“Bisogna delocalizzare le case più a rischio”: De Pascale dopo le 48 ore di allerta rossa in Emilia-Romagna

  • Postato il 16 marzo 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Già a inizio febbraio aveva dichiarato di “arrivare in un mese alla definizione dell’ordinanza” sulle delocalizzazioni volontarie delle case che si trovano in aree problematiche in caso di alluvione. Il governatore della Regione Emilia Romagna Michele De Pascale torna oggi sul tema, dopo la gestione delle ultime 48 ore da allerta rossa per il rischio di piene che hanno interessato il territorio, specialmente il Bolognese. “Le piogge questa volta si sono concentrate maggiormente al confine fra Romagna e Toscana, motivo per cui è risultata più colpita la Toscana. Tra i Comuni più interessati – ha detto al Corriere di Bologna – nella nostra regione c’è Brisighella che è stata fortemente colpita: ci sono una cinquantina di famiglie coinvolte, si tratta di abitazioni nelle immediate vicinanze dei fiumi per le quali l’unica strada percorribile è la delocalizzazione ormai”.

Il senso del provvedimento lo aveva spiegato più di un mese fa, sempre al Corriere: “Il meccanismo non sarà impositivo – aveva detto -, ma facoltativo. Procederemo agli espropri solo in casi estremi, se c’è pericolo per l’incolumità delle persone ad esempio. Ma chi decide di rinunciare alla possibilità della delocalizzazione si assume la responsabilità di rimanere. È fondamentale chiarire ai cittadini che per il 95% delle persone colpite dall’alluvione stiamo lavorando per mettere in sicurezza il territorio”. Aveva poi spiegato che si sarebbe proceduti agli espropri solo in “casi estremi” e che ci sono abitazioni che hanno le stesse problematiche da 10-15 anni, facendo riferimento in particolare a chi si trova in una golena. Pur ricordando che in alcune aree è prevista la messa a punto di casse di espansione, per i cittadini che saranno delocalizzati ci sarà un indennizzo per comprare una nuova casa o per ricostruire in aree sicure.

Parlando oggi, spiega che il primo passo “è l’aggiornamento del decreto (DL 76 dell’11 giugno 2024, ndr). Ho parlato diverse volte sia con esponenti del governo sia con il capogruppo di FdI alla Camera Galeazzo Bignami e mi sento di dire che c’è sintonia di vedute rispetto all’aggiornamento del quadro normativo per velocizzare. Poi, sì, il secondo passaggio sarà l’ordinanza sulle delocalizzazioni: andranno aumentate le cifre ipotizzate inizialmente. Ci sono casi puntuali e specifici in cui, anche per eventi gestiti, controllati, di minore entità si va sott’acqua: su quelli bisogna intervenire tempestivamente”. Specifica poi che a interessare la misura non sono “migliaia di abitazioni, ma sicuramente di qualche centinaio su cui agire in tempi rapidi, prevedendo per i cittadini un indennizzo per poter riacquistare una casa nuova senza avviare procedure di ricostruzione complicatissime. Stiamo già lavorando su questo insieme al commissario Curcio“.

“Dobbiamo dire ai cittadini – precisa – che tutte le istituzioni stanno lavorando per aumentare la sicurezza del territorio e la aumenteremo radicalmente, ma dobbiamo anche dire loro che in questo nuovo mondo davanti a un’allerta rossa bisogna preoccuparsi. È brutto? Sì. È un senso di precarietà della nostra vita? Sì. Ma non è che dicendo che non è così risolviamo il problema. È come vivere in una zona sismica: questa è una zona alluvionale con rischio idraulico elevato che può vacillare anche se è tutto perfetto”.

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Il Fatto Quotidiano

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