Bin Salman guarda alla Turchia per produrre armi

  • Postato il 7 marzo 2025
  • Di Agi.it
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Bin Salman guarda alla Turchia per produrre armi

AGI - Il principe erede al trono in Arabia Saudita, Mohammed Bin Salman, vuole creare una industria della Difesa saudita e punta su accordi con la Turchia la cui crescita nel settore è stata negli ultimi anni esponenziale. I sauditi sono stati a lungo tra i principali importatori di armi, ma hanno tradizionalmente puntato a forniture da parte di Paesi occidentali.

Ora l'obiettivo non è più l'acquisto, ma la produzione di una parte consistente del proprio fabbisogno di armi, circa il 50%, sul proprio suolo entro il 2030. Qui entrano in gioco aziende turche come Baykar e Aselsan, la cui ascesa nel mercato della Difesa sembra inarrestabile e sta ora dando forza ai rapporti non sempre facili tra Ankara e Riyad.

Negli scorsi mesi tre diverse intese sono state firmate con la benedizione di Bin Salman, tra la saudita Sami e la casa produttrice dei famigerati droni turchi, la Baykar, cresciuta sotto la guida di Selcuk Bayraktar, genero del presidente Recep Tayyip Erdogan. Le intese riguardano lo sviluppo di sistemi elettronici di difesa e la creazione di centri di produzione di componenti dei droni da combattimento.

Un separato accordo è stato siglato con la compagnia turca Fergani Space, al fine di sviluppare tecnologie che "il regno saudita si pone l'obiettivo di utilizzare nel settore spaziale". L'Arabia Saudita aveva già acquistato dalla Baykar alcuni di questi velivoli senza pilota concludendo un accordo monstre che prevede che la Turchia fornisca non solo i TB2 Bayraktar, ma anche il nuovo modello Akinci.

Dopo la firma del contratto, la fornitura più importante nella storia della Difesa turca, le parti decisero di sviluppare una collaborazione che ormai iniziata e stanno portando avanti il piano di cooperazione. La collaborazione tra Turchia e Arabia Saudita è però in procinto di espandersi alla produzione di jet da guerra KAAN, velivoli turchi di ultima generazione con cui Ankara punta a sostituire gli F-16 di produzione americana e che ingolosiscono evidentemente MBS.

La "visione 2030", lanciata dal governo saudita, attraverso la produzione di armi punta a sviluppare un settore industriale in un Paese che produce solo idrocarburi e creare consenso presso la popolazione stimolando la carta del nazionalismo. Il principe saudita vuole anche alleggerire il Paese dal pesante fardello delle spese militari e dalle conseguenze di queste ultime sui rapporti con l'Occidente in un momento di grande incertezza politica.

L'ascesa del presidente americano Donald Trump e il piano per Gaza hanno messo alle strette Bin Salman, quest'ultimo non può accettare le proposte della Casa Bianca e deve guardare oltre all'alleanza con gli Usa, il cui futuro è legato alle prossime, imprevedibili, mosse del tycoon americano. La collaborazione tra Turchia e Arabia Saudita ha contribuito a far salire la tensione tra Ankara e Teheran. L'Iran ha riallacciato formalmente i rapporti con i sauditi, ma continua a ritenerli avversari, sia nella regione che nel mondo islamico.

La caduta della dinastia Assad in Siria, rovesciato da gruppi sostenuti dal governo turco, ha segnato una dura sconfitta per Iran nella regione e la contemporanea ascesa di Ankara in Siria. Eventi che hanno indispettito ulteriormente l'Iran, che ha sempre guardato con sospetto ai crescenti rapporti tra Erdogan e Bin Salman nell'ambito della Difesa. 

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Agi.it

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