio e sperare nel meglio”: dall’aria condizionata ai farmaci in valigia, i consigli dei pediatri per le vacanze dei bambini con asma
- Postato il 26 luglio 2025
- Salute
- Di Il Fatto Quotidiano
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Respiro sibilante o affannoso, tosse e oppressione al torace: sono questi i sintomi dell’asma, un’infiammazione cronica delle vie respiratorie – la più diffusa affezione cronica tra i piccoli. A soffrirne, in Italia, è circa il 10% dei bimbi sopra i 6 anni, e addirittura il 30% considerando anche disturbi come rinite allergica e altri problemi respiratori. Comprensibilmente, quando scocca l’ora delle ferie la famiglia non si sente tranquilla a partire. Ma se l’asma non va in vacanza, chi ne soffre ci può andare benissimo: è questo il messaggio lanciato nei giorni scorsi dalla presidente SIMRU, dott. Stefania La Grutta. “La nostra miniguida nasce proprio dall’esigenza di offrire indicazioni semplici, basate su evidenze scientifiche, per evitare che la stagione estiva diventi un motivo di ansia o di rinuncia. Una corretta gestione ambientale e terapeutica consente al bambino asmatico di partecipare pienamente alla vita all’aperto, agli sport, ai viaggi e ai momenti di svago con la sua famiglia”. A patto, naturalmente, di adottare alcuni accorgimenti.
La stagione estiva
“L’estate in genere è un periodo buono per chi soffre di allergie, ma è importante consultare un calendario pollinico per verificare quali sono le fioriture in corso. Per esempio ora sta fiorendo ancora la parietaria”, spiega il dott. Ferrando. “Bisogna poi tener conto della qualità dell’aria”. Infatti durante le ondate di calore estive l’inquinamento atmosferico peggiora, con un aumento delle concentrazioni di polveri sottili e ozono. La pioggia riduce la presenza di allergeni, ma i temporali molto forti possono scatenare gravi reazioni allergiche. “L’asma da temporale è un fenomeno relativamente recente e preoccupante, emerso negli ultimi decenni e collegato probabilmente ai cambiamenti climatici. Subito dopo questi eventi chi soffre di asma non deve uscire di casa”, avverte il pediatra.
Farmaci in valigia
“Bisogna prepararsi al peggio e sperare nel meglio. La qualità della vita è migliorata per gli asmatici, ma seppure rara la mortalità resta. Anche chi non soffre di attacchi da anni deve sempre avere con sé le bombolette spray di salbutamolo”, raccomanda il dott. Ferrando. Bambini, adolescenti e adulti asmatici non devono mai partire senza questo farmaco salvavita, “un broncodilatatore ad azione rapida che blocca sul nascere una grave crisi di broncospasmo”.
Un’eventuale terapia già in corso non va mai interrotta durante le vacanze, avverte la SIMRI. “La terapia preventiva dipende dal tipo di asma e si basa di solito su farmaci antinfiammatori cortisonici o su vaccini sublinguali”, precisa Ferrando. “Gli asmatici non sono tutti uguali: ognuno ha la propria terapia personalizzata stabilita dal medico curante, che li conosce bene”. Ed è sempre il medico che può suggerire loro le mete migliori per le vacanze.
Mare o montagna?
Entrambi sono indicati. “Chi soffre di allergia ai pollini può andare in montagna sui 1500 m”, spiega il dott. Ferrando. Infatti in altitudine scendono le concentrazioni di inquinanti e allergeni come acari e pollini. La SIMRI avverte però di non superare i 2000 m perché poi calano i livelli di ossigeno e la respirazione può risultare più difficoltosa. Inoltre in montagna si deve fare attenzione all’escursione termica tra giorno e notte, piuttosto alta. Bene anche il mare, come spiega la SIMRI, soprattutto per i bambini con bronchite asmatiforme o problemi respiratori ricorrenti. Infatti la salsedine – sorta di aerosol naturale che contiene iodio e altri minerali – contribuisce a fluidificare il muco e a stimolare la respirazione. Sia al mare che in montagna bisogna tener d’occhio il calendario pollinico ed evitare di esporsi al sole nelle ore più calde, per non aggravare le problematiche respiratorie.
Aria condizionata
Sull’auto, l’aria condizionata va accesa prima che salgano i bambini e spenta poco prima dell’arrivo, per evitare che risentano troppo dello sbalzo di temperatura. Nella stanza d’albergo o nell’appartamento delle vacanze aiuta avere ambienti freschi e con una buona qualità dell’aria. La SIMRI raccomanda di tenere la temperatura tra 24 e 26 °C e l’umidità sul 40-60%, evitando di esporre il bambino al getto diretto e arieggiando i locali tutti i giorni. Idem in casa, ma qui occorre anche pulire con regolarità i filtri (che devono essere HEPA, efficaci purificatori dell’aria). Se usata male, l’aria condizionata (per esempio sotto i 22°) è irritante per le vie respiratorie e può scatenare crisi asmatiche.
In sintesi, le regole SIMRI
- Non interrompere mai la terapia; mettere in borsa una buona scorta di farmaci e i dispositivi necessari (aerosol, inalatori); verificare che i farmaci non siano scaduti e che i dispositivi siano carichi o abbiano la pila funzionante.
- Tenere a portata di mano il kit di emergenza con il broncodilatatore e l’antistaminico.
- Portare con sé una copia del piano terapeutico, le ricette, i contatti del medico curante e la tessera sanitaria europea (Team).
- Scegliere una destinazione adatta in base alle condizioni climatiche e alla qualità dell’aria, in accordo con il pediatra.
- Monitorare i sintomi. “Dopo il pediatra, a conoscere meglio il bambino è la mamma, e poi via via il bambino stesso man mano che cresce”, fa presente il dott. Ferrando. Può servire scaricare un’app di monitoraggio o tenere un diario.
- Cercare di non esporre il bambino a inquinanti e allergeni ambientali, profumi forti, sbalzi termici, fumo di sigaretta.
- Controllare l’idratazione e l’esposizione al sole.
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