Bannon choc, rottura a destra

  • Postato il 22 febbraio 2025
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Bannon choc, rottura a destra

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Il saluto romano di Steve Bannon terremota la destra alla vigilia della convention dei conservatori a Washington: il lepenista Bardella annulla il discorso, Meloni per ora in silenzio. Trump taglia fuori Zelensky dai colloqui di pace, Putin canta vittoria


Va o non va? Parla o disdice? Si arriva a sera e ancora da palazzo Chigi non arriva né una conferma né una smentita circa la partecipazione oggi, in videocollegamento, di Giorgia Meloni alla convention internazionale delle destre e dei conservatori riuniti a Washington sotto l’ombrello Maga. Se fino a giovedì sera la partecipazione di Meloni era confermata – anche perché dovrebbe parlare intorno alle 19 ora italiana subito prima della chiusura di Trump, dunque le è stato riservato un posto d’onore – ieri la situazione è cambiata quando il leader della destra francese Jordan Bardella ha disdetto il suo intervento dopo lo show dell’ex ideologo Steve Bannon che ha salutato la platea dei conservatori di Washington al grido “fight-fight-fight” seguito da un convinto saluto romano a cui il pubblico ha risposto con applausi.

Il video di Bannon è diventato virale in rete. E Bardella, l’erede di Marine Le Pen, ha detto “questo è troppo” e ha annullato il suo intervento. A quel punto Bannon, faccia gonfia, capelli lunghi, addosso un qualunque giubbotto tipo caccia, ha bollato Bardella come “un ragazzino”. «Se è così tanto timoroso e si fa la pipì addosso come un ragazzino – ha aggiunto postando un video – , allora è indegno e non dirigerà mai la Francia visto che solo gli uomini o le donne autoritari possono dirigere la Francia». L’ex consigliere di Trump ha poi negato che il suo gesto sia un’allusione nazista: è stato “un saluto con la mano, come faccio sempre”.

Non è una ripicca. Né una drammatizzazione. Siamo di fronte ad una clamorosa frattura tra la destra europea e quella americana che non può non avere conseguenze anche in casa nostra e che apre scenari nuovi in questa fase del riposizionamento europeo anche in chiave Ucraina.

Ma andiamo con ordine. Volano ceffoni travestiti da saluti fascisti dalle parti delle “destre” riunite a convegno a Washington. Tra motoseghe giganti impugnate da Musk paonazzo in faccia e i saluti fascisti di Steve Bannon, che una volta occupava il posto che oggi ha Musk, anche gli elettori di destra cominciano a nutrire qualche dubbio sulla tenuta politica e anche mentale dei loro nuovi leader internazionali. Tutto questo, fra l’altro, non aiuta a capire dove posizionarsi in questo nuovo ordine mondiale di cui Donald Trump vorrebbe essere il regista sperando di dimostrare che America first è una promessa che si fa giorno dopo giorno realtà.

La prima ad essere fortemente imbarazzata e incerta sui passi da fare è proprio la premier italiana. È politicamente imbarazzante intervenire al Cpac (Conservative Political action conference) dopo che Steve Bannon ha ostentato il saluto romano ad una platea che dopo qualche incertezza lo ha applaudito. Sarebbe un clamoroso errore per Giorgia Meloni partecipare al summit dopo che il giovane leader cui Marine Le Pen ha consegnato il segno del comando del Rassemblement National, ha dato forfait proprio per non essere confuso con il carnevale di gesti e simboli che sta andando in scena sul palco di Washington dove l’applaudito saluto romano di Bannon fa il paio con la motosega rossa fiammante dell’argentino Milei che Elon Musk ha issato e agitato sul palco come simbolo di “tagli e pulizia”, che dovrebbe essere la mission del Doge (Departement of government efficiency).

Fino a ieri sera alle 20 palazzo Chigi non ha risposto alle richieste di chiarimento circa l’appuntamento di oggi. Il deputato di Fratelli d’Italia Antonio Giordano, che è anche segretario dei Conservatori (Ecr), la famiglia europea di Giorgia Meloni, è stata l’unica voce ieri che ha confermato l’intervento di Meloni. “Non ho ragione di ritenere che cambi qualcosa rispetto all’intervento che sarà come sempre ottimo” ha detto. Giordano è a Washington con altri eurodeputati. “Ero in platea durante l’intervento di Bannon e non mi è parso assolutamente abbia fatto un saluto nazista. Inviterei la sinistra a smetterla di fare polemiche sul nulla e a confrontarsi sulle idee”.

Anche Bannon si è giustificato dicendo che “così faccio sempre”. Peccato che le immagini in rete dicano il contrario. Del resto era già successo un mese fa, durante l’Inaugurazione day, che Musk si lanciasse con il saluto romano rivolto ai quattro lati delle tribune. All’epoca la cosa, rimarcata e denunciata, fu lasciata cadere. Non ci poteva essere una seconda volta.

Ma è chiaro che il problema non è solo il saluto romano. Il fatto è che si sta aprendo una frattura tra la destra europea e quella americana. Secondo la stampa francese Bardella ha cancellato il suo intervento perché sarebbe stato fuori luogo e sbagliato rispetto all’operazione di normalizzazione della destra francese che sta conducendo Marine Le Pen. La fondatrice del Rassemblement national sta lavorando per apparire una destra conservatrice che rivendica pubblicamente l’eredità gollista. Ovviamente non è così, RN è e resta di estrema destra ma non vuole a questo punto confondersi con il movimento Maga americano.

Alla base c’è non è mai stato superata l’antica e profonda diffidenza francese rispetto gli Stati Uniti adesso rappresentati dai “miliardari alla Musk”. La destra francese di RN non vede di buon occhio l’amministrazione Trump. Il gesto di Bannon è stata l’occasione cercata e forse anche sperata per levarsi di imbarazzo. Almeno per il momento.

Mentre la premier si riserva di decidere se prendere o no la parola al raduno Cpac, le opposizioni vanno all’attacco. Per la segretaria del Pd, Elly Schlein, Meloni si starebbe dimostrando una “vassalla” del presidente Usa Trump: “Abbia la decenza di dissociarsi da questo raduno neofascista per fare, una volta tanto, gli interessi dell’Italia”. Angelo Bonelli, leader dei Verdi dice che “non è più il tempo delle ambiguità e dei flirt con i nazisti nemici della democrazia”. Esplicito Nicola Fratoianni: “Il vecchio Bannon non si smentisce mai. La presidente del Consiglio Meloni farà finta di niente anche stavolta?”. Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe e segretario generale del Partito Democratico Europeo insiste: “Steve Bannon fa il saluto nazista al Cpac, Jordan Bardella annulla la sua partecipazione. E Giorgia Meloni che fa? Farà finta di niente e parteciperà anche stavolta per non scontentare i suoi amici estremisti?”. È’ sempre lo stesso il nodo da scogliere, oggi più di sempre e per sempre: Meloni cercherà di diventare leader di una destra europea moderna e istituzionale o seguirà le sirene dell’estremismo? Ancora una volta: Ue o Usa? Bruxelles o Trump?

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