Bergoglio, le frasi significative del pontificato
- Postato il 21 aprile 2025
- Di Agi.it
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Bergoglio, le frasi significative del pontificato
Questa una sintesi delle citazioni più rappresentative del pontificato di Papa Francesco.
Ospedale da campo
“IO VEDO LA CHIESA COME UN OSPEDALE da campo dopo una battaglia. È inutile chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo e gli zuccheri ...”
(Intervista a La Civiltà Cattolica, 19 agosto 2013)
Come diceva Benedetto
“COME CI HA INSEGNATO PAPA BENEDETTO, la Chiesa non fa proselitismo. Essa si sviluppa piuttosto per attrazione”.
(Udienza generale dell'11 gennaio 2023)
I nostri fratelli migranti
“LA CULTURA del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di sapone: l'illusione del futile, del provvisorio, che porta all'indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell'indifferenza. La nostra è una società che ha dimenticato l'esperienza del piangere”.
(Nel primo viaggio del suo pontificato, a Lampedusa, l'8 maggio 2013)
“NESSUNA EFFICACE SOLUZIONE umanitaria al pressante problema delle migrazioni di massa può ignorare la nostra responsabilità morale, con la dovuta attenzione al bene comune, per accogliere, proteggere, promuovere e integrare coloro che bussano alle nostre porte in cerca di un futuro sicuro per loro stessi e per i loro figli”.
(Ricevendo alcuni ambasciatori accreditati presso la Santa Sede, 12 dicembre 2018)
“OVUNQUE decidiamo di costruire il nostro futuro, nel Paese dove siamo nati o altrove l'importante è che lì ci sia sempre una comunità pronta ad accogliere, proteggere, promuovere e integrare tutti, senza distinzione e senza lasciare fuori a nessuno”.
(Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante, 13 maggio 2017)
“IL MEDITERRANEO, che per millenni ha unito popoli diversi e terre distanti, sta diventando un freddo cimitero senza lapidi. Questo grande bacino d'acqua, culla di tante civiltà, sembra ora uno specchio di morte. Vi prego, fermiamo questo naufragio di civiltà!”
(Nella visita al campo dei migranti di Lesbo, 4 dicembre 2021)
“RIVOLGO IL MIO APPELLO, in particolare ai capi di Stato e di Governo europei e africani, affinché si presti urgente soccorso e assistenza a questi fratelli e sorelle. Il Mediterraneo non sia mai più teatro di morte e di disumanità”.
(All'Angelus del 23 luglio 2023)
L'idolatria del progresso
“ABBIAMO IMPARATO che la fiducia riposta nel progresso, nella tecnologia e negli effetti della globalizzazione non solo è stata eccessiva, ma si è trasformata in una intossicazione individualistica e idolatrica, compromettendo la garanzia auspicata di giustizia, di concordia e di pace”.
(Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, 1 gennaio 2022)
Fratelli musulmani
“QUELLO CHE DIO VUOLE È LA FRATELLANZA tra noi, e in questo viaggio, con i musulmani. Non dobbiamo spaventarci delle differenze, ma se non facciamo questo lavoro di fratelli, di andare insieme sulla strada della vita".
(Durante il viaggio in Marocco, 3 aprile 2019)
“CREDO CHE abbiamo sempre più bisogno di incontrarci, di conoscerci e di prenderci a cuore, di mettere la realtà davanti alle idee e le persone prima delle opinioni, l'apertura al Cielo prima delle distanze in Terra”.
(Incontrando in Bahrein l'Imam di Al Azhar, 3 novembre 2022)
Fratelli ebrei
“NEL DIALOGO EBRAICO-CRISTIANO c'è un legame unico e peculiare, in virtù delle radici ebraiche del cristianesimo: ebrei e cristiani devono dunque sentirsi fratelli, uniti dallo stesso Dio e da un ricco patrimonio spirituale comune sul quale basarsi - come afferma il Concilio - per continuare a costruire il futuro”.
(Durante la visita alla Sinagoga di Roma, 17 gennaio 2016)
“E' FONDAMENTALE CHE i cittadini musulmani, ebrei e cristiani - tanto nelle disposizioni di legge, quanto nella loro effettiva attuazione - godano dei medesimi diritti e rispettino i medesimi doveri. Essi in tal modo più facilmente si riconosceranno come fratelli e compagni di strada, allontanando sempre più le incomprensioni e favorendo la collaborazione e l'intesa. La libertà religiosa e la libertà di espressione, efficacemente garantite a tutti, stimoleranno il fiorire dell'amicizia, diventando un eloquente segno di pace”.
(Nel viaggio in Turchia, 28 novembre 2014)
Fratelli cristiani
“INCONTRARCI, guardare il volto l'uno dell'altro, scambiare l'abbraccio di pace, pregare l'uno per l'altro sono dimensioni essenziali di quel cammino verso il ristabilimento della piena comunione”.
