Basilicata, primato per consumo medicinali
- Postato il 16 settembre 2025
- Basilicata
- Di Quotidiano del Sud
- 1 Visualizzazioni

Il Quotidiano del Sud
Basilicata, primato per consumo medicinali
Basilicata al primo posto in Italia per l’alto consumo di medicinali ma solo con la prescrizione, scettica sull’auto-prescrizione. È agli ultimi posti per l’utilizzo dell’auto-cura con i farmaci da banco
Può sembrare un paradosso ma nemmeno i farmaci sfuggono alle leggi del mercato. Anzi, il ricorso ai cosiddetti medicinali “da banco” non è nemmeno troppo insolito, tanto in Italia quanto nel resto d’Europa. Una situazione che, seppure da tempo monitorata degli esperti, ha spinto la Heads of Medicines Agencies (Hma) ad avviare una campagna di sensibilizzazione. L’obiettivo, chiaramente, è chiedere ai pazienti di andarci piano.
MEDICINALI, CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE DELLA HEADS OF MEDICINES AGENZIES (HMA)
Perché, per quanto i farmaci in questione non richiedano una ricetta medica e, in alcuni casi, possano essere addirittura acquistati al supermercato, sempre farmaci sono. E, per questo, potenzialmente latori di qualche controindicazione, qualora non fosse usata la dovuta prudenza. Quello suggerito dalla campagna, in realtà, è una sorta di vademecum che, senza entrare troppo nel merito della libertà di azione, consegna un “abc” basilare sull’uso responsabile dei farmaci che, come da titolo del programma, “non sono caramelle”.
DEVE ESSERE PONDERATO IL CONSUMO DI FARMACI DA BANCO
In sostanza, qualsiasi loro utilizzo dev’essere ben ponderato, e, al minimo dubbio, prima di assumerli sarebbe consigliabile il parere di un esperto (in carne e ossa): «I farmaci da banco sono importanti per prendersi cura della propria salute – ha detto Robert Nisticò, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco – e infatti sono largamente utilizzati dai cittadini, ma devono essere usati sempre in modo responsabile. Si tratta comunque di medicinali con un rapporto beneficio-rischio, così come i farmaci con obbligo di prescrizione medica».
MEDICINALI: «NON SONO CARAMELLE»
L’avviso, naturalmente, non è arrivato a caso. Come per qualsiasi altro prodotto, è stata l’asticella del mercato a determinare il passo dell’Hma, preoccupata dalla possibilità che un utilizzo troppo leggero dei farmaci da banco possa massificare il fenomeno a un livello difficilmente controllabile, alzando notevolmente il rischio di incappare in conseguenze spiacevoli. Del resto, nel 2023, la spesa complessiva effettuata dagli italiani per l’automedicazione dice 3,03 miliardi, comprensivi degli acquisti effettuati in farmacia e negli esercizi commerciali. L’ibuprofene fa la parte del leone, seguito subito da diclofenac e paracetamolo.
IBUPROFENE E PARACETAMOLO I PIÙ USATI
Farmaci di larghissimo consumo che, come tali, contribuiscono in percentuale maggiore al possibile rischio di abuso. Il dato, tuttavia, se estrapolato dall’avvertenza medica indica una sempre maggiore fiducia degli italiani nel farmacista e nei suoi consigli ma, al contempo, la tendenza sempre più marcata ad affidarsi a consigli “inter nos”, veicolati dal passaparola (a sua volta favorito dalla rete) e da usi abitudinari. Eppure, anche a fronte di un trend ben radicato nella Penisola, non tutti cedono alla tentazione.
MEDICINALI, IL CASO BASILICATA
Se alcune regioni viaggiano su spese monstre per l’automedicazione (con Pharma Data Factory a consegnare il primato alla Lombardia, con una cifra sopra ai 500 milioni nel 2024), altre utilizzano il binario opposto. È il caso della Basilicata che, da regione demograficamente più anziana, continua ad affidarsi in modo granitico al Sistema sanitario nazionale. Se appena 3,29 euro per abitante vengono spesi per l’automedicazione (dato P.D.F.), il valore della spesa lorda pro capite per i farmaci di classe A-SSN (quelli totalmente coperti dal Sistema Sanitario Nazionale) è particolarmente alto in Basilicata, che evidenzia il maggior livello di consumo, pari a 1.289,5 ogni 1000 abitanti.
MAGGIOR USO DA PAZIENTI ANZIANI
Un dato che conferma la tendenza dei pazienti più anziani a far ricorso ai metodi tradizionali piuttosto che al consiglio e, insieme, la presenza sul territorio di una maggior domanda di farmaci specifici per la cura di malattie croniche, più frequenti in una popolazione di età media più elevata. E i medicinali, in qualche modo, diventano una spia sociale.
Il Quotidiano del Sud.
Basilicata, primato per consumo medicinali