Bari, il crollo verticale: 12 punti in meno rispetto allo scorso campionato
- Postato il 9 ottobre 2025
- Di Virgilio.it
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Dal sogno play-off sfumato per un soffio nella passata annata calcistica sembra essere soltanto un ricordo sbiadito e lontano dalle parti di Bari. Una stagione avviata con grandi traguardi nella testa, spentasi progressivamente sotto i colpi di risultati meno che sufficienti, nel dissenso generale, diventato progressivamente assuefazione alla mediocrità, e nella serie di contestazioni che da settimane accompagnano le gare della squadra. La sfida del San Nicola contro il Catanzaro, il cui passato è intrecciato ai recenti avvicendamenti sulla panchina pugliese, ha sottolineato le criticità di una squadra spenta, apatica, spesso in balia dell’avversario, come dimostrano, sovente, anche i risultati. Dunque, i biancorossi escono dalla gara casalinga con una sconfitta, l’ennesima di questa prima parte di campionato, che si somma alle altre due e ai quattro pareggi collezionati dopo la vittoria illusoria dell’ormai lontanissimo 2 novembre contro il Cesena.
Al momento, neanche l’arrivo in panchina di Vincenzo Vivarini – che proprio in biancorosso aveva vissuto l’amarissima stagione 2019/2020, conclusa la finale play-off Serie C persa contro la Reggiana – sembra aver scosso l’ambiente. Infatti, sotto la sua guida sono arrivate, ad oggi, due sconfitte, tra cui figura il pesante 5-0 di Empoli, e tre pareggi, con crollo vertiginoso in zona play-out, a soli tre punti dall’ultima posizione occupata dal Pescara. In questo articolo andremo a confrontare i numeri delle diciassette giornata disputata dai Galletti, confrontati con le due stagioni antecedenti.
- Bari, peggio anche dell'anno del play-out contro la Ternana
- Bari, peggior differenza reti del campionato
- Bari, Moncini: un faro nella nebbia
- Cambiano i protagonisti, ma non il risultato
Bari, peggio anche dell’anno del play-out contro la Ternana
Il primo dei dati che balza all’occhio è, senza ombro di dubbio, quello relativo ai punti conquistati. Difatti, se consideriamo la passata stagione, dove il Bari occupava una posizione di classifica ben superiore (settimo), i biancorossi hanno avuto un crollo di ben 12 punti (24 del 2024/2025 contro i 16 attuali). Numeri allarmanti, soprattutto osservando la casella occupata nelle ventidue che, come anticipato, posiziona il club in piena zona play-out, a brevissima distanza dalle sabbie mobili della retrocessione.
Quanto asserito precedentemente peggiora la situazione se il raffronto viene allargato al nefasto campionato 2023/2024, dove i punti più rispetto ad oggi, allo stesso punto, erano 5 (21), esattamente come le posizioni di classifica. In sostanza, considerando il risultato finale di quest’ultimo torneo – salvezza ai play-off contro la Ternana – le preoccupazioni non possono che alimentarsi.
[iol_placeholder type="social_instagram" id="DSIDiUxDNYn" max_width="540px"/]Bari, peggior differenza reti del campionato
La classifica è soltanto la punta dell’iceberg: il Bari, oltre al fattivo dato di vittorie e sconfitte, ha peggiorato considerevolmente sia la voce gol subiti sia quella reti realizzate. Partiamo dalla prima: se nella stagione 2024/2025 contro i galletti erano arrivate appena 16 reti, ad oggi, lo stesso dato ha avuto una crescita esponenziale sino a 27. Tale numero, unito ai soltanto 15 gol realizzati, porta la differenza reti attuale ad uno spaventoso -12. Momentaneamente, peggio del Bari, per gol contro, hanno fatto soltanto Avellino (29), Carrarese (29) e Pescara (33).
I numeri dimostrano la precarietà del reparto difensivo, che si porta dietro ben 1,59 gol per sfida in media e resta uno dei problemi chiave sottolineati in questa prima fase di stagione. Se dalla difesa giungono risultati poco confortanti, dall’attacco non arrivano di certo rassicurazioni. Ad oggi, il reparto offensivo barese, come anticipato, ha collezionato già 5 gol di meno rispetto allo scorso anno (20 a 15), per un complessivo di 0,88 gol per partita. Sommando quanto presentato, parimenti con il Mantova, i biancorossi presentano la peggior differenza reti del campionato.
[iol_placeholder type="social_instagram" id="DSddiBLjir_" max_width="540px"/]Bari, Moncini: un faro nella nebbia
In una stagione in cui l’attacco è tutt’altro che prolifico spicca il nome di Gabriele Moncini, goleador biancorosso di questa prima fase di campionato. L’attaccante ex Brescia ha contribuito al 33,3% dei gol realizzati dal Bari sui 15 totali. Un dato che sottolinea ancor di più la situazione preoccupante di affanno di tutto l’attacco.
Il reparto offensivo biancorosso si regge, dunque, sulle spalle del classe 1996, il quale, oltre ad aver raggiunto i gol segnati nello scorso campionato in Lombardia, presenta una frequenza realizzativa di un gol ogni 247 minuti, con un equivalente di 0,36 per gara. Dietro di lui: il danese Christian Gytkjær, autore di 3 reti, e Matthias Verreth, con 2.
Cambiano i protagonisti, ma non il risultato
L’epopea di Fabio Caserta nel capoluogo pugliese diventerà per i posteri un passaggio non proprio indimenticabile. L’avventura, durata soltanto 13 partite, si è conclusa nello scorso novembre, dopo la sconfitta interna contro il Frosinone. Il cammino dell’ex Catanzaro – che nell’anno precedente aveva raggiunto i play-off con un ottimo sesto posto di classifica, proprio ai danni dei biancorossi – non ha sortito l’effetto sperato; con una media di un punto per gara non sufficiente agli occhi di società e tifosi.
Tuttavia, l’avvento di Vincenzo Vivarini è stato tutt’altro che positivo. Come già detto in precedenza, dal suo arrivo sono arrivate soltanto due sconfitte e tre pareggi, con calo drastico in classifica e un malcontento crescente e dilagante. Bari attende ansiosa la sfida del prossimo turno contro l’Avellino, sperando in una vittoria che manca da oltre un mese, per provare ad uscire dalle acque torbide della zona play-out.