(Nella chiesa patriarcale di San Giorgio a Istanbul, 29 novembre 2014)
Il Covid
“DA SETTIMANE SEMBRA CHE SIA SCESA LA SERA. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell'aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo ritrovati impauriti e smarriti. Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Non siamo autosufficienti, da soli affondiamo: abbiamo bisogno del Signore come gli antichi naviganti delle stelle. Invitiamo Gesù nelle barche delle nostre vite”.
“Da questo colonnato che abbraccia Roma e il mondo scenda su di voi, come un abbraccio consolante, la benedizione di Dio. Signore, benedici il mondo, dona salute ai corpi e conforto ai cuori. Ci chiedi di non avere paura. Ma la nostra fede è debole e siamo timorosi. Però Tu, Signore, non lasciarci in balia della tempesta”.
“Avidi di guadagno, ci siamo lasciati assorbire dalle cose e frastornare dalla fretta. Non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami, non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato. Ora, mentre stiamo in mare agitato, ti imploriamo: “Svegliati Signore!”.
(Pregando, solo in una Piazza San Pietro vuota e illuminata dalle candele, la sera del 27 marzo 2020)
“MEDICI, INFERMIERI E INFERMIERE, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell'ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo. Davanti alla sofferenza, dove si misura il vero sviluppo dei nostri popoli, scopriamo e sperimentiamo la preghiera sacerdotale di Gesù: «che tutti siano una cosa sola». Quanta gente esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità. Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e attraversare una crisi riadattando abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la preghiera”.
(Omelia da Santa Marta, 4 aprile 2020)
La guerra
“E' IL VIRUS più difficile da sconfiggere di quelli che colpiscono l'organismo umano, perché proviene dall'interno del cuore umano corrotto”.
(Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, 1 gennaio 2022)
“SIAMO ENTRATI nella Terza Guerra Mondiale, solo che si combatte a pezzetti, a capitoli”.
(Di ritorno da un viaggio in Corea del Sud, 17 agosto 2014)
“ANCHE OGGI VEDIAMO sollevarsi popolo contro popolo e assistiamo angosciati al veemente allargamento dei conflitti, alla sciagura della guerra, che provoca la morte di tanti innocenti e moltiplica il veleno dell'odio”.
(Omelia per la Giornata Mondiale dei Poveri, 13 novembre 2022)
La guerra in Ucraina
“LÌ CI SONO INTERESSI IMPERIALI, non solo dell'impero russo, ma degli imperi di altre parti. Proprio dell'impero è mettere al secondo posto le nazioni".
(Intervista alla TSI, 10 marzo 2023)
“LA PACE È POSSIBILE. Però bisogna che tutti si impegnino per smilitarizzare i cuori, a cominciare dal proprio. E poi disinnescare, disarmare la violenza. Dobbiamo essere tutti pacifisti. Volere la pace, non solo una tregua che magari serva solo per riarmarsi. La pace vera, che è frutto del dialogo. Non si ottiene con le armi, perché non sconfiggono l'odio e la sete di dominio, che così riemergeranno. Magari in altri modi, ma riemergeranno”.
(Intervista a La Stampa, 18 novembre 2022)
“QUI LA VITTIMA DI QUESTO CONFLITTO È L'UCRAINA. Io intendo ragionare sul perché questa guerra non sia stata evitata. E la guerra è come un matrimonio, in un certo senso. Per capire, bisogna indagare la dinamica che ha sviluppato il conflitto. Ci sono fattori internazionali che hanno contribuito a provocare la guerra. Ho già ricordato - dice il Papa - che un capo di Stato, a dicembre dello scorso anno, è venuto a dirmi di essere molto preoccupato perché la Nato era andata ad abbaiare alle porte della Russia senza capire che i russi sono imperiali e temono l'insicurezza ai confini”.
(Incontrando un gruppo di gesuiti in Kazakhstan, 19 settembre 2022)
“HO PARLATO CON KIRILL 40 MINUTI via zoom. I primi venti con una carta in mano mi ha letto tutte le giustificazioni alla guerra. Ho ascoltato e gli ho detto: di questo non capisco nulla. Fratello, noi non siamo chierici di Stato, non possiamo utilizzare il linguaggio della politica, ma quello di Gesù”.
(Intervista al Corriere della Sera, 22 maggio 2023)
Il celibato dei preti
“NON SONO ANCORA PRONTO a rivederlo, ma ovviamente è una questione di disciplina, niente a che vedere con il dogma, che oggi c'è e domani può non esserci”.
