Beni confiscati alla mafia, Libera: “In Liguria manca il bando, giunta incapace di rispettare gli impegni”
- Postato il 31 ottobre 2025
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- Di Genova24
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Genova. “L’assenza del bando 2025 per la valorizzazione e il riuso sociale dei beni confiscati in Liguria rappresenta una dimenticanza che non può e non deve passare sotto silenzio”. A denunciarlo è Andrea Macario, referente regionale di Libera Liguria.
“Dopo dodici anni di attesa, nel 2024 si era finalmente registrato un passo avanti significativo rispetto alla prima legge regionale antimafia della Liguria. Grazie all’impegno costante e determinante della precedente commissione regionale antimafia era stato introdotto il primo finanziamento strutturale, un segnale positivo, seppur non ancora sufficiente, a sostegno del riuso sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Tuttavia, a distanza di appena un anno, constatiamo con sgomento e preoccupazione l’incapacità della giunta regionale di mantenere gli impegni assunti e di promuovere il nuovo bando, o almeno di stanziare le risorse necessarie per dare continuità alle assegnazioni”, attacca Macario.
A denunciare il ritardo era stato nei giorni scorsi il consigliere regionale Pd ed ex ministro della Giustizia Andrea Orlando: “Essere a questo punto dell’anno senza aver attivato le risorse significa ritardare la riconsegna di immobili confiscati alla comunità, vanificando di fatto lo sforzo legislativo”.
“Il bando è pronto, quello dell’anno scorso non è stato nemmeno esaurito – aveva spiegato lunedì scorso il presidente Marco Bucci a margine dell’evento per celebrare un anno di governo in Liguria -. Farò indagini per vedere a che punto siamo, ma non ci sono motivi per cui siamo in ritardo o mancanza di fondi, è assolutamente l’opposto”.
“Parliamo di 600mila euro: una cifra marginale nel bilancio complessivo della Regione Liguria, ma fondamentale per dare concretezza ai percorsi di legalità e giustizia sociale sul territorio – riprende Macario -. La mancata pubblicazione del bando rappresenta invece un segnale allarmante di disattenzione e disinteresse istituzionale su un tema cruciale“.
“Un tema che non può essere derubricato a questione secondaria in una regione che, come sottolinea l’ultima relazione della Direzione investigativa antimafia, appare sul piano criminale caratterizzata dalla presenza strutturata di consorterie mafiose riferibili quasi esclusivamente alla ‘ndrangheta. È indispensabile che la Regione ritrovi la memoria e la volontà politica di essere parte attiva di un percorso condiviso, fondato sull’impegno concreto nel contrasto alle mafie e sulla promozione della cultura della legalità. Ciò significa, prima di tutto, onorare gli impegni già assunti, garantendo in tempi rapidi la pubblicazione del bando e la continuità dei finanziamenti”, conclude il rappresentante di Libera.