Bassino non perde la speranza: "In cuor mio alle olimpiadi voglio esserci". Un destino crudele condiviso con Brignone
- Postato il 31 dicembre 2025
- Di Virgilio.it
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Finché c’è vita c’è speranza, e Marta Bassino di arrendersi all’idea di dover guardare le compagne e avversarie darsele di santa ragione per provare ad accaparrarsi un metallo da mettere al collo non ne vuol sapere. Anche se sa che servirebbe un miracolo (o forse qualcosa di più) per riuscire a rimettersi sugli sci in tempo per presentarsi al cancelletto di partenza delle gare olimpiche di Milano-Cortina. “In cuor mio ci spero ancora, anche se so che sarà difficile vedermi al via delle gare”, ha affermato la sciatrice piemontese all’edizione locale di Cuneo de La Stampa. Non chiudendo del tutto la porta, volendo credere che tutto sia ancora possibile.
- Il recupero procede spedito, ma i tempi restano strettissimi
- I ricordi olimpici di Marta e la scelta della "meditazione"
Il recupero procede spedito, ma i tempi restano strettissimi
Il tremendo infortunio rimediato due mesi fa in Val Senales, mentre si stava preparando al gigante d’apertura di Coppa del Mondo a Soelden, gli ha presentato un conto bello salato. “Chiaro che vorremmo tutti che ci fosse una data certa per il recupero, ma navighiamo un po’ a vista cercando di capire come andare avanti nella riabilitazione”, ha spiegato Marta.
“All’inizio ci siamo detti che sarebbero serviti almeno dai 3 ai 6 mesi post operazione per capire bene la situazione, e che sarebbe tutto dipeso da come avrebbe reagito il ginocchio. In un certo senso tutto sta andando per il verso sperato: sono nelle tempistiche che c’eravamo dati con i medici della federazione e quelli che mi hanno operato, ma è una situazione del tutto nuova per me e non so dire cosa potrà succedere nelle prossime settimane.
In cuor mio vorrei tanto presentarmi al via dei giochi olimpici, ma adesso non posso sapere se sarà possibile farlo oppure dovrò limitarmi a essere presente come spettatrice”. Un destino crudele condiviso con Federica Brignone, che a sua volta non sa ancora se sarà in grado di recuperare in tempo per le gare di Cortina.
I ricordi olimpici di Marta e la scelta della “meditazione”
Bassino i giochi li ha già vissuti nelle edizioni asiatiche di PyeongChang e Pechino, anche se non è mai riuscita ad andare a medaglia. Ci andò vicino in Corea, quando concluse al quinto posto il gigante, mentre in Cina un’uscita nella seconda manche gli negò la possibilità di giocarsi il podio, lei che in quegli anni era una delle migliori gigantiste del circuito (e chiuse 17esima in supergigante).
“Però le due esperienze olimpiche le ricordo con tanto piacere. A PyeongChang furono speciali, perché la prima volta non si scorda mai, mentre a Pechino c’erano tutte quelle mascherine e i distanziamenti dovuti al Covid che le resero molto particolari.
L’esperienza olimpica mi rimarrà dentro per tutta la mia vita e sinceramente mi far star male il pensiero di non poter gareggiare a Milano-Cortina, perché Dio solo sa quanto ci tenessi a inseguire una medaglia davanti al pubblico italiano. Faccio però tesoro delle prime due esperienze, anche in vista del mio pieno recupero fisico, aiutandomi con la meditazione per vivere tutto con maggiore serenità”.