(In una intervista al sito argentino Perfil, 12 marzo 2023)
La corruzione nella Chiesa
“NON PARLO SOLO della corruzione economica, dentro e fuori il Vaticano, parlo della corruzione del cuore. La corruzione è uno scandalo. A Napoli, nel 2015, dissi che spuzza. Sì, spuzza. La corruzione fa imputridire l'anima. Bisogna distinguere il peccato dalla corruzione. Tutti siamo peccatori, tutti! Anche il Papa e si confessa ogni quindici giorni. Ma non dobbiamo scivolare dal peccato alla corruzione. Mai! Nella Chiesa, come nella politica e nella società in generale, dobbiamo sempre mettere in guardia dal grave pericolo della corruzione. È molto difficile che un corrotto possa tornare indietro: una tangente oggi e una domani”.
(In una intervista al Fatto Quotidiano, 12 marzo 2023)
Clericalismo e chiacchiericcio
“PENSIAMO: io sono discepolo dell'amore di Gesù o un discepolo del chiacchiericcio che divide, divide. Il chiacchiericcio è un'arma letale, uccide, uccide l'amore, uccide la società, uccide la fratellanza. Chiediamoci: io sono una persona che divide o una persona che condivide?”.
(Angelus dell'8 gennaio 2023)
“IL CLERICALISMO È LA COSA PIÙ BRUTTA che possa accadere alla Chiesa, peggio ancora che ai tempi dei papi corrotti.
La politica
“PER MOLTI LA POLITICA OGGI È UNA BRUTTA PAROLA, e non si può ignorare che dietro questo fatto ci sono spesso gli errori, la corruzione, l'inefficienza di alcuni politici. A ciò si aggiungono le strategie che mirano a indebolirla, a sostituirla con l'economia o a dominarla con qualche ideologia. E tuttavia, può funzionare il mondo senza politica? Può trovare una via efficace verso la fraternità universale e la pace sociale senza una buona politica?”
(Dall'enciclica “Fratelli tutti”, pubblicata il 3 ottobre 2020 ad Assisi)
La proprietà privata
“E' NECESSARIA UNA NUOVA GIUSTIZIA sociale partendo dal presupposto che la tradizione cristiana non ha mai riconosciuto come assoluto e intoccabile il diritto alla proprietà privata”.
(A un gruppo di magistrati americani ed africani che si occupano di giustizia sociale, 30 novembre 2020)
I matrimoni gay
“CI SONO LEGGI che cercano di aiutare le situazioni di tanta gente che ha un orientamento sessuale diverso. È importante che si aiuti la gente, ma senza imporre cose che nella Chiesa non vanno. Se una coppia omosessuale vuole vivere insieme, gli Stati hanno possibilità civilmente di sostenerla, di dare loro sicurezza di eredità e salute”.
(Durante la conferenza stampa di ritorno da un viaggio in Slovacchia, 14 settembre 2021)
La Chiesa e gli omosessuali
“OGNUNO INCONTRA DIO per la propria via dentro la Chiesa e la Chiesa è madre e guida ognuno per la sua strada. Tutti, ognuno nella preghiera, nel dialogo interiore, nel dialogo pastorale con gli agenti di pastorale, cerca il modo di andare avanti. Per questo fare una questione: perché gli omosessuali no? Tutti! E il Signore è chiaro: ammalati, sani, vecchi e giovani, brutti e belli, buoni e cattivi! … Un'altra cosa è la ministerialità nella Chiesa, che è il modo di portare avanti il gregge e una delle cose importanti è la pazienza nella ministerialità: accompagnare le persone passo dopo passo nella sua via di maturazione”.
(Di ritorno dalla Gmg di Lisbona, 6 luglio 2023)
L'aborto
“IN QUALSIASI MANUALE DI EMBRIOLOGIA datoa uno studente di medicina si dice che, nella terza settimana di concepimento, a volte prima che la madre si renda conto di essere incinta, tutti gli organi dell'embrione sono già delineati, anche il Dna. È una vita. È una vita umana. Alcuni dicono che non è una persona, ma è una vita umana! Così, di fronte a una vita umana, mi pongo due domande: è lecito eliminare una vita umana per risolvere un problema? Seconda domanda: è giusto assumere un sicario per risolvere un problema? È con queste due domande che si risolvono i casi di eliminazione della gente, da una parte o dall'altra, perché sono un peso per la società».
(In una intervista alla emittente spagnola Radio Cope, 1 settembre 2020)
I no vax
“ANCHE NEL COLLEGIO CARDINALIZIO ci sono alcuni negazionisti e uno di questi, poveretto, è ricoverato con il virus. Ironia della vita. È un po' strano perché l'umanità ha una storia di amicizia con i vaccini: il morbillo, la poliomielite... Si deve chiarire: in Vaticano sono tutti vaccinati tranne un piccolo gruppetto che si sta studiando come aiutare”.
