Bankitalia: con l’invecchiamento della popolazione meno lavoratori, crescita in calo e boom delle spese per il welfare
- Postato il 15 aprile 2025
- Economia
- Di Il Fatto Quotidiano
- 3 Visualizzazioni
.png)
Il calo demografico e l’invecchiamento della popolazione italiana di questo passo sconvolgeranno il mercato del lavoro e affosseranno il pil. Il vicecapo del dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia, Andrea Brandolini, in audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti economici e sociali della transizione demografica ha detto che “nei prossimi venticinque anni, se i tassi di occupazione, gli orari di lavoro e la produttività oraria rimanessero immutati sui livelli attuali, il calo della popolazione in età da lavoro implicherebbe una diminuzione dell’input di lavoro e quindi del Pil dello 0,9% all’anno. La riduzione del Pil pro capite sarebbe più contenuta, lo 0,6% annuo, per effetto della parallela flessione della popolazione complessiva”.
Il prolungato calo delle nascite e l’invecchiamento delle coorti nate durante il baby-boom comporteranno una diminuzione molto intensa del numero di persone in età lavorativa (15-64 anni): al 2050 quella fascia di popolazione sarà inferiore a 30 milioni di unità, circa 1 milione in meno rispetto al 1950, con relativo aumento del tasso di dipendenza. Ovvero del numero di pensionati a carico delle persone attive. Per ogni dieci persone in età da lavoro, ci saranno otto bambini e anziani, rispetto agli attuali sei.
L'articolo Bankitalia: con l’invecchiamento della popolazione meno lavoratori, crescita in calo e boom delle spese per il welfare proviene da Il Fatto Quotidiano.