Biglie d’acciaio contro autobus Amt, indaga la procura: forse scagliati con una fionda
- Postato il 22 agosto 2025
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- Di Genova24
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Genova. La procura di Genova ha aperto un fascicolo per danneggiamento aggravato in relazione ai due autobus e all’auto prese di mira mercoledì da alcune biglie d’acciaio a Bolzaneto.
La pm Gabriella Dotto ha incaricato la polizia locale di svolgere gli accertamenti sull’accaduto così da risalire all’identità della persona – o delle persone – che mercoledì pomeriggio in via Romairone, a poca distanza dal centro commerciale l’Aquilone, ha preso di mira una macchina e due autobus Amt, uno extraurbano fuori servizio e uno della linea 63/, con passeggeri a bordo.
Biglie di ferro contro autobus Amt: indaga la polizia locale
Il bilancio è di una donna lievemente ferita da una scheggia di vetro, finestrini in frantumi e panico generale: il migliore possibile, visto che se le biglie d’acciaio avessero colpito qualcuno, sarebbe potuta andare molto peggio.
La polizia stradale e una pattuglia della polizia locale sono subito intervenute per cercare di rintracciare gli autori del gesto – si ipotizza gli stessi, vista la zona e l’orario ravvicinati – ma avevano già fatto perdere le loro tracce. L’ipotesi è che le biglie d’acciaio, ritrovate a bordo degli autobus, siano state scagliate con una fionda professionale.
“Gesto grave e folle”, venerdì mattina lo sciopero
Le indagini sono in corso e l’obiettivo è individuare il prima possibile i responsabili del gesto, soltanto all’apparenza una “bravata” da ragazzini. Gli assessori alla Sicurezza e Polizia Locale e al Trasporto Pubblico del Comune di Genova, Arianna Viscogliosi ed Emilio Robotti, hanno definito il gesto “grave e folle”, condannandolo e augurandosi “che si arrivi quanto prima all’identificazione dei responsabili”.
Il sindacato Ugl Fna intanto, venerdì ha scioperato dalle 11.30 alle 13.30: “Siamo costretti – ha detto Roberto Piccardo, segretario Ugl – la precedente amministrazione ha siglato con Amt un protocollo sicurezza che Ugl non ha firmato perché non ritenuto idoneo e risolutivo. Anche dopo quel documento i fatti incresciosi sono continuati, anzi aumentati. Contiamo sulla collaborazione dell’attuale amministrazione e sul prefetto per trovate una soluzione prima che accada un fatto irreparabile”