(Durante la conferenza stampa di ritorno da un viaggio in Slovacchia, 14 settembre 2021)
Hitler e il sovranismo
“IL SOVRANISMO è un atteggiamento di isolamento. Sono preoccupato perché si sentono discorsi che assomigliano a quelli di Hitler nel 1934. 'Prima noi. Noi, noi': sono pensieri che fanno paura. Un Paese deve essere sovrano, ma non chiuso. La sovranità va difesa, ma vanno protetti e promossi anche i rapporti con gli altri Paesi, con la Comunità Europea”.
(In una intervista alla Stampa, 9 agosto 2019)
Il populismo
“FACCIAMO nostro l'invito forte e chiaro del Vangelo a 'non lasciarci ingannare'. Non diamo ascolto ai profeti di sventura, non facciamoci incantare dalle sirene del populismo, che strumentalizza i bisogni del popolo proponendo soluzioni troppo facili e sbrigative”.
(Omelia per la Giornata Mondiale dei Poveri, 13 novembre 2022)
“C'È UNO SCETTICISMO nei confronti della democrazia provocato dalla distanza delle istituzioni, dal timore della perdita di identità, dalla burocrazia. Il rimedio a ciò non sta nella ricerca ossessiva di popolarità, nella sete di visibilità, nella proclamazione di promesse impossibili o nell'adesione ad astratte colonizzazioni ideologiche, ma sta nella buona politica”.
(Viaggio apostolico in Grecia, 4 dicembre 2021)
I poveri e i nuovi poveri
“LA POVERTÀ NON SI COMBATTE con l'assistenzialismo, la anestetizza ma non la combatte. Aiutare i poveri con il denaro dev'essere sempre un rimedio provvisorio per fare fronte a delle emergenze. Il vero obiettivo dovrebbe essere di consentire loro una vita degna mediante il lavoro. Il lavoro è la porta della dignità”.
(Alla Fondazione Centesimus Annus, 8 ottobre 2022)
“NON POSSO DIMENTICARE LE SPECULAZIONI che, in vari settori, portano a un drammatico aumento dei costi che rende moltissime famiglie ancora più indigenti. I salari si esauriscono rapidamente costringendo a privazioni che attentano alla dignità di ogni persona. Se in una famiglia si deve scegliere tra il cibo per nutrirsi e le medicine per curarsi, allora deve farsi sentire la voce di chi richiama al diritto di entrambi i beni, in nome della dignità della persona umana. Ogni essere umano ha il diritto all'esistenza, all'integrità fisica, ai mezzi indispensabili e sufficienti per un dignitoso tenore di vita, specialmente per quanto riguarda l'alimentazione, il vestiario, l'abitazione, il riposo, le cure mediche, i servizi sociali necessari; e ha quindi il diritto alla sicurezza in caso di malattia, di invalidità, di vedovanza, di vecchiaia, di disoccupazione, e in ogni altro caso di perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà”.
(Messaggio per la Giornata Mondiale dei Poveri, 13 giugno 2023)
Il lavoro
“OGGI C'È IL LAVORO IN NERO, e tanto; penso alle vittime del lavoro, che soffrono incidenti del lavoro; ai bambini che sono costretti a lavorare con persone adulte, questo è terribile! E tutti questi sono fratelli e sorelle nostre, che si guadagnano la vita così: non gli danno la dignità. Pensiamo a questo, e questo succede oggi nel mondo”.
(Udienza generale del 12 gennaio 2022)
“QUI non c'è Mandrake ma nessuno deve perdere il lavoro”.
(Ai dipendenti vaticani, 21 dicembre 2020)
“LA CULTURA DELLO SCARTO s'è insinuata nelle pieghe dei rapporti economici e ha invaso anche il mondo del lavoro. Lo si riscontra ad esempio là dove la dignità umana viene calpestata dalle discriminazioni di genere. Perchè una donna deve guadagnare meno di un uomo? lo si vede nel precariato giovanile: perchè si devono ritardare le scelte di vita a causa d'una precarietà cronica? O ancora nella cultura dell'esubero. E perchè i lavori più usuranti sono ancora così poco tutelati? Troppe persone soffrono per la mancanza di lavoro o per un lavoro non dignitoso: i loro volti meritano l'ascolto e l'impegno sindacale. Perchè una donna, appena si vede che incomincia a ingrassare, la mandano via per non pagare la maternità, perchè?”
(Ricevendo in udienza la Cgil, 18 gennaio 2022)
Fare il Papa
“FARE IL PAPA non è un lavoro facile. Nessuno ha studiato prima per fare questo lavoro. Ma questo il Signore lo sa: è successo anche con san Pietro. Pescava tranquillamente e un giorno Gesù lo ha scelto perché diventasse pescatore di uomini”.
(In una intervista al Fatto Quotidiano, 12 marzo 2023)
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