Belve Crime, stasera l’intervista a Massimo Bossetti

  • Postato il 10 giugno 2025
  • Di Panorama
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Archiviata con successo la quinta stagione di Belve, conclusa la scorsa settimana con una media di 1.431.000 spettatori e il 9,04% di share, Francesca Fagnani torna in prima serata su Rai 2 con un nuovo progetto: Belve Crime. Il programma, spin-off del format originale, va in onda da martedì 10 giugno alle 21.20 su Rai 2 e in streaming su RaiPlay.

Belve Crime: nuovo format, stesso stile

Ideato e condotto da Francesca Fagnani, e prodotto da Fremantle, Belve Crime si presenta come un approfondimento sugli aspetti più oscuri della cronaca nera italiana, con interviste a chi ha commesso crimini, a chi ha vissuto il male o lo ha attraversato. Il racconto ruota attorno ai cold case e ai delitti che hanno segnato il Paese, inaugurando questa nuova serie con uno dei casi più noti e discussi degli ultimi anni: l’omicidio di Yara Gambirasio.

Bossetti a Belve Crime: l’intervista inedita dal carcere

Protagonista della prima puntata è Massimo Bossetti, l’uomo condannato all’ergastolo per l’omicidio della 13enne Yara Gambirasio, avvenuto il 26 novembre 2010 a Brembate di Sopra. La condanna, confermata in appello e in Cassazione, non ha mai fermato Bossetti dal dichiararsi innocente. In questa lunga intervista, realizzata all’interno del carcere di Bollate (Milano), dove è detenuto, l’ex muratore si confronta per la prima volta in maniera estesa e dettagliata con le domande incalzanti di Francesca Fagnani.

Nel corso del faccia a faccia, Bossetti solleva forti critiche alle modalità con cui sono state condotte le indagini, in particolare all’uso delle analisi genetiche che lo hanno incastrato. «È tutto assurdo, anomalo e incompreso», afferma a Fagnani durante l’intervista.

L’approccio difensivo dell’uomo resta invariato: negare la validità del lavoro investigativo, definendo le analisi «fatte con il culo». I suoi dubbi si concentrano in particolare sulla presenza del Dna nucleare e l’assenza di quello mitocondriale sul corpo della vittima. «Il Dna nucleare, che normalmente si dovrebbe disperdere in poche settimane, invece era ancora presente. Il Dna mitocondriale, che è risaputo da tutti che non si può disperdere, non c’era», afferma Bossetti.

Fagnani, da parte sua, non cede terreno. Ricorda che la quantità di materiale genetico rinvenuta sugli slip di Yara non era «neanche poca» e sottolinea: «Il Dna nucleare evidenzia in modo univoco l’identità di una persona». Proprio per questo, è il tipo di Dna ritenuto valido in sede forense. «Però, scusi, poi c’è una domanda banalissima da fare», incalza la conduttrice nell’unica clip diffusa in anteprima da Rai 2. «Ma il suo Dna, come ci è finito sugli slip di Yara?». Anche in questo caso, la risposta di Bossetti non cambia: «È quello che vorrei capire anche io».

Le altre protagoniste della puntata

Oltre a Bossetti, la prima puntata di Belve Crime ospita altre due testimonianze forti. Eva Mikula, la donna che fu la fidanzata “misteriosa” di Fabio Savi, uno dei membri della famigerata banda della Uno Bianca, racconterà il suo legame con uno dei gruppi criminali più feroci d’Italia, responsabile tra il 1987 e il 1994 di 24 omicidi e 114 feriti.

Spazio anche alla storia di Tamara Ianni, collaboratrice di giustizia che ha avuto un ruolo decisivo nel disgregare il potere del clan Spada a Ostia. Grazie alle sue dichiarazioni, nel gennaio 2018, furono arrestati 32 membri del clan, legato ai Casamonica, che per anni hanno perseguitato e terrorizzato lei e la sua famiglia.

A introdurre ogni storia prima dell’intervista con Francesca Fagnani sarà il giornalista Stefano Nazzi, firma autorevole della cronaca nera e autore dei podcast di successo Indagini e Altre indagini.

Autore
Panorama

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